M@D - Monza @rte Diffusa 2020

Valerio Anceschi, #stateacasa

 

Dal 15 Giugno 2020 al 15 Settembre 2020

Monza | Milano

Luogo: Sedi varie

Indirizzo: sedi varie

E-Mail info: info@leogalleries.it



Il progetto M@D (Monza @rte Diffusa) nasce dalla domanda se oggi sia ancora possibile proporre mostre, interventi di scultura e installazioni fuori dalle gallerie private, dagli spazi espositivi e musei, per tornare a vivere quella naturale dimensione “ambientale” dei luoghi cittadini in cui incontrare la gente proprio là dove questa vive quotidianamente.
È un’idea così folle (MAD in inglese) pensare di ridare la naturale contestualizzazione pubblica alla scultura contemporanea? Secondo questo progetto pare proprio di no.
Leo Galleries e il critico/curatore d’arte Matteo Galbiati vogliono ora offrire “una mostra per la città, una mostra attraverso la città”.
La collettiva, composta da artisti diversi per generazioni ed esperienze, porta in città sculture e installazioni (di repertorio o create appositamente) in luoghi scelti secondo la precisa modulazione determinata da ciascuna opera, o laddove l’artista si è sentito più ispirato per il suo intervento (alcuni lavori rimarranno in permanenza come dono alla città).
M@D vuole far incontrare le opere con la gente in spazi non convenzionali e stimolare quel dialogo e confronto culturale che di norma restano circoscritti a pochi ed elitari ambienti, molto spesso impermeabili e insensibili alla voce critica della “massa”.
M@D 2020, dopo il forzato blocco imposto dal Covid-19, acquisisce ulteriore senso. Primo evento culturale, collettivo e cittadino che riporta, col pretesto dell'esperienza artistica, l’attenzione sul valore del nostro ritrovarci e sul senso del nostro essere comunità.
Etica ed estetica si incontrano in M@D per promuovere una nuova socialità dell’arte.
«L’arte è un volano dirompente, capace di trasformare e modificare la nostra percezione dello spazio, dichiara il Sindaco Dario Allevi. Questa è la “filosofia” di “Monza @arte diffusa” che abbandona le gallerie, gli spazi espositivi e i musei. Le strade e piazze della città, i luoghi in cui ogni giorno le persone si incontrano, diventano così un museo a cielo aperto. E, soprattutto, si trasformano negli “hub” della connessione tra arte – in particolare sculture e installazioni - e persone. Un rapporto che fa bene alla testa e, soprattutto, all’anima».

«Uno degli obiettivi del mio Assessorato - spiega Massimiliano Longo, Assessore alla Cultura – è fare rete e creare relazioni stabili fra tutte le istituzioni culturali che operano sul territorio. Su questa linea abbiamo realizzato molti progetti, tra cui “Monza @rte Diffusa”, che ha reso possibile un’importante collaborazione tra Amministrazione Comunale, artisti e una galleria d’arte. L’obiettivo di questo lavoro è “folle”: portare l’arte fuori dalle gallerie e dai musei e occupare i “luoghi” della vita di tuti i giorni per mettere in contatto opere d’arte e persone, coinvolgendo un pubblico diverso e più giovane, andando così oltre a quel perimetro tradizionale degli appassionati. E in questo periodo di ritorno alla normalità abbiamo bisogno di un po’ di sana follia».

A partire dal 15 giugno, e con un calendario fluido, le diverse opere inizieranno a popolare la città all'insegna di una mostra viva, in continuo divenire e trasformazione. Sul profilo Instagram (IG: mad_monza) e facebook del progetto si potranno, quindi, seguire tutte le fasi di costruzione di questo progetto, gli aggiornamenti con le foto delle opere che verranno installate nei luoghi pronti ad accoglierle. Verrà anche aggiornata una mappa in GoogleMaps (vedi QRCode allegato) dove poter trovare le collocazioni e i riferimenti delle differenti installazioni.
In occasione della collettiva di tutti gli artisti, presso Leo Galleries, durante il finissage della mostra diffusa, nel mese di settembre verrà presentato il catalogo, edito da Vanillaedizioni, con i testi critici di Matteo Galbiati e Kevin McManus e le immagini di tutte le opere (fotografate nei luoghi monzesi che le hanno accolte), accompagnate dalle schede introduttive a cura delle studentesse del corso di Didattica dei Linguaggi Artistici dell’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia.
Si ringrazia l'architetto Felice Terrabuio per il supporto e l'aiuto.

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