Stefania Lubatti. Quel che resta del bosco

Opera di Stefania Lubatti
Dal 17 Novembre 2018 al 28 Novembre 2018
Genova
Luogo: Satura Palazzo Stella
Indirizzo: piazza Stella 5/1
Orari: dal martedì al sabato ore 15-19
Curatori: Flavia Motolese
Telefono per informazioni: +39 010 246 8284
E-Mail info: info@satura.it
Sito ufficiale: http://www.satura.it
S’inaugura sabato 17 novembre 2018 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale di Stefania Lubatti “Quel che resta del bosco” a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 28 novembre 2018 con orario 15:00 – 19:00 dal martedì al sabato.
Il riferimento primo di Stefania Lubatti è il paesaggio naturale da cui desume suggestioni contenutistiche ed impressioni visive che poi rielabora attraverso stilemi di stampo informale.
La sensibilità dell'artista riesce a cogliere i fremiti e i palpiti vitali che animano la vegetazione arborea e a renderne l'essenza in un processo di rarefazione delle forme: le figure, immerse in un chiarore diffuso e stemperate con sfumature quietamente intimiste, tendono ad assumere sembianze stilizzate. I tronchi si verticalizzano e si assottigliano, talvolta fino a diventare semplici linee a cui il colore si innerva, mentre le fronde sembrano smaterializzarsi in una delicata trama, di rapporti e accordi, quasi calligrafica intrisa di colori lievi.
Da una partitura segnica minuta, l’artista, assecondandol’impeto espressivo a cui tende istintivamente,passa poi a gesti decisi, rimarcati cromaticamente dalla scelta del nero o di tonalità forti. Anche la materia pittorica si fa più consistente attraverso l’introduzione di applicazioni varie o di impasti in cui al pigmento viene aggiunta una componente granulare.
L'attenzione di Lubatti per la natura annuncia istanze più profonde: l'osservazione porta con sé la constatazione dello stato di sofferenza di un mondo che sempre più subisce le scelte di un'umanità indifferente e colpevole.
Il pigmento, spesso disciolto dall'acqua e lasciato colare sulla superficie della tela, richiama metaforicamente il progressivo deterioramento della natura e l'idea di un flusso temporale, pericolosamente in progressione.
Il tempo, così, si spazializza visivamente in uno scorrere verticale, la realtà viene rappresentata in transizione, le forme smettono di avere confini definiti e si compenetrano, mescolandosi in un’atmosfera evanescente carica di echi. Nelle opere di Stefania Lubatti, il paesaggio viene suggerito, più che riprodotto, perché scaturisce dalla proiezione del rapporto emotivo che l’artista instaura con il reale e definisce una dimensione ulteriore in cui la contemplazione del mondo materiale diventa comprensione profonda e intima della sacralità della natura.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 24 aprile 2025 al 08 giugno 2025 Reggio nell'Emilia | Sedi varie
FOTOGRAFIA EUROPEA 2025 - AVERE VENT’ANNI
-
Dal 19 aprile 2025 al 12 ottobre 2025 Jesolo | JMuseo
Loving Picasso
-
Dal 19 aprile 2025 al 05 ottobre 2025 Riccione | Villa Mussolini
MARE MAGNUM. Da Ferdinando Scianna a Martin Parr. I fotografi Magnum e le spiagge
-
Dal 17 aprile 2025 al 14 settembre 2025 Roma | Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese
TRA MITO E SACRO. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea
-
Dal 17 aprile 2025 al 06 luglio 2025 Perugia | Palazzo della Penna - Centro per le Arti Contemporanee
Afro Burri Capogrossi. Alfabeto senza parole
-
Dal 16 aprile 2025 al 13 maggio 2025 Milano | Centro Culturale di Milano
Esodo Pratelli. Dal futurismo al "Novecento" e oltre