A Palazzo Braschi vedute francesi della città eterna
Antoine Felix Boisselier, Chiesa e convento di Trinità dei Monti, 1811
08/02/2012
Roma - Apre oggi al pubblico, al Museo di Roma Palazzo Braschi, la mostra di acquerelli e incisioni dal titolo 'Luoghi comuni. Vedutisti francesi a Roma tra il XVIII e il XIX secolo', dedicata agli artisti francesi, quasi tutti legati alla cerchia dell'Accademia di Francia, che hanno operato nella capitale tra la metà del '700 e i primi anni dell''800. L'esposizione presenta una selezione di oltre 70 opere che ritraggono la città eterna, conservate nella raccolta grafica del Museo di Roma e provenienti da due importanti collezioni donate da privati: la raccolta di Basile de Lemmerman (Tiflis 1898 - Divonne le Bains 1975) e quella di Anna Laetitia Pecci-Blunt (Roma 1885 - Marlia 1971). Accanto alle vedute classiche del Pincio e dell'Aventino, dei parchi storici come Villa Borghese, Villa Celimontana e Villa Medici, ci sono incisioni più curiose che si pongono tra realtà e fantasia, come quella de 'La tomba del somaro nella Pineta Sacchetti', attribuita al pittore parigino Hubert Robert, soprannominato dai contemporanei 'Robert delle rovine'. La mostra, a cura di Simonetta Tozzi, proseguirà fino al 27 maggio e rappresenta la prima di una serie di esposizioni cui seguiranno quelle dedicate agli artisti tedeschi e ai danesi.
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