Da un momento all'altro
Dal 03 Luglio 2012 al 22 Luglio 2012
Lecce
Luogo: Palazzo Vernazza
Indirizzo: vico Vernazza
Orari: 10-13; 16.30-20
Curatori: Sm-Artlab, Art and Ars Gallery
Enti promotori:
- Comune di Lecce
- Provincia di Lecce
- Assessorato al Mediterraneo
- Cultura e Turismo della Regione Puglia
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 329 6872838/ 328 2716450
E-Mail info: artgallery.rigliaco@virgilio.it
Sito ufficiale: http://www.randyklein.co.uk
S’intitola Da un momento all’altro la mostra dell’artista newyorkese, ma londinese d’adozione, Randy Klein che si inaugurerà martedì 3 luglio alle ore 19.30 a Lecce presso Palazzo Vernazza. La mostra, che rimarrà aperta fino al 22 luglio, è organizzata da Sm-Artlab di Valentina D’Andrea e Carla Pinto con la collaborazione di Art and Ars Gallery di Gigi Rigliaco , mentre l ’allestimento è a cura di Fulvio Tornese. Con il patrocinio del Comune di Lecce, Provincia di Lecce e dell’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia in questa mostra, seconda tappa italiana dopo quella presso la biblioteca di Cairo Montenotte in provincia di Savona, l’artista americano presenterà oltre 100 sculture e opere grafiche in una maestosa esposizione che occuperà l’intero primo piano del magnifico Palazzo Vernazza di Lecce. Opere in cui, come sostiene Claudio Piersanti scrittore e sceneggiatore italiano, […] la leggerezza raggiunge il punto più alto nel suo esatto (e apparente) opposto: la scultura. L’ironia diventa anche gioco. La scultura diventa scrittura. Anziché sottostare come tutti alla forza di gravità i suoi personaggi, come in certi sogni, accennano a prendere il volo, spiccano improbabili salti materici non dissimili da figure di lava sulla cima di un vulcano. […] Visioni interiori o acuminate percezioni ambientali diventano tutte reali, a due o tre dimensioni, come se in fondo tra i due mondi non ci fosse tutta questa differenza che si è sempre creduta […]. Randy Klein è nato a New York ma vive a Londra ed è legato al Salento dove da qualche anno ha acquistato casa e trascorre le vacanze nella sua abitazione di Cutrofiano (Le). Le opere dell’artista si trovano in importanti collezioni pubbliche presso la Tate Modern di Londra, il British Museum di Londra, il Moma di New York, il Getty Museum di Los Angeles. Numerose sue mostre personali sono state ospitate presso la Green Gallery di New York, la Galleria Carasi Arte Contemporanea di Milano, l'European Academy, l'Accademia Italiana di Londra e la Biblioteca Classense di Ravenna e ART and ARS Gallery di Galatina. Randy Klein ha anche realizzato sculture in molti luoghi pubblici e privati inglesi ed è oggi rappresentato dalla Galleria GX Gallery di Londra e da ART and ARS Gallery di Galatina (Le). Maggiori informazioni su www.randyklein.co.uk/ La mostra sarà visitabile da martedì 3 a domenica 22 luglio presso Palazzo Vernazza a Lecce dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00 Per info 329 6872838 328 2716450 artgallery.rigliaco@virgilio.it UFFICIO STAMPA CALLIOPE Comunicare Cultura Ref. Elena Riccardo 338.8321161 www.calliopecomunicarecultura.net contatti@calliopecomunicarecultura.net RANDY KLEIN Mostre Personali dal 2000 2012 Palazzo Vernazza, Lecce, Da un momento all’altro 2012 Palazzo di Citta, Cairo Montenotte, Da un momento all’altro 2011 Galleria GX, Londra, Meditations 2010 Galleria GX, Londra, Metacollage 2009-10 Darlington Arts Centre, Inghilterra, Angeli di Luna Park 2009 Neo Gallery, Cumbria, Paintings 2009 University of West of England, Books by Randy Klein 2008 Galleria GX, Londra, New Work 2008 Istituzione Biblioteca Classense, Ravenna, La Via Dantesca 2008 Art and Ars Gallery, Galatina, Inner Cities 2007 Galleria GX, Londra, Sculpture 2007 Galleria GX, Londra, Stagioni del Sublime 2003 Museo Livesey, Londra 2000 Accademia Italiana, Itineris Vitae Mostre colletive selezionate dal 1998 2010, 2009, 2008 Accademia Reale, Londra 2008 London Print Studio, Libri d’artista 2005 McHardy Sculpture Gallery, Londra 2003 Galleria Zimmer Stewart Arundel, 2001 Owens Galleria di Arte, New Brunswick, Canada, ‘Narrativa nel libri delle artiste’ 1998 – 2001 Galleria Collins, Scottsia, e itinerante, Artist Books (Libri d’Artisti) 1998 – 2000 Pagine Cambiante, mostra di libri di artisti, Galleria Collins e itinerante Lavori Pubblici Selezionati 2012 Employment Academy, Londra 2011 Horniman School, Londra 2010 Nunhead Station. Londra 2007 Patrerson Park, Londra 2006 Brimmington Park, Londra 2006 Friary Estate 2003-4 Scultura in collina, Greenwich, Arts Council 2002-3 Haymerle School, Londra 2003 Lege Famigliare – Progetto video con famiglie immigrante. 