Costruire per gli dei. Il cantiere nel mondo classico
Dal 12 Giugno 2019 al 30 Novembre 2019
Agrigento
Luogo: Parco della Valle dei Templi
Indirizzo: via Panoramica Valle dei Templi 31
Orari: tutti i giorni 8.30-20; dal 13 luglio dal lunedì al venerdì 8.30-23; sabato e domenica 8.30-24; dal 16 settembre 8.30-20 (ultimo ingresso ore 19)
Curatori: Alessandro Carlino
Enti promotori:
- Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
- Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana
Costo del biglietto: 2 € + biglietto ordinario, cumulativo e ridotto di ingresso al Parco. Ingresso Gratuito: - per le categorie previste dalla circolare dipartimentale n.1 del 20/01/2017; - per la Sezione introduttiva della mostra presso Sala Lizzi del Museo Archeologico Regionale"Pietro Griffo"; - per i possessori di abbonamento al Parco Valle dei Templi; - per tutti nelle prime domeniche di ogni mese
Telefono per informazioni: +39 0922 1839996
Il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, in collaborazione con MondoMostre e CoopCulture ha realizzato una mostra didattica che si snoda tra le principali attrazioni storico-archeologiche della Valle dei Templi, con un itinerario che inizia dal cosiddetto Tempio di Giunone e termina a Porta V, innanzi al cosiddetto Tempio dei Dioscuri.
L’esposizione è dedicata alle tecniche costruttive impiegate per l’innalzamento delle strutture templari nel mondo classico, affrontando in modo didattico e pratico problematiche e curiosità che scaturiscono nei visitatori di tutte le età, quando questi si trovano al cospetto delle sontuose case degli Dei costruite durante il secolo d’oro dell’antica colonia greca di Akragas.
La mostra è studiata per accompagnare i visitatori durante tutto il percorso di visita, sviluppando ad ogni tappa una tematica differente con l’ausilio di riproduzioni funzionanti di macchine da costruzione e da trasporto in rapporto al vero, così come sono state descritte dai trattatisti antichi o come sono state ricostruite dagli studiosi. L’alto valore didattico e documentario dell’esposizione è conferito anche dalla presenza di copie di blocchi e partizioni architettoniche varie in pietra, utilizzate nei templi, in scala 1:1. I visitatori osserveranno le diverse fasi di sviluppo di un tipico cantiere del V secolo a.C., dalla cava alla messa in opera e decorazione degli elementi litici.
Si parte dall’area ai piedi del tempio di Giunone, dove sono state realizzate due esposizioni relative alle tecniche di distacco dei blocchi in cava ed alle tecniche di trasporto, con mezzi ingegnosi quanto rudimentali.
La seconda tappa, posizionata lungo la Via Sacra all’altezza degli Arcosoli, riproduce delle macchine utilizzate per il trasporto di blocchi di grandi dimensioni, come carri equipaggiati per lo spostamento di capitelli.
La terza tappa, affianco al Tempio della Concordia, riproduce una porzione dell’epistilio di un tempio protodorico, l’antenato ligneo dei templi dorici in pietra: questa istallazione è resa particolarmente evocativa e didattica dalla possibilità di poter paragonare la realizzazione pratica di un concetto teorico e di poterlo confrontare con il tempio in pietra: l’apparato didascalico spiegherà in modo semplice ed efficace come è avvenuta la litificazione delle strutture templari a partire dal VI secolo a.C., svelando anche l’originaria funzione dell’apparato decorativo riportato sull’epistilio. A poca distanza, trova spazio l’esposizione di due ingegnosissimi macchinari ideati dagli architetti greci Chersifrone e Metagene, il cui impiego in fase di trasporto di blocchi per la costruzione di grandi templi è storicamente attestato da Vitruvio.
L’itinerario di visita inferiore è dedicato alla messa in opera dei blocchi mediante elevatori, fedelmente ricostruiti in base alle descrizioni vitruviane, con una grande gru funzionante di 12 metri allestita nell’area del Tempio di Zeus Olimpio, ed una seconda più piccola e anch’essa funzionante, costruita a ridosso della riproduzione di una tipica impalcatura utilizzata dagli operai antichi per seguire da vicino il corretto montaggio delle architetture lapidee, in ogni loro fase.
Inoltre, all’interno dell’auditorium Lizzi, corpo espositivo nell’area del complesso museale del Museo Archeologico Regionale di Agrigento “Pietro Griffo”, è stata allestita una sezione dedicata all’esposizione di strumenti di lavoro antichi originali, recuperati dagli scavi di Pompei. Questa parte della mostra è posta a conclusione dell’esposizione in valle, e si completa con pannelli esplicativi, modellini di alcuni macchinari riprodotti, edizioni originali di rinomati testi e tavole rarissime ma importanti per ricostruire architettura e policromia di diversi edifici templari agrigentini.
Per fruire appieno dell’esposizione, si consiglia di seguire il percorso di visita per come è stato ideato, dal Tempio di Giunone al Tempio dei Dioscuri.
La mostra dispone di apparato didascalico in italiano e inglese.
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