Fabio Viale. Aurum
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Opera di Fabio Viale
Dal 19 Giugno 2022 al 30 Settembre 2022
Arezzo
Luogo: Mostra diffusa
Indirizzo: Sedi varie
Orari: 11-19; sabato e domenica 10-20. Martedì chiuso
Enti promotori:
- Fondazione Guido d’Arezzo
- Comune di Arezzo
La città di Arezzo ospita dal 19 giugno al 30 settembre 2022 la mostra Aurumdi Fabio Viale, organizzata dalla Fondazione Guido d’Arezzo con il Comune di Arezzo, in collaborazione con l’associazione culturale Le Nuove Stanze. L’artista torna nella città toscana con un percorso espositivo provocatorio e suggestivo che si snoda in diverse sedi, in spazi sia museali sia cittadini – dalla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea alla Fortezza Medicea, dalla sala Sant’Ignazio al sagrato del Duomo, alle Piazze San Francesco e San Domenico –, coinvolgendo il pubblico in un racconto per immagini evocativo, che richiamandosi al classico e all’antico è capace di descrivere un immaginifico contemporaneo.
La prima personale ad Arezzo dedicata a Fabio Viale intende rendere omaggio alla ricerca pluriennale e alla poetica di un artista tra i più influenti della scena contemporanea. L’esposizione indaga i confini,le potenzialità dellamateria con la quale l’artista instaura un dialogo a più voci. Nelle oltre 40 sculture che Viale presenta in questa occasione viene inserito, quasi segretamente, un grammo di oro, vero leitmotiv della mostra – metallo duttile e malleabile, indissolubilmente legato alla storia della città di Arezzo, ma allo stesso tempo anche “minerale di conflitto” –, che l’artista sperimenta come elemento significante, anche nella sua accezione più drammatica.
Gli innesti, a testimonianza della vena sperimentale dell’artista, contribuiscono al dialogo e allo scambio tra un’iconografia classica di bellezza e armonia, e la contingenza dello sguardo; tra la superficie di una pelle senza tempo e quella di una attualità vissuta nelle sue crudeli eccedenze – politiche, economiche, sociali, intimistiche.
Come nelle parole di Fabio Viale:«L’oro ha in sé un potere seduttivo che esula dalla sua mera bellezza: è come il canto di una sirena, si percepisce la sua forza di attrazionementre lo lavori, ha capacità, come il marmo, di tirarmi fuori dal tempo, di trascendere la sua perfezione per svelarne il pericolo». E Alberto Fiz spiega: «L’oro, simbolo alchemico per eccellenza, spesso al centro del dibattito artistico contemporaneo, da Yves Klein a Gino De Dominicis sino a James Lee Byars, diventa per Viale l’elemento che interferisce con la visione sviluppando un percorso imprevedibile e coinvolgente».
“Torna in città un grande evento d'arte contemporanea – dichiara il sindaco Alessandro Ghinelli – ancora una volta diffuso, e torna con un artista internazionale qual è Fabio Viale. Arezzo si fa di nuovo palcoscenico privilegiato di opere suggestive, che combinano passato e contemporaneità, innovazione e tradizione, in piena armonia con i nostri luoghi più belli, dalla Fortezza, a Sant'Ignazio, alle piazze del nostro centro storico. Non soltanto un equilibrio estetico ma anche una connessione ideale con la nostra identità di città d'arte e la nostra caratterizzazione più preziosa, l'oro: una combinazione particolarmente significativa per questa che possiamo definire 'la mostra della ripartenza'”.
L’esposizione inoltre permette l’interazione tra luoghi pubblici e gli spazi museali della città, in un dialogo tra antico e contemporaneo, mettendo in scena la storia dell’arte e dell’architettura, gli eterni modelli di bellezza, la tradizione e l’innovazione.
«La mostra Aurum di Fabio Viale – dichiara il direttore Lorenzo Cinatti – è per Arezzo motivo di grande pregio e orgoglio, una personale che arricchirà ancora di più il cartellone dell'estate aretina. Nel segno dell’oro si compie un abbraccio ideale fra la secolare tradizione manifatturiera della città e la sperimentazione di un artista che ad Arezzo ha trovato ispirazione per innovare il proprio percorso».
