Dall’8 febbraio al 27 aprile al Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”
A Reggio Calabria il progetto "SalvArti". In mostra le opere sottratte alla criminalità, da de Chirico a Warhol
Giuseppe Migneco, Venditore di pesce, 1972, Olio su tela, 55 x 70 cm Reggio Calabria, Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”
Samantha De Martin
07/02/2025
Reggio Calabria - C’è un busto di donna dalle trecce blu dipinto da Mario Tozzi e c’è la corpulenta sagoma di un venditore di pesce del messinese Giuseppe Migneco, con le spalle rivolte all’azzurro abbagliante del mare.
Un profilo di Enrico Baj, della serie “Personaggi e decorati” ammicca al Disco con sfera di Arnaldo Pomodoro, mentre le sperimentazioni più contemporanee si fanno spazio con i lavori di Michele Savini realizzati con materiali insoliti come la gomma da masticare.
L’arte che salva e l’arte salvata, bellezza. Sono alcune delle opere finite nelle mani della criminalità e restituite alla fruizione del pubblico grazie a un progetto di grande portata culturale e sociale che vuole sottolineare e riaffermare, soprattutto tra le giovani generazioni, il prezioso valore della legalità. Dopo l’anteprima alla Casa Museo Hendrik Christian Andersen di Roma e l’esposizione a Palazzo Reale a Milano, che ha registrato oltre 20mila visitatori, la mostra SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche approda a Reggio Calabria nelle sale del Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” dove si potrà visitare dall’8 febbraio al 27 aprile.
Gli oltre 80 lavori di arte contemporanea esposti, tra dipinti, grafica e sculture di maestri come Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Rauschenberg, Christo provengono dalle confische effettuate dalla pubblica autorità alla malavita organizzata.
Gianni Dova, Apparizione II, seconda metà del XX secolo, Olio su tela 30 x 40 cm, Reggio Calabria, Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”
Curato dalla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, dall'Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), dal Comune di Milano e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, il percorso, oltre a presentare un patrimonio culturale in parte rimasto ancora inaccessibile alla collettività, pone in evidenza il ruolo e l’impegno delle istituzioni coinvolte nel lungo e virtuoso processo necessario per recuperarle - tra queste il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale e la Guardia di Finanza - e per verificarne l’autenticità e l’interesse culturale.
I lavori che caratterizzano l’itinerario espositivo, che segue un criterio cronologico e tematico, provengono da due differenti procedimenti. Il primo è scaturito da due indagini incrociate, svolte dal R.O.S. dei Carabinieri e dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, per una maxi-frode fiscale collegata a una rete internazionale di riciclaggio. Le restanti opere sono state invece confiscate a un soggetto inserito nel circuito della criminalità organizzata e stabilmente dedito ad attività economiche illecite.
Il visitatore è invitato ad addentrarsi tra gli sviluppi dell’arte dalla prima metà del Novecento fino ai primi anni Duemila, seguendo l’evoluzione dei linguaggi espressivi e delle correnti artistiche del tempo. Dal gruppo Novecento con Mario Sironi (presente in mostra con Composizione astratta - Scena urbana con carrozza, Moltiplicazione II), il pubblico entra nelle piazze, tra i capanni di Carlo Carrà e le ambientazioni metafisiche di Giorgio de Chirico, varca la Transavanguardia di Sandro Chia e Mimmo Paladino fino a perdersi nella Nuova Scuola Romana con Bruno Ceccobelli, Piero Pizzi Cannella, Gianni Dessì, Nunzio Di Stefano, o a confrontarsi con l’arte murale di Keith Haring, sentendosi minuscolo al cospetto della land art di Christo.
La mostra non tralascerà il genere del libro d’artista, come Cantata Bluia Libro dore di Pier Paolo Calzolari e i linguaggi della scultura.
Arnaldo Pomodoro, Disco con sfera, 1986-2003, bronzo dorato | Destinazione: Roma, Museo delle Civiltà, Ministero della Cultura
Dopo gli appuntamenti di Milano e Reggio Calabria, il primo gruppo di lavori, provenienti da una confisca divenuta definitiva nel 2018, sarà consegnato a diversi istituti museali del MiC individuati su tutto il territorio nazionale dal Direttore Generale Musei Massimo Osanna: a Milano (Pinacoteca di Brera e Palazzo Citterio), Roma (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Museo delle Civiltà e Istituto centrale per la grafica), Napoli (Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento) e Cosenza (Galleria nazionale di Cosenza). Il secondo gruppo di 22 lavori rimarrà invece a Reggio Calabria, presso il Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”, dove dal 2016 sono esposte in forma permanente oltre cento opere d’arte, parte di un’unica confisca effettuata dal Tribunale di Reggio Calabria nel 2015, e affidate dal Segretariato regionale del MiC per la Calabria alla Città Metropolitana.
