Sandro Chia
Dal 24 Marzo 2013 al 05 Maggio 2013
Arezzo
Luogo: Galleria Comunale d'Arte Contemporanea
Indirizzo: piazza San Francesco 4
Orari: da mercoledì a domenica e festivi 10-13/ 16-20
Curatori: Fabio Migliorati
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura del Comune di Arezzo
Telefono per informazioni: +39 0575 377508/ 0575 299255
E-Mail info: ufficiocultura@comune.arezzo.it
Sito ufficiale: http://www.comune.arezzo.it
L'Assessorato alla Cultura del Comune di Arezzo presenta l'opera di Sandro Chia, negli spazi della GCAC di Arezzo, dal 23 marzo al 5 maggio 2013. Sandro Chia: storie trascese di teatro latente sarà inaugurata alla presenza dell'artista, e consta di quasi quaranta opere, fra dipinti e sculture monumentali. Arezzo si appresta quindi a mostrare il lavoro di uno dei protagonisti dell'attualità espressiva internazionale - per la cura di Fabio Migliorati con il sostegno di BCC Montepulciano, il contributo di ATAM, il coordinamento di Francesco Magi. Arezzo accoglie il linguaggio ibrido di passato e contemporaneità di Chia, il quale presenta un progetto di lavori dai primi anni Ottanta a oggi. Le opere, tutte di notevoli dimensioni, alcune ormai storiche (presentate alla Biennale di Venezia, come in rassegne estere di prestigio), si dividono in dipinti e sculture - anche nello spazio open all'ingresso e nell'atrio della storica Galleria Comunale d'Arte Contemporanea della città.
Scrive Fabio Migliorati in un originale testo che tratta della figura di Sandro Chia a partire dal paragone intravisto con la filosofia di F.W. Nietzsche: Il passato, per Nietzsche come per Chia, non tende tanto alla rivalutazione, alla rivisitazione, alla citazione, quanto alla ri-vita. Il presente, per entrambi, va oltre la somma degli anni: libero di ritrovare e ritrovarsi. Si giunge più in là del divenire nel tempo; si sospende tale necessità e si è liberi di usare gli anni trascorsi. Sandro Chia in un eterno ritorno… alla pittura che ama e che vive perché deve! La storia vuole servire il presente; è un momento della decisione creativa che intende anche far tornare il passato: lo permette, quale atto della prestazione umana libera e compiuta e cosciente. I valori si istituiscono, fino a rendere l'umanità creatrice di valori… L'artista è capace di "far essere" una sostanza, di realizzarla nel più ampio uso delle esperienze altre e altrui: l'originalità diventa istanza di volontà; diviene incanto, nel potere di creare e ricreare infinite possibilità espressive.
Sandro Chia, come Nietzsche, esalta il ruolo dell'espressività ibrida; fra le sue mani sgorga un mondo che non teme di reinventarsi - figlio dell'antichità arcaica figurale, della mitologia, dell'italianità rinascimentale o bambocciate o barocca, della ripresa novecentesca più ordinata. Quel mondo, energico e vitale, è vero per forma e colore, ma anche filmico e scenico: intrattenuto tra mimesi e idea, con la stabilità formata della massa e le placide certezze di colori elaborati. Quel mondo ricorda e sorprende; descrive e ristora; aiuta e invita: a guardare, vedere, capire ancora, sempre di nuovo. E appena lo si è gustato, dopo l'amplesso misterioso ma immediato di estasi e magia, ecco la voce di Zarathustra!
Sandro Chia: storie trascese di teatro latente è documentata in un catalogo Maretti Editore; voluta e realizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Arezzo, con la collaborazione di BCC Montepulciano, ATAM, Auto Italia Service, EDIL Nannini. Sarà inaugurata alla presenza del Sindaco di Arezzo, Avv. Giuseppe Fanfani; dell'Assessore alla Cultura, Prof. Pasquale Giuseppe Macrì; dell'artista; del Direttore di BCC Montepulciano filiale di Arezzo, Dr. Fabrizio Cartoni; del Presidente di ATAM, Francesco Falsini; dell'editore, Christian Maretti; del curatore, Fabio Migliorati, Direttore per le Attività Espositive di Arezzo.
Scrive Fabio Migliorati in un originale testo che tratta della figura di Sandro Chia a partire dal paragone intravisto con la filosofia di F.W. Nietzsche: Il passato, per Nietzsche come per Chia, non tende tanto alla rivalutazione, alla rivisitazione, alla citazione, quanto alla ri-vita. Il presente, per entrambi, va oltre la somma degli anni: libero di ritrovare e ritrovarsi. Si giunge più in là del divenire nel tempo; si sospende tale necessità e si è liberi di usare gli anni trascorsi. Sandro Chia in un eterno ritorno… alla pittura che ama e che vive perché deve! La storia vuole servire il presente; è un momento della decisione creativa che intende anche far tornare il passato: lo permette, quale atto della prestazione umana libera e compiuta e cosciente. I valori si istituiscono, fino a rendere l'umanità creatrice di valori… L'artista è capace di "far essere" una sostanza, di realizzarla nel più ampio uso delle esperienze altre e altrui: l'originalità diventa istanza di volontà; diviene incanto, nel potere di creare e ricreare infinite possibilità espressive.
Sandro Chia, come Nietzsche, esalta il ruolo dell'espressività ibrida; fra le sue mani sgorga un mondo che non teme di reinventarsi - figlio dell'antichità arcaica figurale, della mitologia, dell'italianità rinascimentale o bambocciate o barocca, della ripresa novecentesca più ordinata. Quel mondo, energico e vitale, è vero per forma e colore, ma anche filmico e scenico: intrattenuto tra mimesi e idea, con la stabilità formata della massa e le placide certezze di colori elaborati. Quel mondo ricorda e sorprende; descrive e ristora; aiuta e invita: a guardare, vedere, capire ancora, sempre di nuovo. E appena lo si è gustato, dopo l'amplesso misterioso ma immediato di estasi e magia, ecco la voce di Zarathustra!
Sandro Chia: storie trascese di teatro latente è documentata in un catalogo Maretti Editore; voluta e realizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Arezzo, con la collaborazione di BCC Montepulciano, ATAM, Auto Italia Service, EDIL Nannini. Sarà inaugurata alla presenza del Sindaco di Arezzo, Avv. Giuseppe Fanfani; dell'Assessore alla Cultura, Prof. Pasquale Giuseppe Macrì; dell'artista; del Direttore di BCC Montepulciano filiale di Arezzo, Dr. Fabrizio Cartoni; del Presidente di ATAM, Francesco Falsini; dell'editore, Christian Maretti; del curatore, Fabio Migliorati, Direttore per le Attività Espositive di Arezzo.
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