Asia alla fine dell'incubo coronavirus ?

Cina, Giappone e Corea del Sud riaprono i musei

Soga Shohaku, Immortals, 1764 | Courtesy © Kyoto City Kyochera Museum of Art
 

Piero Muscarà

16/03/2020

Mondo - Primi segnali positivi arrivano dall'Asia. Dopo due mesi di quarantena e di blocco quasi totale della circolazione delle persone, in Cina, Corea del Sud e Giappone stanno iniziando a riaprire alcuni importanti musei.

Nella Repubblica Popolare Cinese le prime a partire sono due importanti istituzioni pubbliche che hanno entrambe aperto i battenti il 14 marzo: il Museo di Shanghai e il museo di arte contemporanea Power Station of Art (PSA). Il Museo di Shanghai ha riaperto al pubblico sette delle sue sale espositive, tra cui quelle del bronzo, della ceramica, della calligrafia e dei dipinti. Il Power Station of Art è un museo molto conosciuto internazionalmente perchè è sede della Biennale d'Arte di Shanghai. Permangono per tutti e due i musei delle forti limitazioni alle visite - il pubblico non potrà superare le 2000 unità al giorno (nel primo giorno il Museo di Shanghai ha registrato 1000 visitatori) e gli ingressi dovranno essere prenotati attraverso la popolare app WeChat. Sono previste norme specifiche di accesso che prevedono la rilevazione della temperatura corporea, fornire la propria carta di identità e tessera sanitaria prima dell'ingresso al museo, oltre al mantenimento della distanza di sicurezza a 1.5 metri tra ogni visitatore e l'obbligo di indossare le mascherine. Timidi segnali arrivano intanto dal settore privato dove 4 gallerie hanno riaperto l'accesso ai visitatori: la Galleria Edouard Malingue, la Galleria Art + Shanghai, la Galleria ArtCN e la Galleria Danysz (questa dal 17 marzo).

In Giappone il primo museo ad aprire sarà il Kyocera Museum of Art della città di Kyoto, uno dei più antichi musei d'arte pubblica nipponici, che organizzerà delle visite private tra il 19 e il 23 marzo e che prevede la riapertura al pubblico il 4 aprile. Con l'occasione dovrebbe essere inaugurata anche l'attesa mostra 250 Years of Kyoto Art Masterpieces che per celebrare il rinnovamento del museo dopo due anni di lavori metterà in scena oltre 400 opere di artisti quali Jakuchu, Yosa Buson, Ike no Taiga, Soga Shohaku, Maruyama Okyo, Matsumura Goshun e Nagasawa Rosetsu della Collezione del museo e da prestiti di altri musei giapponesi. Come locandina è stata scelta la celebre opera Immortals del 1764 di Soga Shohaku.

A seguire anche a Tokyo sono previste le riaperture di altri due importanti istituzioni culturali, il Museo di Arte Contemporanea e il Museo municipale di arte della Prefettura di Aichi hanno comunicato che entrambi intendono il prossimo 31 marzo ricominciare a vendere biglietti d'ingresso.

Anche dalla Corea del Sud giunge qualche timido segnale. Il primo museo in lista a prevedere una apertura della proprie 4 sedi - sebbene definita in questo caso 'temporanea' - è il Museo Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea (MMCA) che partirà il 23 marzo prossimo.

Difficile fare previsioni più accurate al momento. A Pechino e in Cina la maggior parte dei musei sono ancora chiusi, le agenzie di stampa locali parlano del 60% delle istitizioni ancora ferme. Shanghai invece dopo due mesi di sostanziale blocco, pare ora pronta a rialzare la testa. Le agenzie stampa informano che dalla metà di marzo, alcune delle librerie della megalopoli da 24 milioni di abitanti hanno ripreso a funzionare, mentre permangono ancora restrizioni per teatri e cinema. Le autorità locali stanno studiando il momento più adatto per riaprire sia cinema che teatri ma si immagina che la richiesta ai gestori sarà di tenere l'affluenza al di sotto del 50% dopo la riapertura.

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