In occasione dell’inaugurazione, il 19 giugno, alle ore 18, si terrà alla Fortezza Medicea una conferenza di presentazione della mostra alla presenza dell’artista, del sindaco Alessandro Ghinelli, del direttore della Fondazione Guido d’Arezzo Lorenzo Cinatti e del critico d’arte Alberto Fiz.
Ad accompagnare l’evento espositivo, un volume edito da Magonza, con contributi scientifici dell’associazione Le Nuove Stanze – Alberto Fiz, Piero Tomassoni, Moira Chiavarini –, un testo di Fabio Migliorati e un ricco apparato fotografico realizzato da Michele Alberto Sereni che documenterà le opere.
La prima personale ad Arezzo dedicata a Fabio Viale intende rendere omaggio alla ricerca pluriennale e alla poetica di un artista tra i più influenti della scena contemporanea. L’esposizione indaga i confini,le potenzialità dellamateria con la quale l’artista instaura un dialogo a più voci. Nelle oltre 40 sculture che Viale presenta in questa occasione viene inserito, quasi segretamente, un grammo di oro, vero leitmotiv della mostra – metallo duttile e malleabile, indissolubilmente legato alla storia della città di Arezzo, ma allo stesso tempo anche “minerale di conflitto” –, che l’artista sperimenta come elemento significante, anche nella sua accezione più drammatica.
Gli innesti, a testimonianza della vena sperimentale dell’artista, contribuiscono al dialogo e allo scambio tra un’iconografia classica di bellezza e armonia, e la contingenza dello sguardo; tra la superficie di una pelle senza tempo e quella di una attualità vissuta nelle sue crudeli eccedenze – politiche, economiche, sociali, intimistiche.
Come nelle parole di Fabio Viale:«L’oro ha in sé un potere seduttivo che esula dalla sua mera bellezza: è come il canto di una sirena, si percepisce la sua forza di attrazionementre lo lavori, ha capacità, come il marmo, di tirarmi fuori dal tempo, di trascendere la sua perfezione per svelarne il pericolo». E Alberto Fiz spiega: «L’oro, simbolo alchemico per eccellenza, spesso al centro del dibattito artistico contemporaneo, da Yves Klein a Gino De Dominicis sino a James Lee Byars, diventa per Viale l’elemento che interferisce con la visione sviluppando un percorso imprevedibile e coinvolgente».
“Torna in città un grande evento d'arte contemporanea – dichiara il sindaco Alessandro Ghinelli – ancora una volta diffuso, e torna con un artista internazionale qual è Fabio Viale. Arezzo si fa di nuovo palcoscenico privilegiato di opere suggestive, che combinano passato e contemporaneità, innovazione e tradizione, in piena armonia con i nostri luoghi più belli, dalla Fortezza, a Sant'Ignazio, alle piazze del nostro centro storico. Non soltanto un equilibrio estetico ma anche una connessione ideale con la nostra identità di città d'arte e la nostra caratterizzazione più preziosa, l'oro: una combinazione particolarmente significativa per questa che possiamo definire 'la mostra della ripartenza'”.
L’esposizione inoltre permette l’interazione tra luoghi pubblici e gli spazi museali della città, in un dialogo tra antico e contemporaneo, mettendo in scena la storia dell’arte e dell’architettura, gli eterni modelli di bellezza, la tradizione e l’innovazione.
«La mostra Aurum di Fabio Viale – dichiara il direttore Lorenzo Cinatti – è per Arezzo motivo di grande pregio e orgoglio, una personale che arricchirà ancora di più il cartellone dell'estate aretina. Nel segno dell’oro si compie un abbraccio ideale fra la secolare tradizione manifatturiera della città e la sperimentazione di un artista che ad Arezzo ha trovato ispirazione per innovare il proprio percorso».
In occasione dell’inaugurazione, il 19 giugno, alle ore 18, si terrà alla Fortezza Medicea una conferenza di presentazione della mostra alla presenza dell’artista, del sindaco Alessandro Ghinelli, del direttore della Fondazione Guido d’Arezzo Lorenzo Cinatti e del critico d’arte Alberto Fiz.
Ad accompagnare l’evento espositivo, un volume edito da Magonza, con contributi scientifici dell’associazione Le Nuove Stanze – Alberto Fiz, Piero Tomassoni, Moira Chiavarini –, un testo di Fabio Migliorati e un ricco apparato fotografico realizzato da Michele Alberto Sereni che documenterà le opere.
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