Yukinori Yanagi. Icarus

Yukinori Yanagi. Icarus, Pirelli HangarBicocca, Milano
Dal 27 Marzo 2025 al 27 Luglio 2025
Milano
Luogo: Pirelli HangarBicocca
Indirizzo: Via Chiese 2
Orari: da giovedì a domenica 10.30-20.30
Curatori: Vicente Todolí con Fiammetta Griccioli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 6442 20765
E-Mail info: info@hangarbicocca.org
Sito ufficiale: http://pirellihangarbicocca.org
Dal 27 marzo al 27 luglio 2025 Pirelli HangarBicocca presenta “ICARUS”, la prima grande antologica in Europa dedicata alla pratica artistica di Yukinori Yanagi: un’ampia selezione di opere iconiche risalenti agli anni novanta e duemila insieme a lavori più recenti. I visitatori possono percorrere le traiettorie imprevedibili create dall’opera dell’artista giapponese. Yanagi ricontestualizza alcune delle sue installazioni più significative e monumentali negli spazi ex industriali di Pirelli HangarBicocca innescando una riflessione, più che mai attuale, sui temi del nazionalismo, delle dinamiche governative e sugli aspetti paradossali delle società contemporanee.
Yukinori Yanagi (Fukuoka, 1959) vive e lavora sull’isola di Momoshima in Giappone, lontano dalla scena pubblica, pur rappresentando uno dei più influenti artisti giapponesi contemporanei. Invitato nel 1993 alla sua prima rassegna internazionale, la 45. Biennale di Venezia, presenta centosettanta bandiere di sabbia colorata sgretolate giorno dopo giorno dal lavoro incessante di migliaia di formiche vive. Yanagi torna in Italia con una grande mostra dopo trentadue anni.
Noto per l’esplorazione di temi complessi legati alla sovranità, alla globalizzazione e ai confini, che indaga attraverso installazioni site-specific di grandi dimensioni, l’artista si addentra sovente nella storia giapponese, confrontandosi tuttavia con tematiche universali legate al nazionalismo e all’impatto della modernizzazione e della tecnologia sulla società. Il suo modus operandi evoca gli intricati sistemi di immagini simboliche e i preconcetti di oppressione politica e nazionale, sfidandone la stasi e dissolvendoli in forme organiche per natura intrinsecamente mutabili.
“ICARUS” è il titolo della mostra di Yukinori Yanagi a cura di Vicente Todolí con Fiammetta Griccioli che raggruppa un corpus di lavori che ripercorrono la carriera dell’artista nelle Navate e nel Cubo di Pirelli HangarBicocca. Il titolo rievoca il mito greco di Icaro e Dedalo che funge come avvertimento e invito a riflettere sull’arroganza umana nata dall’eccessiva fiducia riposta nella tecnologia. Avvicinandosi troppo al sole (inteso come metafora dell’energia nucleare), Icaro diviene infatti responsabile della sua caduta. La narrativa espositiva presenta continue dualità, creando un dialogo tra passato e presente, distruzione e rinascita, realtà e fantasia, materia e simbolismo, movimento e permanenza. L’idea di trascendere i confini fisici rappresentati da elementi come container, barili ed altri oggetti utilizzati per i sistemi di trasporto, diventa una metafora per l’interconnessione globale.
La mostra sarà accompagnata da una monografia pubblicata da Marsilio Editori che esplorerà le tematiche ricorrenti che hanno influenzato il percorso di Yukinori Yanagi, approfondendo le influenze e gli sviluppi della sua pratica nel corso della carriera. Il volume includerà saggi di studiosi e critici internazionali, tra cui la curatrice Mami Kataoka e la storica dell’arte Reiko Tomii, oltre a una conversazione tra Yanagi e Vicente Todolí e Fiammetta Griccioli, curatori della mostra in Pirelli HangarBicocca. Il libro raccoglierà, per la prima volta, tutti i progetti architettonici più ambiziosi realizzati dall’artista dal 2008 fino ad oggi. Saranno inoltre presenti schede dettagliate dedicate alle opere esposte, redatte da studiosi e arricchite da una selezione di immagini storiche.
Yukinori Yanagi ha esposto presso numerose istituzioni di primo piano, fra cui Tsunagi Museum, Kumamoto (2019); Bank-ART 1929, Tokyo (2016); Inujima Art House Project, Okayama (2010); Inujima Seirensho Art Museum, Okayama (2008); Fukuoka Art Museum (2005); Hiroshima City Museum of Contemporary Art (2000); University Art Gallery, University of California, Irvine (1998); Chisenhale Gallery, Londra, Beaver College Art Gallery, Philadelphia, Fabric Workshop and Museum, Philadelphia (1997); Capp Street Project, San Francisco (1996); Queens Museum of Art, New York, Kirin Plaza Osaka, Wadsworth Atheneum Museum of Art, Hartford, University Art Museum, University of California at Santa Barbara (1995); Naoshima Contemporary Art Museum, Giappone (1992); Los Angeles Contemporary Exhibitions – LACE (1991).
