Visite guidate dal 18 al 20 marzo

La Basilica Sotterranea di Porta Maggiore riapre per un weekend di archeologia e mistero

Basilica Sotterranea di Porta Maggiore I Foto Soprintendenza Speciale di Roma
 

Francesca Grego

18/03/2022

Roma - Oscure leggende circondano la Basilica Sotterranea di Porta Maggiore, una testimonianza archeologica unica anche nel ricco panorama della capitale. Oltre a rappresentare il più antico esempio di architettura basilicale giunto fino a noi, infatti, questo prezioso edificio ha conservato nei secoli la struttura originaria, completa di decorazioni pittoriche, stucchi e mosaici. Dopo due anni di chiusura,  tre giornate di visite straordinarie permetteranno al pubblico di ammirarlo in una nuova, suggestiva illuminazione e di osservare le novità messe in luce dall’ultima tornata di restauri, prima di un’ulteriore tappa dei lavori necessari alla sua conservazione. 
La Basilica di Porta Maggiore è “un luogo magico che torna al pubblico dopo un accurato lavoro, un risultato importante per tutte le persone che lo hanno visitato rimanendone colpite e per quanti ancora non lo conoscono”, spiega la Soprintendente Speciale di Roma Daniela Porro: “un luogo unico al mondo per la sua natura sotterranea, resa ancor più affascinante dal mistero sul suo uso. Da oltre un secolo archeologi e storici discutono se si tratti della sede di culti misterici o di un monumento funerario, ma le due funzioni potrebbero aver convissuto”. 


Basilica ipogea di Porta Maggiore, Parete Nord della navata centrale | Foto: Maurizio Mecci - Azimuth | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma

Mentre gli studiosi continuano a interrogarsi, da oggi, venerdì 18 marzo, fino a domenica 20 i visitatori potranno finalmente tornare ad ammirare gli affascinanti ambienti ipogei nel corso di visite guidate della durata di 35 minuti destinate a gruppi di 15 persone per volta. “Negli ultimi due anni, segnati dalla pandemia, la Basilica sotterranea per le piccole dimensioni è dovuta rimanere chiusa”, racconta la responsabile del monumento Anna De Santis: “Oltre all’illuminazione, in questo periodo abbiamo realizzato nuovi restauri, studiato approfonditamente il microclima interno e la presenza di microrganismi per una conservazione sempre migliore di questo edificio unico nel suo genere. Lo riapriamo per tre giorni, dando l’opportunità di visitarla prima che ripartano i lavori di restauro della volta della navata sinistra”. 


Basilica Sotterranea di Porta Maggiore, dettaglio della decorazione del vestibolo I Courtesy Sprintendenza Speciale di Roma

L’illuminazione a led tagliata su misura del monumento da De Santis, Carolina De Camillis e Riccardo Fibbi valorizza i volumi architettonici e i chiaroscuri dei bassorilievi a stucco, in dialogo con la luce naturale che penetra dal lucernario del lungo vestibolo, oltre a suggerire il colore azzurro dell’abside, in origine dipinto con un pigmento molto costoso, la fritta egizia che venne asportata già in antico. Realizzato con luci di vari colori e gradazioni, il nuovo impianto restituisce con consumi ridottissimi il tenue chiarore tipico degli ambienti sotterranei. In evidenza sono anche le scoperte emerse durante i recenti lavori sulla parete d’ingresso e sui pilastri della navata sinistra, nonché nella parte inferiore del vestibolo, affrescata su uno sfondo rosso morellone: dipinti di figure umane, animali e paesaggi nello stile raffinato dell’età giulio-claudia.   


Basilica Sotterranea di Porta Maggiore, lucernario sul vestibolo I Courtesy Sprintendenza Speciale di Roma

Scoperta il 23 aprile del 1917 in seguito a un cedimento del terreno lungo la ferrovia che attraversa l'area, la Basilica è un capolavoro della tecnica costruttiva romana anche per il suo carattere ipogeo. Ma la sua fama è legata soprattutto all'alone oscuro che la circonda: secondo studiosi come Jerome Carcopino, infatti, fu sede dei culti orfici neopitagorici diffusi a Roma fin dall'alba dell'Impero.


Basilica Sotterranea di Porta Maggiore, volta dell'abside I Courtesy Sprintendenza Speciale di Roma

Fu fatta edificare nel I secolo d.C. probabilmente da Tito Statilio Tauro, homo novus che fu tra i più abili generali e governatori al servizio di Augusto. Tito concepì il monumento come il proprio mausoleo, ma gli eredi ne cambiarono la destinazione: qualche anno dopo ospiterà le riunioni una setta misterica capeggiata da un altro Statilio, Tito Tauro Corvino, e tacciata di stregoneria sotto Claudio. Corvino fu denunciato per empietà e superstizione e coinvolto in un processo diffamatorio che lo condusse al suicidio, poco dopo la morte di suo fratello, giustiziato per una congiura ai danni dell'imperatore. A ispirare tutto questo fu Agrippina, moglie di Claudio e madre di Nerone, probabilmente interessata alla confisca dei terreni degli Statili, avversari troppo influenti della dinastia al potere. Dopo il processo i culti neopitagorici furono messi fuorilegge e l'ipogeo di Porta Maggiore abbandonato.


Basilica Sotterranea di Porta Maggiore, abside I Courtesy Sprintendenza Speciale di Roma

Ma i suoi tesori sono sopravvissuti allo scorrere dei secoli. Un corridoio e un vestibolo ornato da pitture di paesaggi, uccelli e ghirlande di fiori introducono ancora all'ampia aula a tre navate con volte a botte. Qui un prezioso pavimento mosaicato a motivi bianchi e neri fa da preludio alle decorazioni a stucco delle pareti e dei soffitti. Saffo rappresentata nell'atto di lanciarsi dalla rupe di Leucade, il rapimento di Ganimede, il mito di Orfeo ed Euridice, le avventure di Medea e Giasone sono i principali protagonisti del ciclo, che si completa con paesaggi, scene di vita quotidiana e di rituali misterici.
Elegantissima e nel complesso ben conservata, nonostante la delicatezza dovuta alla sua struttura ipogea richieda una continua manutenzione delle superfici, la Basilica Sotterranea di Porta Maggiore rappresenta un gioiello in grado di gareggiare con la coeva villa della Farnesina, con il criptoportico del Palatino e con la celebre volta dorata della Domus Aurea


Basilica Sotterranea di Porta Maggiore, dettaglio I Courtesy Sprintendenza Speciale di Roma