Duemila anni in un unico sito
Nell’Egitto della regina Hatshepsut. Nuova scoperte a Luxor
© Consiglio Supremo delle Antichità Egiziane
Francesca Grego
09/01/2025
Mondo - Dopo l’intrigante Tomba del Medico del Faraone rinvenuta a Saqqara, i siti archeologici egiziani tornano a far parlare di sè con l’annuncio di una nuova, importante scoperta che ha come teatro la necropoli di Tebe, sulla riva occidentale del Nilo presso l’antica città di Luxor. Tra i ritrovamenti, sorprendetemente ben conservati, spiccano i resti del celebre Tempio a Valle della regina Hatshepsut, creduto perduto, ma anche bassorilievi, dipinti, sepolture e oggetti capaci di raccontare l’evoluzione della civiltà egiziana attraverso un lunghissimo arco temporale, dal Medio Regno (2055 a.C. - 1790 a.C.) fino al Periodo Tolemaico (323 a.C. - 30 a.C.), compresa l’epoca della potente XVIII dinastia, con celebri faraoni come la regina Hatshepsut e Tutankhamon. Una vera e propria finestra sulla storia aperta grazie a una campagna di scavo durata tre anni e guidata dal noto egittologo Zahi Hawass in collaborazione con il Consiglio supremo delle antichità egiziane. A breve i reperti della missione saranno trasferiti al Museo Egizio del Cairo per essere studiati.
Oltre 1.500 blocchi di calcare e quarzite scavati dagli archeologi descrivono quello che un tempo era il Tempio a Valle di Hatshepsut: le pietre, che costituivano le fondamenta dell’antico edificio, si presentano decorate da bassorilievi, iscrizioni e dipinti dai colori vivaci, come quelli che raffigurano la regina con il suo nipote e successore Thutmose III nell’atto di compiere dei rituali sacri. Sono “le scene più belle che abbia mai visto in vita mia”, ha dichiarato Hawass ai giornalisti: “È la prima volta che disponiamo di un set completo della decorazione di un tempio risalente alla XVIII dinastia”. Sotto le fondamenta del santuario gli archeologi hanno rinvenuto un deposito di strumenti cerimoniali intatto su cui è inciso il nome di incoronazione della regina: Maat Ka Ra.
Un’altra interessante scoperta riguarda una tavoletta su cui è inciso il nome di Senenmut, architetto e consigliere della sovrana, nonché tutore della sua figlia primogenita Neferura e supervisore del Palazzo Reale: una figura centrale nel regno di Hatshepsut e nella progettazione del suo iconico mausoleo, il tempio funerario di Djeser-Djeseru, considerato uno degli “incomparabili monumenti dell’antico Egitto”.
Lungo la strada che conduce al Tempio a Valle, inoltre, sono emersi i resti di una necropoli di età tolemaica: le tombe riflettono l’incontro delle tradizioni egiziane con il mondo greco-romano, testimoniando la posizione dell’Egitto come crocevia di culture ed evidenziando l’uso continuativo di quest’area come luogo sacro anche molti secoli dopo il regno di Hatshepsut. La necropoli ha restituito anche preziosi documenti di epoche più antiche: tombe di importanti funzionari della XVII dinastia con sarcofagi antropomorfi elegantemente decorati da motivi piumati, simbolo di protezione e rigenerazione, o sepolture di bambini sepolti con i loro giocattoli.
È tornata alla luce anche la tomba di Djehuty-Mes, un nobile della XVIII dinastia che fu Sovrintendente del Palazzo per la regina Tetisheri, nonna del celebre faraone Ahmose I, passato alla storia per aver scacciato gli Hyksos e aver riunificato l’Egitto. Scolpita nella roccia, la tomba presenta un ingresso a volta in mattoni d’argilla e una sala per le offerte con decorazioni in gesso dipinto. All’interno gli archeologi hanno rinvenuto una stele funeraria e delle iscrizioni che testimoniano il prestigioso ruolo del defunto, sottolineando l’importanza di Tetisheri nella storia egiziana come matriarca nella riunificazione delle Due Terre e nella fondazione del Nuovo Regno.
Come dicevamo all’inizio, i ritrovamenti di Luxor seguono di pochi giorni l’annuncio di un’altra importante scoperta avvenuta a Saqqara e presentata il 6 gennaio. Si tratta della tomba di Teti-neb-Fu, un medico vissuto circa 4 mila anni fa. Scavata da una missione archeologica franco-svizzera, nella sua caratteristica struttura a mastaba in mattoni di argilla la tomba ha rivelato iscrizioni, pitture murali e rilievi di pregio, nonché un sarcofago in pietra e una “falsa porta” dalle vivaci decorazioni a cui era affidata un’importantissima funzione: permettere al ka, l’anima immortale del defunto, di passare nel mondo dei vivi.