2002-3 Scuola per andicapati. Grande intervento dal terreno sculturale. 2002-3 Case Verre – video progetto 2001 Mozart Estate Testo critico Can I Introduce Randy Klein? di Claudio Piersanti La pittura e la scrittura sono vicini di stanza, nella mia mente. Hanno sempre coabitato, sin dall’inizio. Poi le mie figure sono diventate parole, e a parte due o tre modesti paesaggi dalla mia matita sono nate soltanto parole, e strane macchie disegnate dovunque ma certo non belle da vedere e destinate al cestino. Ho avuto per anni un caro amico, grande poeta e ottimo pittore. È interessante e bello essere amico di un poeta e di uno scrittore, e a queste categorie appartengono (ognuno a modo suo) le persone che mi hanno colpito davvero. Il mio amico poeta-pittore si chiamava Franco Scataglini, voglio ricordarlo, e purtroppo non sono mai riuscito a presentargli un artista americano che gli sarebbe piaciuto molto: Randy Klein. Sicuramente avrebbero creato tanti libri insieme, di quelli fatti a mano, stampati su vecchia carta legnosa, cuciti con cura, ma nello stesso tempo con dentro dei pezzi di vetro, o delle stoffe, o dei piccoli oggetti trovati nel parco. Scataglini aveva una voce poetica molto musicale, libera e imprevedibile, aspra e dolcissima; Klein ha sin dalla prima giovinezza il dono dell’accoglienza. Visioni interiori o acuminate percezioni ambientali diventano tutte reali, a due o tre dimensioni, come se in fondo tra i due mondi non ci fosse tutta questa differenza che si è sempre creduta. Interiori o esteriori che siano le visioni di Klein, anche da “giovin pittore”, diciamo dalla fine degli anni settanta, necessitavano di misteriosi filtri emotivi. Essenziale prima di tutto la posizione e la scelta del punto di vista: se facesse cinema Klein userebbe spesso il dolly. I filtri sono: l’ironia, l’accoglienza dell’altro (le storie illustrate del giovanissimo Klein tassista a New York, sua città natale, sono assolutamente esemplari), la malinconia (ma quella di un uomo saggio seduto su una panchina, omaggio a uno scrittore dal destino non solo geograficamente simile al suo, Henry James), la nostalgia, ma quella che si prova guardando da un aereo la terminata città sconosciuta che ci aspetta, e cioè la nostalgia che sempre si accompagna all’avventura, quello strano rimpianto che punge in profondità e che tanto difficilmente si riesce a descrivere. Proviamo nostalgia quando fuggiamo. Ho parlato di filtri e punti di vista, non abbastanza di qualità. Il dono della leggerezza, per esempio – e parlando di un pittore scultore non è poco. Voglio cercare di farlo parlando ancora della pittura. In alcuni suoi recenti paesaggi, di solito privi di figure umane (che sarebbe interessante vedere insieme alle sculture), raggiunge un equilibrio cromatico-compositivo quasi da pittura antica, diciamo sei-settecentesca. Il paesaggio in Klein è pura emozione. La malinconia torna in primo piano ma non è affatto esibita: non c’è altro che erba un po’ bruciata dal freddo, un albero nudo che ricama con i suoi rami il bianco del cielo. I materiali che usa quasi non si notano: ma sono colori sintetici, dipinti sopra il metallo. Con materiali del genere dei pittori qualsiasi realizzerebbero dei frigoriferi… La leggerezza raggiunge in Klein il punto più alto nel suo esatto (e apparente) opposto: la scultura. L’ironia diventa anche gioco. La scultura diventa scrittura. Anziché sottostare come tutti alla forza di gravità i suoi personaggi, come in certi sogni, accennano a prendere il volo, spiccano improbabili salti materici non dissimili da figure di lava sulla cima di un vulcano. Il ragazzo che viveva in quartiere popolare ebraico di New York, impregnato di atmosfere che fanno pensare a Henry Roth di Call It Sleep, il ragazzo che guidava taxi di notte per mantenersi agli studi, il ragazzo nutrito della più emotiva pittura americana (dei luoghi e degli stati d’animo) ha percorso molte altre strade. Pittoriche, artistiche, umane. Un legame affettuoso lo ha sempre legato all’Italia. Un sentimento che guardando le sue opere è molto facile ricambiare. Roma, febbraio 2012
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