La capitale culturale norvegese

La rivoluzione artistica di Oslo, la città sostenibile che investe in cultura

Veduta esterna del National Museum of Norway | Foto: © Borre Hostland | Courtesy The National Museum of Norway
 

Piero Muscarà e Samantha De Martin

20/10/2021

Mondo - Un incantesimo di acqua e di luce sospeso sul fiordo. Con la sua indole frizzante e l’anima di vetro e quercia, come il cuore dei moderni edifici che descrivono lo skyline cittadino, Oslo è al centro di una rivoluzione artistica che da qualche anno assegna alla capitale scandinava un posto d’onore nel panorama artistico contemporaneo.
In questa parentesi urbana sospesa tra laghi, mare e colline boscose, eletta nel 2019 Capitale verde d’Europa, il fermento artistico frutto di una rivoluzione urbana che pone la città norvegese al passo con le sorelle europee Parigi, Londra, Berlino, è evidente.
A contribuire a questa crescita, le due espansioni museali all’orizzonte che riguardano il MUNCH Museum, pronto ad aprire i battenti il prossimo 22 ottobre, e l’inaugurazione del National Museum of Norway, attesa a giugno dell’anno prossimo.
Ma non solo.


Edvard Munch, L'urlo (Skrik), 1883-1910 | Courtesy of Munchmuseet, Oslo

La città sostenibile che investe nell’arte
Sulle sue sponde sferzate dal vento, il distretto di Bjørvika, un tempo area industriale, è già da un po’ in preda ad una rapida metamorfosi con i suoi edifici avveniristici e super ecologici.
In questo caleidoscopio di musei e gallerie d'arte dove, oltre agli artisti internazionali, si punta sempre più a valorizzare le giovani creatività scandinave, anche il potenziale pool di collezionisti locali si è evoluto, includendo molti più giovani.
D’altra parte, l’osloBIENNALEN del 2019 - un grande festival, in parte all'aperto, dedicato all'arte pubblica - aveva già gettato le basi di questo nuovo corso. Dei 30 artisti inclusi nella prima edizione di questa kermesse, che si rivolge principalmente ai cittadini norvegesi, circa un terzo proveniva dai confini nazionali.
Nonostante sia ancora forte il divario tra l'accademia e le istituzioni consolidate, e malgrado non vi siano molti posti dove gli artisti giovani o emergenti possano esporre i propri lavori, la situazione sta progressivamente cambiando.
Intanto, per chiunque visiti la città, con il foliage sublime, o la neve ad avvolgerne le strade, ecco qualche idea per una passeggiata a tu per tu con l’arte.

Le sculture di Vigeland
Il bambino furioso, diventato uno dei simboli della città di Oslo, ammicca alla Ruota della vita, mentre l’imponente Monolite si slancia verso il cielo con il suo groviglio di figure umane.
Sono solo alcune delle 200 sculture in bronzo, ferro battuto, granito del Parco Vigeland, una delle attrazioni più visitate di Norvegia, con oltre un milione di ospiti all'anno. Immerso nel Frognerparken di Oslo, questo parco tematico è una tappa, racchiudendo l'opera di tutta una vita dello scultore norvegese Gustav Vigeland.
La sua storia è indissolubilmente legata a quella del parco, risultato di un contratto stipulato nel 1921 tra lo scultore e il comune di Oslo. In pratica Vigeland avrebbe donato tutte le sue opere presenti e future al comune, mentre la città si sarebbe impegnata a costruirgli uno studio-abitazione (divenuto oggi un museo all’interno del parco) assicurandogli i mezzi per proseguire la sua attività.


Una scultura al Parco di Vigeland | Foto: © sabin urcelay via Pixabay

Una scheggia di vetro nel cielo di Oslo: il nuovo Museo Munch
Una grande festa, e sette mostre pronte a inaugurare, saluteranno il prossimo 22 ottobre, l’apertura del nuovissimo Munchmuseet, la più grande collezione al mondo di opere del pittore norvegese autore dell’Urlo più famoso della storia. Cinque volte più grande dell'edificio originale, il nuovo museo consentirà ai visitatori di visionare l'intera produzione di Munch - oltre 26.700 opere in collezione - attraverso undici sale espositive su tredici piani.
Il museo ospita anche le collezioni di Rolf Stenersen, Amaldus Nielsen e Ludvig O. Ravensberg che abbracciano oltre un secolo di storia dell’arte.


