La magia di Venezia a Lugano

Veduta di Venezia
 

23/09/2005

Capolavori di Canaletto, Tiepolo, Bellotto, Carlevarijs, Marieschi, Ricci e Longhi, e nomi meno noti di pittori, architetti e scenografi attratti dal soave potere evocativo della Serenissima, sono esposti nella mostra “La città dei Dogi all’epoca di Canaletto e Tiepolo. Capolavori dell’incisione da una collezione privata”. L’esposizione propone 150 incisioni della prestigiosa collezione privata del Cabinet cantonal des estampes di Vevey, con lo scopo di presentare anche in Ticino le affascinanti stampe della Venezia del Settecento, momento di massimo fulgore dell’arte dell’incisione.

Il ruolo ricoperto dalle stampe nell’affermazione dell’immagine della città lagunare e nella costruzione del suo mito è stato da sempre rilevante. Le stampe d’arte hanno rappresentato il veicolo più importante per la conoscenza della Venezia settecentesca, contribuendo alla diffusione nell’Europa dei Lumi dell’immagine della Serenissima.

Vedute, capricci e scene di genere riproducono architetture, personaggi, usi e costumi di Venezia e di quella magia che negli anni che precedono l’invasione francese del 1797 raggiunge il suo apice. Queste incisioni, dalla valenza di “cartoline” di lusso, diventano opera d’arte, per la qualità dell’esecuzione che si esprime nell’impianto complessivo, ma anche nella precisione del tratto.

Il Museo Cantonale d’Arte si era già occupato in passato di incisione, facendone uno dei temi principali della sua ricerca: si ricordino le rassegne “Da Dürer a Klee. La rappresentazione dell'Ignoto”, “Corot. Un sentimento particolare del paesaggio”, “L'opera incisa di Rembrandt”.

A rendere interessante l’attuale mostra è anche l’approccio scientifico adottato dalla curatrice, Antonia Nessi, volto ad evidenziare le specificità di tematiche e tecniche della stagione d’oro dell’incisione veneziana. Interessante è anche la conclusione del percorso espositiva, dedicata ad aspetti tecnici della produzione della stampa, quali le due tecniche principali dell’acquaforte e del bulino, accanto alla xilografia. E’ inoltre sollevata la questione dell’originalità della stampa e, infine, attraverso le incisioni dei due figli di Giambattista Tiepolo, che riproducono le opere del padre, viene illustrata l’unità familiare dei Tiepolo, in cui ciascuno rispetta il modello paterno pur dimostrando una propria originalità.

La città dei Dogi all’epoca di Canaletto e Tiepolo.
Capolavori dell’incisione da una collezione privata
Museo Cantonale d'Arte, Lugano
17 settembre - 8 gennaio 2006
Orari: martedì 14-17, da mercoledì a domenica 10-17,
lunedì chiuso
Ingresso: Fr. 10, € 7; AVS, studenti, gruppi Fr. 7, € 5.