Tutto all’interno della mastaba parla di Teti-neb-Fu, medico del faraone Pepi II (2278-2184 a.C. circa): un personaggio di altissimo prestigio, medico del palazzo, sacerdote e mago, temuto e quasi venerato per il suo potere di proteggere dalle punture di scorpioni e serpenti. Con i suoi titoli di dentista reale e direttore della medicina vegetale Teti racconta oggi la complessità delle pratiche mediche dell’Antico Egitto, una civiltà particolarmente avanzata quanto a tecniche di cura e al trattamento di numerose malattie.
Oltre 1.500 blocchi di calcare e quarzite scavati dagli archeologi descrivono quello che un tempo era il Tempio a Valle di Hatshepsut: le pietre, che costituivano le fondamenta dell’antico edificio, si presentano decorate da bassorilievi, iscrizioni e dipinti dai colori vivaci, come quelli che raffigurano la regina con il suo nipote e successore Thutmose III nell’atto di compiere dei rituali sacri. Sono “le scene più belle che abbia mai visto in vita mia”, ha dichiarato Hawass ai giornalisti: “È la prima volta che disponiamo di un set completo della decorazione di un tempio risalente alla XVIII dinastia”. Sotto le fondamenta del santuario gli archeologi hanno rinvenuto un deposito di strumenti cerimoniali intatto su cui è inciso il nome di incoronazione della regina: Maat Ka Ra.
Un’altra interessante scoperta riguarda una tavoletta su cui è inciso il nome di Senenmut, architetto e consigliere della sovrana, nonché tutore della sua figlia primogenita Neferura e supervisore del Palazzo Reale: una figura centrale nel regno di Hatshepsut e nella progettazione del suo iconico mausoleo, il tempio funerario di Djeser-Djeseru, considerato uno degli “incomparabili monumenti dell’antico Egitto”.
Lungo la strada che conduce al Tempio a Valle, inoltre, sono emersi i resti di una necropoli di età tolemaica: le tombe riflettono l’incontro delle tradizioni egiziane con il mondo greco-romano, testimoniando la posizione dell’Egitto come crocevia di culture ed evidenziando l’uso continuativo di quest’area come luogo sacro anche molti secoli dopo il regno di Hatshepsut. La necropoli ha restituito anche preziosi documenti di epoche più antiche: tombe di importanti funzionari della XVII dinastia con sarcofagi antropomorfi elegantemente decorati da motivi piumati, simbolo di protezione e rigenerazione, o sepolture di bambini sepolti con i loro giocattoli.
È tornata alla luce anche la tomba di Djehuty-Mes, un nobile della XVIII dinastia che fu Sovrintendente del Palazzo per la regina Tetisheri, nonna del celebre faraone Ahmose I, passato alla storia per aver scacciato gli Hyksos e aver riunificato l’Egitto. Scolpita nella roccia, la tomba presenta un ingresso a volta in mattoni d’argilla e una sala per le offerte con decorazioni in gesso dipinto. All’interno gli archeologi hanno rinvenuto una stele funeraria e delle iscrizioni che testimoniano il prestigioso ruolo del defunto, sottolineando l’importanza di Tetisheri nella storia egiziana come matriarca nella riunificazione delle Due Terre e nella fondazione del Nuovo Regno.
Come dicevamo all’inizio, i ritrovamenti di Luxor seguono di pochi giorni l’annuncio di un’altra importante scoperta avvenuta a Saqqara e presentata il 6 gennaio. Si tratta della tomba di Teti-neb-Fu, un medico vissuto circa 4 mila anni fa. Scavata da una missione archeologica franco-svizzera, nella sua caratteristica struttura a mastaba in mattoni di argilla la tomba ha rivelato iscrizioni, pitture murali e rilievi di pregio, nonché un sarcofago in pietra e una “falsa porta” dalle vivaci decorazioni a cui era affidata un’importantissima funzione: permettere al ka, l’anima immortale del defunto, di passare nel mondo dei vivi.
Tutto all’interno della mastaba parla di Teti-neb-Fu, medico del faraone Pepi II (2278-2184 a.C. circa): un personaggio di altissimo prestigio, medico del palazzo, sacerdote e mago, temuto e quasi venerato per il suo potere di proteggere dalle punture di scorpioni e serpenti. Con i suoi titoli di dentista reale e direttore della medicina vegetale Teti racconta oggi la complessità delle pratiche mediche dell’Antico Egitto, una civiltà particolarmente avanzata quanto a tecniche di cura e al trattamento di numerose malattie.
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