Il nuovo Museo Munch | Foto: © Adrià Goula | Courtesy of Munchmuseet, Oslo

Le fotografie originali del pittore, migliaia di testi e di lettere e circa 10mila effetti personali dialogano con le opere di colleghi che hanno con l’artista una qualche relazione. Progettato da estudio Herreros, il nuovo Museo Munch, che offre una vista mozzafiato sul fiordo di Oslo, segue i criteri FutureBuilt, il programma della regione di Oslo costituito da edifici di alta qualità architettonica che prevedono una riduzione del 50% delle emissioni di gas serra nei trasporti, nell’uso di energia e nell’impiego di materiali rispetto a edifici simili. L’obiettivo degli architetti è che i visitatori possano scoprire non solo le opere d’arte, ma anche Oslo e la sua storia.
Tra le mostre pronte a inaugurare a partire dal 22 ottobre, un dialogo tra Tracey Emin ed Edvard Munch. Nella sua prima grande mostra nei paesi nordici, l'artista britannica svelerà come il pittore norvegese abbia influenzato e plasmato il suo lavoro per diversi decenni. Un altro viaggio, questa volta interattivo, ricostruirà la casa dell'artista in un'installazione multimediale in cui luci, suoni e immagini dal vivo raccontano storie della vita del maestro.


Tracey Emin, The Loneliness of the Soul, Jeg er Den Siste av mitt Slag / I am The Last of my Kind , 2019, Acrilico su tela | © Tracey Emin Studio | Courtesy of Munchmuseet, Oslo

Il museo più grande della Scandinavia pronto a svelarsi nel 2022
A partire dall’11 giugno 2022, data prevista per l’inaugurazione del nuovo National Museum of Norway, Oslo ospiterà il più grande museo della Scandinavia. Anche se, da quanto annunciato dalla direttrice Karin Hindsbo, i visitatori potranno già soddisfare la loro curiosità dando un’occhiata all’interno dell’edificio e ammirare, attraverso tour organizzati, la nuova struttura che prende forma.
Una collezione di cinquemila capolavori di pittura, architettura e design distribuita su due piani e ancora la Light Hall - uno spazio, sul tetto, dedicato alle mostre temporanee - un'ampia terrazza panoramica all'aperto, un caffè, un negozio e la più grande biblioteca d'arte della Scandinavia attendono gli ospiti del National Museum of Norway. In mostra, oltre ai più di 400mila oggetti, una versione del celebre Urlo, la pittura di paesaggio del XIX secolo, l'esclusivo arazzo di Baldishol, le porcellane imperiali provenienti dalla Cina, i calici di vetro norvegesi del XVIII secolo. Tra gli artisti di spicco, Harald Sohlberg, Harriet Backer, Lucas Cranach, Claude Monet, Vincent Van Gogh e Ida Ekblad.


National Museum of Norway | Foto: © Borre Hostland | Courtesy The National Museum of Norway

Progettato dagli architetti tedeschi Kleihues+Schuwerk, concepito per ospitare opere d'arte nei secoli e per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 50% rispetto agli attuali standard edilizi, il museo è stato realizzato con materiali robusti come la quercia, il bronzo e il marmo, mentre l'intera facciata è ricoperta di ardesia norvegese. L’affaccio sul porto di Oslo è imperdibile.

Un’opera da non perdere
Tra le chicche della collezione del National Museum of Norway spicca una delle forme femminili più evocative della storia dell'arte, la Madonna di Munch, resa ancora più affascinante da una recente scoperta. Sotto il dipinto di una donna nuda, fluttuante, in uno sfondo che potrebbe essere di acqua o di luce, la schiena leggermente inarcata, un braccio dietro la testa, è stato di recente scoperto un disegno preparatorio. Rivela come il maestro norvegese abbia a lungo cercato l’ispirazione su come posizionare le braccia, inizialmente disposte lungo i fianchi, secondo una posa più tradizionale. Il disegno sottostante, svelato grazie alla riflettografia a infrarossi, mostra anche come questo capolavoro costituisca probabilmente il primo di cinque versioni dipinte create da Munch negli anni novanta dell'Ottocento e conservate oggi alla Kunsthalle di Amburgo, al MUNCH Museum di Oslo e in due collezioni private statunitensi.


