Sergej Vasiliev: uno sguardo indiscreto sull’URSS sconosciuta
![Sergej Vasiliev, Ritratto di giovane detenuta, 1980 ca. Sergej Vasiliev, Ritratto di giovane detenuta, 1980 ca.](http://www.arte.it/foto/600x450/65/116953-SERGEJ_VASILIEV_Ritratto_di_giovane_detenuta_1980_ca_.jpg)
© Sergej Vasiliev | Sergej Vasiliev, Ritratto di giovane detenuta, 1980 ca.
Dal 23 Giugno 2021 al 04 Ottobre 2021
Firenze
Luogo: Semiottagono delle Murate
Indirizzo: Piazza Madonna della Neve 8
Orari: dal lunedì alla domenica 9-19
Enti promotori:
- Associazione Amici del Museo Ermitage
- MUS.E
- MAD Murate Art District
- Museo Sergej Vasiliev a Čelyabinsk
Costo del biglietto: ingresso gratuito
S’intitola “Sergej Vasiliev: uno sguardo indiscreto sull’URSS sconosciuta” la prima mostra antologica in Italia dedicata al forotoreporter russo, che verrà ospitata a Firenze al Semiottagono delle Murate, dal 23 giugno al 4 ottobre.
In un luogo di grande suggestione, un ex monastero divenuto caserma e infine struttura di detenzione fino alla metà degli anni Ottanta, si realizza un percorso che in circa settanta immagini intende riassumere e sottolineare lo sguardo penetrante di Vasiliev nel quotidiano di una metropoli negli Urali meridionali, Čelyabinsk, ai tempi dell’ex Unione Sovietica: detenuti, partorienti, ginnaste, il disastro di Ufa, è la storia nuda, vera, della gente russa, scrutata e indagata con un formalismo mai retorico, a comporre una cronaca avara di colore e di grande impatto.
Particolarmente toccante il capitolo a chiusura del percorso ideato da Jan Bigazzi e curato dall’esperto di arte figurativa russa, Marco Fagioli, che racconta l’incidente ferroviario nel distretto di Iglinskiy, avvenuto il 4 giugno del 1989. Inviato dal Vecherny Čelyabinsk (Čelyabinsk Sera), il quotidiano per il quale Vasiliev ha lavorato per quarantacinque anni dal giorno della sua fondazione nel 1968, l’autore stringe sui corpi bruciati e martoriati distesi sui tavoli dell’ospedale o nelle bare sostenute per le strade del dolore, che fanno tornare alla mente alcune scene del grande cinema russo post-stalinista.
L’evento espositivo si arricchisce, inoltre, di alcuni eventi collaterali: il 23 giugno, alle 17, Vasiliev dialogherà con un altro fotoreporter di livello internazionale premiato con il World Press Photo, Massimo Sestini, noto per i tanti scoop e per la sua originale visione zenitale delle vicende umane. Con loro, anche il curatore della mostra Marco Fagioli. Introduce Valentina Gensini, Direttore Murate Art District, MUS.E.
Oltre al talk, per cui occorre la prenotazione (info.mad@musefirenze.it , tel. 0552476873), un ricco calendario di iniziative collaterali: live session di storici tatuatori fiorentini con la direzione artistica di Costanza Savio, spettacoli di teatro e molto altro.
La mostra è promossa dall’Associazione Amici del Museo Ermitage insieme a MUS.E, MAD Murate Art District, Museo Sergej Vasiliev a Čelyabinsk e realizzata con il contributo di Fondazione CR Firenze, in collaborazione con MIP Murate Idea Park. Nel 2022 sarà ospitata al Museo delle Culture di Lugano (MUSEC).
In un luogo di grande suggestione, un ex monastero divenuto caserma e infine struttura di detenzione fino alla metà degli anni Ottanta, si realizza un percorso che in circa settanta immagini intende riassumere e sottolineare lo sguardo penetrante di Vasiliev nel quotidiano di una metropoli negli Urali meridionali, Čelyabinsk, ai tempi dell’ex Unione Sovietica: detenuti, partorienti, ginnaste, il disastro di Ufa, è la storia nuda, vera, della gente russa, scrutata e indagata con un formalismo mai retorico, a comporre una cronaca avara di colore e di grande impatto.
Particolarmente toccante il capitolo a chiusura del percorso ideato da Jan Bigazzi e curato dall’esperto di arte figurativa russa, Marco Fagioli, che racconta l’incidente ferroviario nel distretto di Iglinskiy, avvenuto il 4 giugno del 1989. Inviato dal Vecherny Čelyabinsk (Čelyabinsk Sera), il quotidiano per il quale Vasiliev ha lavorato per quarantacinque anni dal giorno della sua fondazione nel 1968, l’autore stringe sui corpi bruciati e martoriati distesi sui tavoli dell’ospedale o nelle bare sostenute per le strade del dolore, che fanno tornare alla mente alcune scene del grande cinema russo post-stalinista.
L’evento espositivo si arricchisce, inoltre, di alcuni eventi collaterali: il 23 giugno, alle 17, Vasiliev dialogherà con un altro fotoreporter di livello internazionale premiato con il World Press Photo, Massimo Sestini, noto per i tanti scoop e per la sua originale visione zenitale delle vicende umane. Con loro, anche il curatore della mostra Marco Fagioli. Introduce Valentina Gensini, Direttore Murate Art District, MUS.E.
Oltre al talk, per cui occorre la prenotazione (info.mad@musefirenze.it , tel. 0552476873), un ricco calendario di iniziative collaterali: live session di storici tatuatori fiorentini con la direzione artistica di Costanza Savio, spettacoli di teatro e molto altro.
La mostra è promossa dall’Associazione Amici del Museo Ermitage insieme a MUS.E, MAD Murate Art District, Museo Sergej Vasiliev a Čelyabinsk e realizzata con il contributo di Fondazione CR Firenze, in collaborazione con MIP Murate Idea Park. Nel 2022 sarà ospitata al Museo delle Culture di Lugano (MUSEC).
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