Sublime Frequencies. The Extra Geography
Dal 28 Settembre 2021 al 30 Gennaio 2022
Roma
Luogo: MACRO - Museo di Arte Contemporanea
Indirizzo: Via Nizza 138
Orari: Martedì, mercoledì, giovedì e domenica: 12.00 – 20.00 Venerdì e sabato: 12.00 – 22.00 Lunedì chiuso Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura
Enti promotori:
- ROMA Culture
Costo del biglietto: ingresso gratuito con Green Pass
Telefono per informazioni: +39 06 696271
E-Mail info: info@museomacro.it
Sito ufficiale: http://www.museomacro.it
Con The Extra Geography il collettivo ed etichetta indipendente Sublime Frequencies presenta un panorama del proprio lavoro dal 2003 fino a oggi. Le tracce contenute in più di cinquanta progetti/album prodotti da SF saranno riprodotte casualmente nella mia sala d’ascolto di MUSICA DA CAMERA, mescolando suoni e luoghi, tradizioni e tecnologie, per creare un’esperienza sensoriale profonda e inaspettata. Il programma di The Extra Geography include inoltre la proiezione di una selezione di film prodotti da SF e un incontro con i suoi due co-fondatori, Alan Bishop e Hisham Mayet.
Di base a Seattle, ma professando uno stile di vita nomadico con collaborazioni globali, SF si definisce «un collettivo di esploratori dedito a rilevare e portare alla luce i luoghi e i suoni più oscuri delle frontiere urbane, moderne e tradizionali, attraverso il film e il video, registrazioni sul campo, trasmissioni radio e a onde corte, musica folk e pop internazionale, anomalie sonore e altre forme d’espressione umana e naturale». Applicando la tecnica del cut-up e del collage sperimentate dallo scrittore William S. Burroughs e dal poeta Brion Gysin a materiali trovati e registrazioni, SF si dedica all’esplorazione di quella che chiama «un’estetica dell’extra geografia». Un’estetica che rifugge le strategie delle multinazionali della world music, ma anche gli ambiti ristretti dell’etnomusicologia accademica, per attivare invece processi organici di ridistribuzione delle culture sonore e nuovi canali d’ascolto sperimentali.
Di base a Seattle, ma professando uno stile di vita nomadico con collaborazioni globali, SF si definisce «un collettivo di esploratori dedito a rilevare e portare alla luce i luoghi e i suoni più oscuri delle frontiere urbane, moderne e tradizionali, attraverso il film e il video, registrazioni sul campo, trasmissioni radio e a onde corte, musica folk e pop internazionale, anomalie sonore e altre forme d’espressione umana e naturale». Applicando la tecnica del cut-up e del collage sperimentate dallo scrittore William S. Burroughs e dal poeta Brion Gysin a materiali trovati e registrazioni, SF si dedica all’esplorazione di quella che chiama «un’estetica dell’extra geografia». Un’estetica che rifugge le strategie delle multinazionali della world music, ma anche gli ambiti ristretti dell’etnomusicologia accademica, per attivare invece processi organici di ridistribuzione delle culture sonore e nuovi canali d’ascolto sperimentali.
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