Stefania Cecchetti. Ritmi essenziali
Dal 08 Ottobre 2016 al 20 Ottobre 2016
Roma
Luogo: Arte Borgo Gallery
Indirizzo: Borgo Vittorio 25
Orari: dal lunedì al sabato 11-19
Prende il via sabato 8 ottobre, alle ore 18, a Roma, nel cuore dello storico Rione Borgo, presso lo spazio espositivo dell’Associazione Arte Borgo Gallery la mostra dal titolo “Ritmi essenziali”, la personale dedicata a Stefania Cecchetti.
Nata dalla collaborazione con Arte Borgo Gallery diretta da Anna Isopo, Presidente dell’Associazione e gallerista, e Nicolina Bianchi, critico d’arte, editore e direttore responsabile del periodico SEGNI D’ARTE, l’esposizione racconta, attraverso 25 opere selezionate tra i suoi lavori più recenti e realizzate con acrilico su tela l’ultima parte del ricco percorso artistico della pittrice romana Stefania Cecchetti.
In programma fino al 20 ottobre prossimo (dal lunedì al sabato, dalle 11.00 alle 19.00) e a ingresso libero, la mostra, curata da Nicolina Bianchi, dimostra al pubblico, come ci spiega anche la curatrice nella sua presentazione a catalogo, che “comporre sulla tela essenziali ritmi di colore è per Stefania Cecchetti un modo per esprimere pensieri e formulare immagini attraverso eleganti gestualità. Un modo per rapportarsi con il mondo ed anche per costruire il suo mondo di sensazioni, di affetti, di ricordi, ma anche e soprattutto un mondo di continue scoperte nell’arte e nella vita”.
Romana, dopo gli studi dedicati all’arte, Stefania ormai da quasi venti anni ha iniziato un importante percorso espositivo che l’ha portata a presentare i proprio lavori sia all’interno di personali che in rassegne di prestigio internazionale, tra cui il Festival dei Due Mondi di Spoleto e molte altre manifestazioni sia in Italia che all’estero (Inghilterra, Germania), e che la ha permesso di ricevere numerosi e notevoli riconoscimenti per la originale essenzialità dell’ispirazione pittorica che la caratterizza.
“Il giallo, il rosso, il blu sono i miei colori preferiti forse perché questi colori primari percorrono il discorso dell'essenzialità, del puro sentimento e, infatti, nelle mie opere identifico con essi i miei stati d'animo. Il colore si posa sulla tela – spiega l’artista – seguendo un percorso sensoriale nato da note di un pianoforte o di un violino come se il colore diventasse nota musicale. Le righe o le fasce di colore sono come strade che la mia mente percorre verso l'ignoto. A volte sono come pioggia purificatrice che scivola su di me dissolvendo stati di ansia e paure. A volte mi avvicinano ad un'intesa con i miei pensieri cullati da un isolamento esterno e mi portano verso una dimensione spaziale”.
Capace di inventare un proprio, personale progetto pittorico, l’artista riversa sulla tela piuttosto che su occasionali supporti in legno le sue emozioni attraverso un racconto che, scrive ancora Nicolina Bianchi, “assume una propria costruzione cromatica diretta con grande immediatezza dalle sue spatolate”. Lì nascono, per dirla ancora con le parole della curatrice, “quelle masse cromatiche che costantemente si rinnovano come propria costruzione di uno spazio dove quei gialli solari si trasformano in agglomerati di luce, quelle passionali vibrazioni di rossi magenta immaginano leggeri passi di danza, quei blu oltremare precipitano inventando cascate e riflessi, dove cromie dorate o caldi ocra inventano sogni che oltrepassano immense distese di sabbia”.
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