Marco Beretta. Spiritus
Dal 10 Marzo 2017 al 13 Marzo 2017
Milano
Luogo: The Mall Porta Nuova
Indirizzo: piazza Lina Bo Bardi 1
Sito ufficiale: http://www.marcoberetta.it
Marco Beretta (Italia 1967)
Scatta la prima fotografia a 15 anni e scopre giovanissimo i segreti della camera oscura lavorando a fianco di un fotografo professionista. Osservatore attento di uomini e luoghi, viaggia solitario in Asia da oltre 20 anni con la sua inseparabile Hasselblad. Da free-lance a professionista, si dedica da tempo a un personale progetto fine-art, la ricerca di una fotografia silenziosa. Oggetto delle immagini sono i monaci buddisti, i loro simboli, i luoghi sacri e i momenti di preghiera. Un disegno che l’ha portato a muoversi senza pause attraverso Tibet, India, Birmania, Mongolia, Laos, Cina e altri Paesi ancora, raccogliendo testimonianze di un Oriente lontano, che ne hanno ispirato la mano e modellato la sensibilità. Il suo ultimo lavoro “Spiritus” è stato esposto in Cina, Birmania e India. Vivere sempre in viaggio per il mondo risponde alla sua idea di libertà e di conoscenza ed è scrutando l’Oriente dall’alto di un aereo o avvolto nel silenzio di un monastero inaccessibile che le sue idee prendono forma. Rappresentato da Stamberga ViaMelzo3 in Italia,
vive e lavora a Milano.
(Spiritus)
Marco Beretta fotografa monaci buddisti da oltre 20 anni. Scatta nel silenzio di monasteri remoti con una vecchia Hasselblad analogica. Negativi a bassa sensibilità, diaframma chiuso a catturare un punto di fuoco, esposizione lunga a raccogliere lo scorrere del tempo, le immagini sono quasi mai statiche: il movimento è parte stessa del significato. Ogni foto è sbilanciamento, bilico, metamorfosi. L’intento è niente affatto narrativo, contemplativo piuttosto. Lontano da ogni logica di reportage, gli scatti non raccontano ma osservano e fissano il fluire delle forme catturando oltre la soglia razionale. In ognuno c’è la potenza della preghiera, della meditazione e i rituali del quotidiano. C’è gioia e spavento a volte: i monaci appaiono trasfigurazioni di sé. Ciò che ne esce portentoso è lo spirito che anima e trasfigura. Da qui il titolo dell’ultimo lavoro, “Spiritus”, scattato tra Birmania e Laos, che la Galleria Stamberga presenta al Mia e che insieme a “Timeless”, raccolta inedita scattata in India, completa il corpo di lavoro del fotografo.
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