Obiettivo: trovare 12.5 milioni di sterline in tre mesi
Missione Antoon Van Dyck
Autoritratto, Antoon Van Dyck
L. Sanfelice
23/12/2013
Meno di tre mesi per raccogliere 12.5 milioni di sterline ed impedire che un autoritratto di Van Dyck lasci la Gran Bretagna insieme al collezionista privato che lo ha acquistato.
La National Portrait Gallery crede nell’impresa e per questo ha lanciato una grande campagna di raccolta fondi.
A dettare il conto alla rovescia è il provvidenziale stop di 90 giorni sull’esportazione del quadro, imposto dal ministro della cultura Ed Vaizey per concedere respiro al fundraising.
L’opera, raramente esibita, ha fatto parte della collezione della famiglia Jersey per circa quattro secoli e nel 2009 è stata comprata all’asta da un dealer inglese e un dealer americano che oggi hanno trovato un acquirente oltreoceano. La National Portrait Gallery è però convinta che nessun artista abbia esercitato un impatto tanto drammatico sulla ritrattistica britannica come Antoon Van Dyck ed è perciò determinata ad ostacolare l’affare. Malgrado le origini fiamminghe, infatti, Van Dyck fece di Londra il centro della propria vita artistica grazie al re Carlo I che nel 1632 lo elesse primo pittore di corte. In particolare, il dipinto in oggetto, attualmente esposto proprio alla National Portrait Gallery, è uno dei tre esemplari di autoritratto del periodo britannico e l’artista lo realizzò un anno prima della morte. Un secondo è custodito al Prado di Madrid mentre il terzo è di proprietà del duca di Westminster.
Per contribuire si possono accordare donzioni attraverso il sito: www.savevandyck.org
Consulta anche:
L'autoritratto ai tempi del selfie
La National Portrait Gallery crede nell’impresa e per questo ha lanciato una grande campagna di raccolta fondi.
A dettare il conto alla rovescia è il provvidenziale stop di 90 giorni sull’esportazione del quadro, imposto dal ministro della cultura Ed Vaizey per concedere respiro al fundraising.
L’opera, raramente esibita, ha fatto parte della collezione della famiglia Jersey per circa quattro secoli e nel 2009 è stata comprata all’asta da un dealer inglese e un dealer americano che oggi hanno trovato un acquirente oltreoceano. La National Portrait Gallery è però convinta che nessun artista abbia esercitato un impatto tanto drammatico sulla ritrattistica britannica come Antoon Van Dyck ed è perciò determinata ad ostacolare l’affare. Malgrado le origini fiamminghe, infatti, Van Dyck fece di Londra il centro della propria vita artistica grazie al re Carlo I che nel 1632 lo elesse primo pittore di corte. In particolare, il dipinto in oggetto, attualmente esposto proprio alla National Portrait Gallery, è uno dei tre esemplari di autoritratto del periodo britannico e l’artista lo realizzò un anno prima della morte. Un secondo è custodito al Prado di Madrid mentre il terzo è di proprietà del duca di Westminster.
Per contribuire si possono accordare donzioni attraverso il sito: www.savevandyck.org
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