Dal 23 maggio la nuova serie Sky Original in cinque episodi
Quando l'erotismo si fa arte. Su Sky arriva Ars Erotica
 
										
										 
										
										
																		
																									Théodore Géricault, I tre amanti, 1820 | Courtesy Sky
															
							Samantha De Martin
23/05/2023
							 In passato l’unico espediente che consentiva a un pittore di raffigurare un rapporto erotico era quello di trasformare l’uomo in Dio, ritraendo i comuni mortali sotto le spoglie della divinità. 
Perché agli dei tutto era concesso, anche quegli amplessi carnali che tra gli uomini hanno a lungo scatenato la pruderie dei benpensanti.
Nella Roma nel Cinquecento, poco prima che i lanzichenecchi mettessero a ferro e fuoco la Città Santa, la bottega di Raffaello vide fiorire la prima raccolta di immagini pornografiche della storia moderna. Si chiamava Modi o le sedici posizioni d’amore, a cura di Giulio Romano e Marcantonio Raimondi. Per saperne di più su questo Kamasutra del Rinascimento basta non perdersi uno dei cinque episodi di Ars Erotica, la nuova serie Sky Original che, dal 23 maggio alle 21.15, in esclusiva su Sky Arte, e in streaming solo su NOW, disponibile on demand, passa in rassegna con ironia la relazione tra arti ed erotismo attraverso le opere più rappresentative tra Quattrocento e Ottocento.
In compagnia di Euridice Axen e di tre esperti che analizzano usi e costumi legati al sesso nel corso dei secoli - lo storico delle idee Riccardo Fedriga, la filosofa e scrittrice Ilaria Gaspari e lo storico dell’arte Giovanni Careri - entreremo nella prestigiosa cornice di Palazzo Bevilacqua Ariosti di Bologna. In ciascuna delle cinque puntate la docu-serie firmata Sky - realizzata da Bottega Finzioni con Euridice Axen, da un’idea di Irene Cao, scritta da Michele Cogo e Francesca Tancini con la collaborazione di Giuseppe Cassaro e diretta da Maxim Derevianko - affronterà un tema in maniera oppositiva: da uomini a dèi, da pubblico a privato, dall’idea alla carne, da partecipante a voyeur, dal tormento all’estasi.
Questa sera, martedì 23 maggio, l’episodio intitolato Siamo tutti voyeur ripercorrerà la storia di chi l’erotismo lo guarda. Nelle opere d’arte non capita raramente di imbattersi in persone che da questo spiare traggono piacere. Chi attraverso lo spioncino della porta, chi da dietro una siepe, chi oltre una tenda, come avviene nel soggetto più volte rappresentato di Susanna e i vecchioni. A seguire, alle 21.45, in un nuovo episodio di Ars Erotica, Sky Arte accompagna il pubblico da casa tra i luoghi scelti dal dio dell’amore per sfoderare le sue armi. Nel tempo gli spazi sono cambiati.

Jean Honore Fragonard, Ragazza che gioca con un cane
Se prima i luoghi en plein air, tra giardini e corsi d’acqua, hanno costituito la cornice perfetta per incontri galanti e chiacchierate sensuali, come in Concerto campestre di Tiziano, nel tempo le scene erotiche hanno traslocato in osterie, tra musica e cibo, ma anche sotto ampi baldacchini, come ne I tre amanti di Théodore Géricault. Nella seconda metà del Settecento lo spazio del boudoir da luogo privato diventa un salotto aperto a personalità ribelli e trasgressive, che proprio da qui lanciano la loro critica più violenta alla morale e all’ordine costituito.
Se il 30 maggio l’episodio Il Kamasutra del Rinascimento porta gli spettatori alla scoperta della prima raccolta di immagini pornografiche della storia moderna, il 4 giugno alle 21.15 “l tormento e l’estasi schiude le porte delle chiese che custodiscono alcuni dei quadri più erotici mai realizzati. In queste opere i santi diventano un pretesto per introdurre un’atmosfera sensuale in dipinti di argomento religioso. Queste figure penitenti, contrite davanti ai propri peccati, incarnano esperienze trascendenti in cui anche il dolore diventa estasi erotica.

