Renzo Verdone. Parole Poesie Musica
Dal 26 Maggio 2013 al 05 Giugno 2013
Roma
Luogo: Palazzo Margutta
Indirizzo: via Margutta 55
Orari: 10-13/ 16-20; chiuso lunedì mattina
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 338 2715138/ 347 1223254
E-Mail info: paola_pacchiani@yahoo.it
Sito ufficiale: http://www.ilmondodellarte.com
Prende il via il 25 maggio prossimo a Roma, a Palazzo Margutta, la mostra antologica dal titolo “Parole Poesie Musica” con la quale, a due anni dalla sua scomparsa, la Galleria Il Mondo dell’Arte ha scelto di rendere omaggio a Renzo Verdone, amico di lunga data e appassionato esponente di spicco della cosiddetta “pittura colta”.
L’esposizione rappresenta - attraverso una trentina di opere circa, tutte realizzate con tecniche diverse - un significativo excursus nella produzione di questo straordinario artista dal riconosciuto talento e ne racconta egregiamente la prorompente forza creativa.
Caratterizzato da una travolgente carica interiore e da un linguaggio pittorico forte, Renzo Verdone è dotato di una profonda curiosità intellettuale che trova sfogo nell’apertura verso linguaggi diversi e che gli consente di destreggiarsi abilmente sia con la tela e l’acquaforte che con il disegno, passione quest’ultima che non si interromperà neanche negli ultimi giorni di vita. Verdone matura la propria preparazione artistica a stretto contatto con i gruppi sperimentali delle Gewerbeschule di Berna e di Zurigo, che raggiunge dopo aver lasciato ancora giovanissimo l’Italia e con i quali compie accurati studi di ricerca figurativa, scultura e nudo.Rientrato in patria, consegue il diploma all'Accademia di Belle Arti di Roma e inizia un’intensa attività artistica, frequentando l'ambiente culturale della Capitale. Dal 1971, anno della sua prima personale, sono molteplici le esposizioni alle quali prende parte, così come i riconoscimenti che gli vengono attribuiti (tra cui anche la Medaglia d’oro del Presidente della Camera dei Deputati e il Trofeo C.I.S.A.C.) e che testimoniano la validità e il continuo rinnovarsi dell'uomo e dell'artista. Scompare a Roma nel 2011. Quella di Renzo Verdone è una pittura colta rigorosamente figurativa, seppur con richiami ad altre istanze rappresentative, fra cui quella simbolista, un’arte capace di investigare nell’oscurità del sogno e nei territori dell’inconscio,“una pittura che” - come scrive Barbara Scaramucci – “scava nell’animo, che ci colpisce per la sua intensità (…)”.
In mostra nell’esposizione organizzata da Il Mondo dell’Arte soprattutto oli su tela e tempera, di dimensioni diverse, ma anche disegni e acqueforti, tutti lavori nei quali è evidente la capacità con cui Verdone padroneggia la tecnica e il segno, che si mostrano sempre solide e raffinate, ed è forte la profonda testimonianza della ricerca grafica e pittorica alla quale l’artista si dedica continuamente. La violenza dei chiaroscuri, nitidi e sicuri, la forza penetrante e l’anatomia dei soggetti ritratti ricordanoi drammatici nudi rappresentati da grandi Maestri del passato, Masaccio e Mantegna in special modo. Ma nella mostra in programma a Palazzo Margutta così come nell’arte di questo Maestro introverso, pensatore e poeta al tempo stesso, lo spettatore ritroverà anche altri temi pittorici della classicità - l'Eros sensuale, il presentimento del dolore, della morte, di Dio - e ancora forti sentimenti contrastanti che vanno dalla positività, rappresentata dalla bellezza dell’essere umano, alla negatività, raccontata attraverso l’angoscia e la solitudine che spesso dominano questa epoca di freddezza, di indifferenza e quindi di amarezza.
L’esposizione rappresenta - attraverso una trentina di opere circa, tutte realizzate con tecniche diverse - un significativo excursus nella produzione di questo straordinario artista dal riconosciuto talento e ne racconta egregiamente la prorompente forza creativa.
Caratterizzato da una travolgente carica interiore e da un linguaggio pittorico forte, Renzo Verdone è dotato di una profonda curiosità intellettuale che trova sfogo nell’apertura verso linguaggi diversi e che gli consente di destreggiarsi abilmente sia con la tela e l’acquaforte che con il disegno, passione quest’ultima che non si interromperà neanche negli ultimi giorni di vita. Verdone matura la propria preparazione artistica a stretto contatto con i gruppi sperimentali delle Gewerbeschule di Berna e di Zurigo, che raggiunge dopo aver lasciato ancora giovanissimo l’Italia e con i quali compie accurati studi di ricerca figurativa, scultura e nudo.Rientrato in patria, consegue il diploma all'Accademia di Belle Arti di Roma e inizia un’intensa attività artistica, frequentando l'ambiente culturale della Capitale. Dal 1971, anno della sua prima personale, sono molteplici le esposizioni alle quali prende parte, così come i riconoscimenti che gli vengono attribuiti (tra cui anche la Medaglia d’oro del Presidente della Camera dei Deputati e il Trofeo C.I.S.A.C.) e che testimoniano la validità e il continuo rinnovarsi dell'uomo e dell'artista. Scompare a Roma nel 2011. Quella di Renzo Verdone è una pittura colta rigorosamente figurativa, seppur con richiami ad altre istanze rappresentative, fra cui quella simbolista, un’arte capace di investigare nell’oscurità del sogno e nei territori dell’inconscio,“una pittura che” - come scrive Barbara Scaramucci – “scava nell’animo, che ci colpisce per la sua intensità (…)”.
In mostra nell’esposizione organizzata da Il Mondo dell’Arte soprattutto oli su tela e tempera, di dimensioni diverse, ma anche disegni e acqueforti, tutti lavori nei quali è evidente la capacità con cui Verdone padroneggia la tecnica e il segno, che si mostrano sempre solide e raffinate, ed è forte la profonda testimonianza della ricerca grafica e pittorica alla quale l’artista si dedica continuamente. La violenza dei chiaroscuri, nitidi e sicuri, la forza penetrante e l’anatomia dei soggetti ritratti ricordanoi drammatici nudi rappresentati da grandi Maestri del passato, Masaccio e Mantegna in special modo. Ma nella mostra in programma a Palazzo Margutta così come nell’arte di questo Maestro introverso, pensatore e poeta al tempo stesso, lo spettatore ritroverà anche altri temi pittorici della classicità - l'Eros sensuale, il presentimento del dolore, della morte, di Dio - e ancora forti sentimenti contrastanti che vanno dalla positività, rappresentata dalla bellezza dell’essere umano, alla negatività, raccontata attraverso l’angoscia e la solitudine che spesso dominano questa epoca di freddezza, di indifferenza e quindi di amarezza.
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