Accompagna la mostra un catalogo Electa Editore.
L'esposizione si potrà visitare da martedì a sabato dalle 8:30 alle 19. Domenica dalle 8:30 alle 14 (Ultimo ingresso mezz'ora prima della chiusura)
Un profilo di Enrico Baj, della serie “Personaggi e decorati” ammicca al Disco con sfera di Arnaldo Pomodoro, mentre le sperimentazioni più contemporanee si fanno spazio con i lavori di Michele Savini realizzati con materiali insoliti come la gomma da masticare.
L’arte che salva e l’arte salvata, bellezza. Sono alcune delle opere finite nelle mani della criminalità e restituite alla fruizione del pubblico grazie a un progetto di grande portata culturale e sociale che vuole sottolineare e riaffermare, soprattutto tra le giovani generazioni, il prezioso valore della legalità. Dopo l’anteprima alla Casa Museo Hendrik Christian Andersen di Roma e l’esposizione a Palazzo Reale a Milano, che ha registrato oltre 20mila visitatori, la mostra SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche approda a Reggio Calabria nelle sale del Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” dove si potrà visitare dall’8 febbraio al 27 aprile.
Gli oltre 80 lavori di arte contemporanea esposti, tra dipinti, grafica e sculture di maestri come Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Rauschenberg, Christo provengono dalle confische effettuate dalla pubblica autorità alla malavita organizzata.
Gianni Dova, Apparizione II, seconda metà del XX secolo, Olio su tela 30 x 40 cm, Reggio Calabria, Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”
Curato dalla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, dall'Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), dal Comune di Milano e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, il percorso, oltre a presentare un patrimonio culturale in parte rimasto ancora inaccessibile alla collettività, pone in evidenza il ruolo e l’impegno delle istituzioni coinvolte nel lungo e virtuoso processo necessario per recuperarle - tra queste il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale e la Guardia di Finanza - e per verificarne l’autenticità e l’interesse culturale.
I lavori che caratterizzano l’itinerario espositivo, che segue un criterio cronologico e tematico, provengono da due differenti procedimenti. Il primo è scaturito da due indagini incrociate, svolte dal R.O.S. dei Carabinieri e dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, per una maxi-frode fiscale collegata a una rete internazionale di riciclaggio. Le restanti opere sono state invece confiscate a un soggetto inserito nel circuito della criminalità organizzata e stabilmente dedito ad attività economiche illecite.
Il visitatore è invitato ad addentrarsi tra gli sviluppi dell’arte dalla prima metà del Novecento fino ai primi anni Duemila, seguendo l’evoluzione dei linguaggi espressivi e delle correnti artistiche del tempo. Dal gruppo Novecento con Mario Sironi (presente in mostra con Composizione astratta - Scena urbana con carrozza, Moltiplicazione II), il pubblico entra nelle piazze, tra i capanni di Carlo Carrà e le ambientazioni metafisiche di Giorgio de Chirico, varca la Transavanguardia di Sandro Chia e Mimmo Paladino fino a perdersi nella Nuova Scuola Romana con Bruno Ceccobelli, Piero Pizzi Cannella, Gianni Dessì, Nunzio Di Stefano, o a confrontarsi con l’arte murale di Keith Haring, sentendosi minuscolo al cospetto della land art di Christo.
La mostra non tralascerà il genere del libro d’artista, come Cantata Bluia Libro dore di Pier Paolo Calzolari e i linguaggi della scultura.
Arnaldo Pomodoro, Disco con sfera, 1986-2003, bronzo dorato | Destinazione: Roma, Museo delle Civiltà, Ministero della Cultura
Dopo gli appuntamenti di Milano e Reggio Calabria, il primo gruppo di lavori, provenienti da una confisca divenuta definitiva nel 2018, sarà consegnato a diversi istituti museali del MiC individuati su tutto il territorio nazionale dal Direttore Generale Musei Massimo Osanna: a Milano (Pinacoteca di Brera e Palazzo Citterio), Roma (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Museo delle Civiltà e Istituto centrale per la grafica), Napoli (Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento) e Cosenza (Galleria nazionale di Cosenza). Il secondo gruppo di 22 lavori rimarrà invece a Reggio Calabria, presso il Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”, dove dal 2016 sono esposte in forma permanente oltre cento opere d’arte, parte di un’unica confisca effettuata dal Tribunale di Reggio Calabria nel 2015, e affidate dal Segretariato regionale del MiC per la Calabria alla Città Metropolitana.
Accompagna la mostra un catalogo Electa Editore.
L'esposizione si potrà visitare da martedì a sabato dalle 8:30 alle 19. Domenica dalle 8:30 alle 14 (Ultimo ingresso mezz'ora prima della chiusura)
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