Un viaggio da remoto nelle sale dedicate al villaggio di Deir el-Medina e alla tomba di Kha
La collezione del Museo Egizio come non l'avete mai vista grazie a un nuovo virtual tour
Museo Egizio, Sala della Tomba di Kha | Courtesy Museo Egizio
Samantha De Martin
26/02/2021
Le pitture variopinte della Cappella di Maia, che si apre per la prima volta al pubblico, diventano giganti, vicinissime. Come anche le sale del villaggio di Deir el-Medina, la tomba di Kha con i reperti frutto degli scavi novecenteschi della Missione Archeologica Italiana.
È un Museo Egizio sempre più vicino, come non lo abbiamo mai visto, quello svelato dal nuovo virtual tour lanciato dall'istituzione torinese (con contenuti video disponibili in italiano, inglese, francese e tedesco, e la navigazione disponibile anche in arabo). Un’esperienza che consente di entrare, da remoto, tra le sale che rappresentano il fiore all’occhiello della collezione torinese.
Grazie a una serie di foto panoramiche a 360 gradi in alta definizione, il tour virtuale ricostruisce gli ambienti dedicati ai reperti provenienti dalla tomba dell’architetto Kha e di sua moglie Merit, con l’unico corredo intatto del Nuovo Regno che si è preservato fuori dall’Egitto, e dal villaggio degli artigiani e degli operai di Deir el-Medina. In questo spazio che raccoglie 245 reperti, testimonianza delle professioni artigianali e operaie nell’ Egitto dal XVI al XI a.C., ascoltiamo il curatore Cédric Gobeil svelarci segreti e misteri.
Il nuovo virtual tour del Museo Egizio | Courtesy Museo Egizio
Nel corso della camminata virtuale è possibile zoomare, ma anche intrattenersi davanti ai tesori del museo - bellissimo il cosiddetto "Papiro dello sciopero", un documento amministrativo scritto in ieratico che riporta la notizia di uno sciopero durante il regno di Ramesse III - o saperne di più sul “Papiro delle Miniere di Torino”, una delle più antiche mappe geografiche conosciute.
Ci si incanta di fronte allo straordinario Ostrakon della ballerina o alla Statua dell'artigiano Pendua e di sua moglie Nefertari, ci si diverte scoprendo di più sulla dieta degli antichi Egizi.
Un percorso scandito da frecce invita il visitatore virtuale ad entrare letteralmente nelle vetrine, osservare nel dettaglio i reperti, ruotarli per esplorarne il lato nascosto, scrutarne i particolari grazie ai modelli 3D degli oggetti esposti, realizzati attraverso la tecnica della fotogrammetria. Basta posizionare il cursore lungo il percorso per accedere a 18 video di approfondimento, muoversi tra le sale e i reperti più importanti, guidati dai racconti dei curatori del Dipartimento Collezione e Ricerca, scoprire fotografie storiche e interessanti contenuti tramite i database del Museo.
“Questo nuovo strumento - spiega Christian Greco, direttore del Museo Egizio - è un ulteriore passo nello sviluppo delle nostre attività online, ed è il primo a mettere in dialogo più piattaforme: navigando tra le vetrine è infatti possibile accedere a una molteplicità di risorse del museo, compresi il database della collezione quello della collezione papiri. Rappresenta inoltre un tassello di una strategia più ampia volta a sviluppare e accrescere i progetti di digitalizzazione delle collezioni, assicurando sempre l’accesso a un pubblico il più ampio possibile, perché il patrimonio che custodiamo sia davvero patrimonio della collettività”.
Il nuovo virtual tour del Museo Egizio | Courtesy Museo Egizio
È un Museo Egizio sempre più vicino, come non lo abbiamo mai visto, quello svelato dal nuovo virtual tour lanciato dall'istituzione torinese (con contenuti video disponibili in italiano, inglese, francese e tedesco, e la navigazione disponibile anche in arabo). Un’esperienza che consente di entrare, da remoto, tra le sale che rappresentano il fiore all’occhiello della collezione torinese.
Grazie a una serie di foto panoramiche a 360 gradi in alta definizione, il tour virtuale ricostruisce gli ambienti dedicati ai reperti provenienti dalla tomba dell’architetto Kha e di sua moglie Merit, con l’unico corredo intatto del Nuovo Regno che si è preservato fuori dall’Egitto, e dal villaggio degli artigiani e degli operai di Deir el-Medina. In questo spazio che raccoglie 245 reperti, testimonianza delle professioni artigianali e operaie nell’ Egitto dal XVI al XI a.C., ascoltiamo il curatore Cédric Gobeil svelarci segreti e misteri.
Il nuovo virtual tour del Museo Egizio | Courtesy Museo Egizio
Nel corso della camminata virtuale è possibile zoomare, ma anche intrattenersi davanti ai tesori del museo - bellissimo il cosiddetto "Papiro dello sciopero", un documento amministrativo scritto in ieratico che riporta la notizia di uno sciopero durante il regno di Ramesse III - o saperne di più sul “Papiro delle Miniere di Torino”, una delle più antiche mappe geografiche conosciute.
Ci si incanta di fronte allo straordinario Ostrakon della ballerina o alla Statua dell'artigiano Pendua e di sua moglie Nefertari, ci si diverte scoprendo di più sulla dieta degli antichi Egizi.
Un percorso scandito da frecce invita il visitatore virtuale ad entrare letteralmente nelle vetrine, osservare nel dettaglio i reperti, ruotarli per esplorarne il lato nascosto, scrutarne i particolari grazie ai modelli 3D degli oggetti esposti, realizzati attraverso la tecnica della fotogrammetria. Basta posizionare il cursore lungo il percorso per accedere a 18 video di approfondimento, muoversi tra le sale e i reperti più importanti, guidati dai racconti dei curatori del Dipartimento Collezione e Ricerca, scoprire fotografie storiche e interessanti contenuti tramite i database del Museo.
“Questo nuovo strumento - spiega Christian Greco, direttore del Museo Egizio - è un ulteriore passo nello sviluppo delle nostre attività online, ed è il primo a mettere in dialogo più piattaforme: navigando tra le vetrine è infatti possibile accedere a una molteplicità di risorse del museo, compresi il database della collezione quello della collezione papiri. Rappresenta inoltre un tassello di una strategia più ampia volta a sviluppare e accrescere i progetti di digitalizzazione delle collezioni, assicurando sempre l’accesso a un pubblico il più ampio possibile, perché il patrimonio che custodiamo sia davvero patrimonio della collettività”.
Il nuovo virtual tour del Museo Egizio | Courtesy Museo Egizio
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