Dal 20 aprile il progetto “Atlas” curato da Germano Celant
Fondazione Prada: apre al pubblico la Torre di Rem Koolhas
Progetto "Atlas", Torre - Fondazione Prada. Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti. Courtesy Fondazione Prada
Francesca Grego
19/04/2018
Milano - A tre anni dall’inaugurazione della sede di Largo Isarco, Fondazione Prada è pronta ad aprire al pubblico l’ultimo spazio previsto dal progetto realizzato da Rem Koolhas con Chris van Duijn e Federico Pompignoli di studio OMA. Si tratta della Torre, una struttura alta 60 metri in dialogo con gli altri edifici ricavati dalla trasformazione di una distilleria del primo Novecento.
Cemento bianco e vetro si alternano sulle quattro facciate del nuovo spazio espositivo: diversi orientamenti rispetto alla luce solare, sostiene Rem Koolhas, danno luogo a “un’estrema varietà spaziale all’interno di un volume semplice, in modo che l’interazione tra gli ambienti e i singoli progetti o opere d’arte offra una serie infinita di possibili configurazioni”.
Ma le sorprese non sono finite. Sui nove piani della Torre, si distribuiscono livelli a base rettangolare e trapezoidale, mentre l’altezza dei soffitti varia dai 2,7 metri del primo piano agli 8 dell’ultimo: un modo per creare atmosfere intime e raccolte o accentuare l’aspetto monumentale delle opere esposte.
Al sesto livello il ristorante “Torre” accoglierà i visitatori con gli arredi del “Four Season Restaurant” di New York progettato da Philip Johnson, a cui si aggiungono elementi di un’installazione di Carsten Höller, tre colorate sculture di Lucio Fontana, piatti d’artista disposti sulle pareti e una selezione di quadri di William N. Copley, Jeff Koons, Goshka Macuga, John Wesley. All’ultimo piano, la terrazza offrirà invece visioni optical e un gioco di specchi sul panorama di una Milano in piena metamorfosi.
Intanto sui sei livelli espositivi è già pronto il progetto Atlas, nato da un lavoro a quattro mani di Miuccia Prada e Germano Celant. Da Carla Accardi a Jeff Koons, da Mona Hatoum a Damien Hirst, le opere della collezione Prada si mostrano in solitaria o in confronti creati per assonanze e contrasti.
Tutte insieme raccontano un percorso collezionistico ancora aperto, rendendo visibile la mappa di idee che ha guidato la formazione di una raccolta distesa tra il 1960 e il 2016.
Da domani, venerdì 20 aprile, i visitatori potranno scoprire la sede permanente della collezione insieme agli altri spazi espositivi con un biglietto cumulativo di 15 euro. Durante il weekend, in occasione dell’inaugurazione della Torre, la Fondazione resterà aperta dalle 10 alle 24.
Leggi anche:
• Fondazione Prada - Da Marinetti a Guttuso, diario artistico di un ventennio in tumulto
• Fondazione Prada Osservatorio - Torbjørn Rødland: The Touch that Made You
Cemento bianco e vetro si alternano sulle quattro facciate del nuovo spazio espositivo: diversi orientamenti rispetto alla luce solare, sostiene Rem Koolhas, danno luogo a “un’estrema varietà spaziale all’interno di un volume semplice, in modo che l’interazione tra gli ambienti e i singoli progetti o opere d’arte offra una serie infinita di possibili configurazioni”.
Ma le sorprese non sono finite. Sui nove piani della Torre, si distribuiscono livelli a base rettangolare e trapezoidale, mentre l’altezza dei soffitti varia dai 2,7 metri del primo piano agli 8 dell’ultimo: un modo per creare atmosfere intime e raccolte o accentuare l’aspetto monumentale delle opere esposte.
Al sesto livello il ristorante “Torre” accoglierà i visitatori con gli arredi del “Four Season Restaurant” di New York progettato da Philip Johnson, a cui si aggiungono elementi di un’installazione di Carsten Höller, tre colorate sculture di Lucio Fontana, piatti d’artista disposti sulle pareti e una selezione di quadri di William N. Copley, Jeff Koons, Goshka Macuga, John Wesley. All’ultimo piano, la terrazza offrirà invece visioni optical e un gioco di specchi sul panorama di una Milano in piena metamorfosi.
Intanto sui sei livelli espositivi è già pronto il progetto Atlas, nato da un lavoro a quattro mani di Miuccia Prada e Germano Celant. Da Carla Accardi a Jeff Koons, da Mona Hatoum a Damien Hirst, le opere della collezione Prada si mostrano in solitaria o in confronti creati per assonanze e contrasti.
Tutte insieme raccontano un percorso collezionistico ancora aperto, rendendo visibile la mappa di idee che ha guidato la formazione di una raccolta distesa tra il 1960 e il 2016.
Da domani, venerdì 20 aprile, i visitatori potranno scoprire la sede permanente della collezione insieme agli altri spazi espositivi con un biglietto cumulativo di 15 euro. Durante il weekend, in occasione dell’inaugurazione della Torre, la Fondazione resterà aperta dalle 10 alle 24.
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