Jean-Honoré Fragonard, I fortunati casi dell'altalena, 1767, Londra, Wallace Collection
San Sebastiano, legato nudo a una colonna, sfoggia muscoli piagati e forti. Pentita e tormentata, Santa Maria Maddalena mostra le sue curve prorompenti e lo sguardo rivolto a Dio, mentre Santa Teresa d’Avila, nelle sue esperienze mistiche e trascendenti, offre il proprio corpo alla rappresentazione di un orgasmo. Nemmeno gli dèi sono immuni alle tentazioni. Tra tutti Zeus, il Giove dei romani, è colui che più vi soccombe, con i suoi tradimenti e le metamorfosi necessarie a conseguire il suo scopo, le trasformazioni tragiche delle sue prede e le figliolanze ibride che ne derivano. Da Correggio a Tiziano, da Fragonard a Mabuse, Giove si caratterizza per un potente desiderio di indeterminatezza che lo porta a mutarsi in nuvola per possedere la ninfa Io, io ancora n pioggia aurea per fecondare Danae, in cigno per unirsi a Leda.
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					Perché agli dei tutto era concesso, anche quegli amplessi carnali che tra gli uomini hanno a lungo scatenato la pruderie dei benpensanti.
Nella Roma nel Cinquecento, poco prima che i lanzichenecchi mettessero a ferro e fuoco la Città Santa, la bottega di Raffaello vide fiorire la prima raccolta di immagini pornografiche della storia moderna. Si chiamava Modi o le sedici posizioni d’amore, a cura di Giulio Romano e Marcantonio Raimondi. Per saperne di più su questo Kamasutra del Rinascimento basta non perdersi uno dei cinque episodi di Ars Erotica, la nuova serie Sky Original che, dal 23 maggio alle 21.15, in esclusiva su Sky Arte, e in streaming solo su NOW, disponibile on demand, passa in rassegna con ironia la relazione tra arti ed erotismo attraverso le opere più rappresentative tra Quattrocento e Ottocento.
In compagnia di Euridice Axen e di tre esperti che analizzano usi e costumi legati al sesso nel corso dei secoli - lo storico delle idee Riccardo Fedriga, la filosofa e scrittrice Ilaria Gaspari e lo storico dell’arte Giovanni Careri - entreremo nella prestigiosa cornice di Palazzo Bevilacqua Ariosti di Bologna. In ciascuna delle cinque puntate la docu-serie firmata Sky - realizzata da Bottega Finzioni con Euridice Axen, da un’idea di Irene Cao, scritta da Michele Cogo e Francesca Tancini con la collaborazione di Giuseppe Cassaro e diretta da Maxim Derevianko - affronterà un tema in maniera oppositiva: da uomini a dèi, da pubblico a privato, dall’idea alla carne, da partecipante a voyeur, dal tormento all’estasi.
Questa sera, martedì 23 maggio, l’episodio intitolato Siamo tutti voyeur ripercorrerà la storia di chi l’erotismo lo guarda. Nelle opere d’arte non capita raramente di imbattersi in persone che da questo spiare traggono piacere. Chi attraverso lo spioncino della porta, chi da dietro una siepe, chi oltre una tenda, come avviene nel soggetto più volte rappresentato di Susanna e i vecchioni. A seguire, alle 21.45, in un nuovo episodio di Ars Erotica, Sky Arte accompagna il pubblico da casa tra i luoghi scelti dal dio dell’amore per sfoderare le sue armi. Nel tempo gli spazi sono cambiati.

Jean Honore Fragonard, Ragazza che gioca con un cane
Se prima i luoghi en plein air, tra giardini e corsi d’acqua, hanno costituito la cornice perfetta per incontri galanti e chiacchierate sensuali, come in Concerto campestre di Tiziano, nel tempo le scene erotiche hanno traslocato in osterie, tra musica e cibo, ma anche sotto ampi baldacchini, come ne I tre amanti di Théodore Géricault. Nella seconda metà del Settecento lo spazio del boudoir da luogo privato diventa un salotto aperto a personalità ribelli e trasgressive, che proprio da qui lanciano la loro critica più violenta alla morale e all’ordine costituito.
Se il 30 maggio l’episodio Il Kamasutra del Rinascimento porta gli spettatori alla scoperta della prima raccolta di immagini pornografiche della storia moderna, il 4 giugno alle 21.15 “l tormento e l’estasi schiude le porte delle chiese che custodiscono alcuni dei quadri più erotici mai realizzati. In queste opere i santi diventano un pretesto per introdurre un’atmosfera sensuale in dipinti di argomento religioso. Queste figure penitenti, contrite davanti ai propri peccati, incarnano esperienze trascendenti in cui anche il dolore diventa estasi erotica.

Jean-Honoré Fragonard, I fortunati casi dell'altalena, 1767, Londra, Wallace Collection
San Sebastiano, legato nudo a una colonna, sfoggia muscoli piagati e forti. Pentita e tormentata, Santa Maria Maddalena mostra le sue curve prorompenti e lo sguardo rivolto a Dio, mentre Santa Teresa d’Avila, nelle sue esperienze mistiche e trascendenti, offre il proprio corpo alla rappresentazione di un orgasmo. Nemmeno gli dèi sono immuni alle tentazioni. Tra tutti Zeus, il Giove dei romani, è colui che più vi soccombe, con i suoi tradimenti e le metamorfosi necessarie a conseguire il suo scopo, le trasformazioni tragiche delle sue prede e le figliolanze ibride che ne derivano. Da Correggio a Tiziano, da Fragonard a Mabuse, Giove si caratterizza per un potente desiderio di indeterminatezza che lo porta a mutarsi in nuvola per possedere la ninfa Io, io ancora n pioggia aurea per fecondare Danae, in cigno per unirsi a Leda.
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