Le sue opere sono anche state incluse in numerose mostre collettive, quali Setouchi Triennale, Giappone (2022); Diriyah Contemporary Art Biennale, Arabia Saudita (2021); 21. Biennale of Sydney (2018); Yokohama Triennale, Giappone (2017); Busan Biennale, Corea del Sud (2016); Liverpool Biennial (2012); Fukuoka Triennale, Giappone, Gwangju Biennale (2002); Whitney Biennial, New York (2000); Biennale de Lyon (1997); Asia-Pacific Triennial, Brisbane (1996); Nagoya International Biennial, Giappone; Biennale di Venezia (1993).
Yukinori Yanagi (Fukuoka, 1959) vive e lavora sull’isola di Momoshima in Giappone, lontano dalla scena pubblica, pur rappresentando uno dei più influenti artisti giapponesi contemporanei. Invitato nel 1993 alla sua prima rassegna internazionale, la 45. Biennale di Venezia, presenta centosettanta bandiere di sabbia colorata sgretolate giorno dopo giorno dal lavoro incessante di migliaia di formiche vive. Yanagi torna in Italia con una grande mostra dopo trentadue anni.
Noto per l’esplorazione di temi complessi legati alla sovranità, alla globalizzazione e ai confini, che indaga attraverso installazioni site-specific di grandi dimensioni, l’artista si addentra sovente nella storia giapponese, confrontandosi tuttavia con tematiche universali legate al nazionalismo e all’impatto della modernizzazione e della tecnologia sulla società. Il suo modus operandi evoca gli intricati sistemi di immagini simboliche e i preconcetti di oppressione politica e nazionale, sfidandone la stasi e dissolvendoli in forme organiche per natura intrinsecamente mutabili.
“ICARUS” è il titolo della mostra di Yukinori Yanagi a cura di Vicente Todolí con Fiammetta Griccioli che raggruppa un corpus di lavori che ripercorrono la carriera dell’artista nelle Navate e nel Cubo di Pirelli HangarBicocca. Il titolo rievoca il mito greco di Icaro e Dedalo che funge come avvertimento e invito a riflettere sull’arroganza umana nata dall’eccessiva fiducia riposta nella tecnologia. Avvicinandosi troppo al sole (inteso come metafora dell’energia nucleare), Icaro diviene infatti responsabile della sua caduta. La narrativa espositiva presenta continue dualità, creando un dialogo tra passato e presente, distruzione e rinascita, realtà e fantasia, materia e simbolismo, movimento e permanenza. L’idea di trascendere i confini fisici rappresentati da elementi come container, barili ed altri oggetti utilizzati per i sistemi di trasporto, diventa una metafora per l’interconnessione globale.
La mostra sarà accompagnata da una monografia pubblicata da Marsilio Editori che esplorerà le tematiche ricorrenti che hanno influenzato il percorso di Yukinori Yanagi, approfondendo le influenze e gli sviluppi della sua pratica nel corso della carriera. Il volume includerà saggi di studiosi e critici internazionali, tra cui la curatrice Mami Kataoka e la storica dell’arte Reiko Tomii, oltre a una conversazione tra Yanagi e Vicente Todolí e Fiammetta Griccioli, curatori della mostra in Pirelli HangarBicocca. Il libro raccoglierà, per la prima volta, tutti i progetti architettonici più ambiziosi realizzati dall’artista dal 2008 fino ad oggi. Saranno inoltre presenti schede dettagliate dedicate alle opere esposte, redatte da studiosi e arricchite da una selezione di immagini storiche.
Yukinori Yanagi ha esposto presso numerose istituzioni di primo piano, fra cui Tsunagi Museum, Kumamoto (2019); Bank-ART 1929, Tokyo (2016); Inujima Art House Project, Okayama (2010); Inujima Seirensho Art Museum, Okayama (2008); Fukuoka Art Museum (2005); Hiroshima City Museum of Contemporary Art (2000); University Art Gallery, University of California, Irvine (1998); Chisenhale Gallery, Londra, Beaver College Art Gallery, Philadelphia, Fabric Workshop and Museum, Philadelphia (1997); Capp Street Project, San Francisco (1996); Queens Museum of Art, New York, Kirin Plaza Osaka, Wadsworth Atheneum Museum of Art, Hartford, University Art Museum, University of California at Santa Barbara (1995); Naoshima Contemporary Art Museum, Giappone (1992); Los Angeles Contemporary Exhibitions – LACE (1991).
Le sue opere sono anche state incluse in numerose mostre collettive, quali Setouchi Triennale, Giappone (2022); Diriyah Contemporary Art Biennale, Arabia Saudita (2021); 21. Biennale of Sydney (2018); Yokohama Triennale, Giappone (2017); Busan Biennale, Corea del Sud (2016); Liverpool Biennial (2012); Fukuoka Triennale, Giappone, Gwangju Biennale (2002); Whitney Biennial, New York (2000); Biennale de Lyon (1997); Asia-Pacific Triennial, Brisbane (1996); Nagoya International Biennial, Giappone; Biennale di Venezia (1993).
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