Past Continuous–Places of Identity and Dilemmas of the Present

Elmira Abolhassani, The Silence Hands, detail

 

Dal 04 Dicembre 2020 al 19 Gennaio 2021

Firenze

Luogo: Piattaforma SUMAC SPACE

Indirizzo: online

Sito ufficiale: http://www.sumac.space



Dal 4 dicembre al 19 gennaio sulla piattaforma SUMAC SPACE si terrà la mostra Past Continuous–Places of Identity and Dilemmas of the Present, la seconda di un progetto in tre parti dedicato alla scena artistica del Medio Oriente. Sono qui riuniti artisti che vivono lavorano in città quali Amsterdam, Roma, Vienna, Parigi, Bogotà, Beirut ma con origini o natali in Iran, Turchia, Palestina, Emirati Arabi

Come la sua forma grammaticale, Past Continuous–Places of Identity and Dilemmas of the Present descrive azioni o eventi che sono iniziati nel passato e continuano ancora oggi; le opere d'arte sono contemporaneamente generate dal passato e intrinsecamente unite al presente. Attraverso le opere degli artisti selezionati per questo secondo evento, Elmira Abdolhossani, Majd Alloush, Parisa Aminolahi, Navid Azimi Sajadi, Nilbar Güreş, Wafa Hourani, Elham Rokni e Camila Salame, Past Continuous utilizza e decostruisce diversi aspetti della memoria, dell'identità e della storia ad essi associata, da "a nostalgic psychological return to the past" a "a self-identity and embodiment of cultural memory" (Hall, 1983, p.393).
 
ELMIRA ABDOLHASSANI, n. 1989, Mashhad Iran. Vive e lavora a Lisbona, Portogallo. Lo scopo ultimo del suo percorso artistico, fino ad oggi, è stato quello di capire come si formano le reti e le identità umane e quale sia la loro struttura di fondo. Le sue opere riflettono il suo tentativo di comprendere il significato dei sistemi di rete e, in particolare, il suo ruolo e la sua posizione in questa complessa rete, così come la natura del suo compito artistico come interprete di questa trama onnicomprensiva. Le sue opere e i suoi pensieri nascono dalla convinzione che dobbiamo prima raggiungere una visione chiara di noi stessi per cogliere aspetti significativi del nostro mondo.

MAJD ALLOUSH, n. 1996, Dubai EAU
. Il lavoro di Alloush abbraccia diverse discipline tra cui la stampa, la scultura, la fotografia, l'immagine in movimento, l'installazione e la performance. La sua pratica creativa sfida la nozione di confine nel concetto, nel contenuto e nel mezzo, esplorando la psicologia, la geopolitica e le questioni sociali e ambientali come le ramificazioni della guerra e degli spostamenti. Alloush crea strategicamente un lavoro in cui sono possibili molteplici interpretazioni che richiedono lo sguardo sul mondo dello spettatore per integrarne il significato.

PARISA AMINOLAHI, n. 1978, Tehran Iran. Vive e lavora ad Amsterdam. Il lavoro di Aminolahi copre uno spettro di temi come lo sfollamento, l'esilio, la patria, la famiglia e i ricordi d'infanzia, utilizzando come soggetti le fotografie d'infanzia e le vecchie fotografie di famiglia, gli autoritratti e i suoi stessi membri della famiglia. I suoi mezzi di comunicazione spaziano dalla fotografia, al documentario, all'animazione, alla pittura e ai media misti.

NAVID AZIMI SAJADI, n. 1982, Tehran Iran.
 Vive e lavora a Roma. La pratica artistica di Sajadi si basa sull'interconnessione di elementi e simboli che nascono dall'unità di culture e tradizioni diverse. Ciò che Sajadi realizza attraverso questo è la possibilità di creare un possibile paradigma dei flussi culturali, delle migrazioni umane e un'espressione del costante movimento di pensiero nei luoghi e nei tempi delle grandi civiltà antiche. La giustapposizione di questi elementi in un formato specifico li decontestualizza dalla loro eminenza per acquisire nuove identità pittoriche.

NILBAR GÜREŞ, n. 1977 Istanbul Turchia.
 Vive e lavora a Vienna. Güreş sceglie un approccio performativo per le sue opere, utilizzando fotografia, collage, disegno e video. Le sue opere partono dalla biografia per poi spaziare e affrontare questioni più ampie. La sua intelligenza nella lettura dei simboli culturali unita alla sua vasta conoscenza e al profondo apprezzamento dell'artigianato locale le permette di inserire messaggi sociali all'interno della sua opera. Güreş è particolarmente attenta alle ingiustizie sociali, ai ruoli di genere e ai codici d'identità culturale: ricerca, documenta e trova modi poetici per aggirare le convenzioni nelle figure spiritose.

WAFA HOURANI, n. 1979 Hebron Palestina.
 Vive e lavora tra la Palestina e il Bahrain. Profondamente segnato dal conflitto israelo-palestinese e dal futuro del Medio Oriente, l'artista sviluppa un'opera che rivela il contesto sociale, politico ed economico della vita in Palestina. Utilizzando la fotografia e la scultura, crea ambienti che rivelano una realtà in cui passato e futuro sono simbioticamente legati.

ELHAM ROKNI, n. 1980 Tehran Iran.
 Vive e lavora a Tel Aviv, Israele. Il lavoro di Rokni è dedicato all'esplorazione del rapporto tra memoria, spazio e movimento, in particolare tra rifugiati e immigrati. Esamina l'ingresso degli immigrati nello spazio della memoria allo scopo di riconnettersi al proprio passato e la reazione emotiva a questo spazio. Nei suoi disegni e dipinti Rokni costruisce e decostruisce ripetutamente modelli, colori e forme che hanno a che fare con i suoi ricordi d'infanzia e gli album di famiglia.

CAMILA SALAME, n. 1985 Bogotá Colombia.
 Vive e lavora a Parigi, Bogotà e Beirut. La sua pratica artistica si esprime attraverso l'uso di una gamma diversificata e spesso non convenzionale di media e materiali carichi di suggestioni personali e simboli. Sotto forma di sculture, installazioni, disegni, il suo lavoro cerca di creare relazioni semantiche e poetiche che evocano narrazioni; frammenti di una mitologia individuale inscritta in una storia universale. Facendo eco a una personale ricerca intorno alle sue origini, il suo lavoro esplora, da un lato, le nozioni di luogo d'origine, la ricostituzione della memoria, i territori dell'affetto così come l'architettura emozionale e intima.
 


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