Edvard Munch, Madonna, 1894-1895 | Courtesy of Munchmuseet, Oslo

L’Astrup Fearnley Museum of Modern Art, il gioiello di Renzo Piano che dialoga con il mare
Come adagiato sulle onde, l’Astrup Fearnley Museum of Modern Art sembra fluttuare, sospeso tra riflessi di acqua e di luce. Dal 2021, data della sua costruzione, ospita la Astrup Fearnley Collection, una collezione di arte moderna e contemporanea internazionale, tra le più interessanti del Nord Europa.
Arricchito, fino a pochi anni fa, da opere di giovani artisti americani, ospita adesso anche voci importanti provenienti da Europa, Brasile, Giappone, Cina e India. L’archistar italiana Renzo Piano, che ha progettato l'edificio, ha voluto richiamare il forte legame con l’ambiente marittimo. A cominciare dai tre padiglioni che insistono sotto lo stesso tetto in vetro a forma di vela. Le colonne, intrecciate con i cavi di acciaio, ricordano invece gli alberi delle barche a vela ormeggiate nel vicino porto, mentre il rivestimento grigio argento dell'edificio allude alle intemperie del mare.


Astrup Fearnley Museet | Foto: © Nic Lehoux | Courtesy Astrup Fearnley Museet

Punto di forza di questo museo è la vivacità della collezione che accende i riflettori su diversi artisti, le cui opere vengono riorganizzate ed esposte a seconda delle mostre e dei contesti. Pezzi iconici del museo vengono ad esempio messi in dialogo con lavori appena acquistati, mai esposti prima, dando vita ad incontri che aprono riflessioni su questioni di estetica e politica, sessualità, fede, appartenenza.

La Biblioteca Deichman: un incantesimo di luce
A metà strada tra la Stazione Centrale di Oslo e il Teatro dell'Opera sorge la nuova sede centrale della Biblioteca Deichman, un gioiello avveniristico che si sviluppa in verticale, firmato Lund Hagem Architects e Atelier Oslo. 
I sei livelli, accesi da tre lucernari, sono connessi da tre pozzi di luce poligonali che tagliano diagonalmente l’edificio.
Le superfici vetrate del rivestimento, completamente trasparenti al piano terra rafforzano il legame con la città.


Una delle sale della Deichman Bjørvika / Oslo Public Library | Foto: © Jörg Wiesner | Courtesy Deichman Bjørvika

Dimenticate la lunga sfilza di libri polverosi che tappezzano gli scaffali di una biblioteca qualunque. Questo edificio, oltre ai 400mila libri, accoglie anche spazi espositivi gratuiti, una sala concerti, un mini cinema, una sala conferenze, un ristorante e una caffetteria. Inaugurata il 18 giugno 2020, pensata come luogo di incontro per la città, la Deichman Library rappresenta la biblioteca pubblica più grande e antica della Norvegia, fondata nel 1785.
La straordinaria architettura, dove protagonista è la luce, vale senza dubbio la visita.

L’Opera House: un’architettura aperta verso la città
Con la sua silhouette spigolosa e il tetto inclinato - una piattaforma accessibile a tutti - l’Opera House di Oslo sembra emergere dal mare come una creatura delle fiabe dall’anima in rovere, metallo e marmo di Carrara.
La particolare architettura di questo edificio, con il senso di apertura verso la città, reso attraverso le grandi finestre a livello della strada, vale una visita. Gli interni, progettati dallo studio norvegese Snøhetta sono realizzati in quercia, mentre la sala principale è a forma di ferro di cavallo e ricorda i teatri classici del passato.


L’Opera House di Oslo | Foto: © Reinhard-Karl Üblacker via Pixabay

Nel foyer il pubblico è accolto da uno spazio aperto e luminoso con una grande parete ondulata in legno di quercia. Da questo muro fanno capolino le tre sale per spettacoli, con il palco che costituisce il cuore dell'edificio. I visitatori che gironzolano per il Teatro possono curiosare attraverso le grandi finestre di vetro e intravedere l'attività nella stanza della pittura di scena o delle maschere.
Anche così l’architettura a Oslo diventa un pretesto per far immergere il pubblico negli spazi, svelandone funzioni e identità.

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