Festival internazionale di Andria Castel dei Mondi
Dal 27 Agosto 2021 al 11 Settembre 2021
Andria | Bari
Luogo: Sedi varie
Indirizzo: Sedi varie
Enti promotori:
- Città di Andria
- Regione Puglia – Fondo speciale per la cultura
- Programma Straordinario Custodiamo la Cultura in Puglia 2021
Telefono per informazioni: +39 0883 290 229
Sito ufficiale: http://www.casteldeimondi.com
Si apre il sipario del Festival internazionale di Andria Castel dei Mondi, pronto a festeggiare le nozze d’argento. Il Festival è stato fortemente voluto dalla Città di Andria con il sostegno dalla Regione Puglia – Fondo speciale per la cultura, Programma Straordinario Custodiamo la Cultura in Puglia 2021, e organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese. Nemmeno un virus subdolo ed inatteso è riuscito a interrompere la magia di questo grande spettacolo, all’ombra di una delle più invidiate meraviglie del mondo, opera vertiginosa dell’imperatore Federico II. Ispirato nel nome alla grande corona di Puglia, ‘Castel dei Mondi’ si conferma anche quest’anno luogo dove si sperimentano progetti di relazione coi territori e le comunità ma anche di partecipazione creativa degli spettatori.
25 edizioni di un festival multidisciplinare di arti performative – come sottolinea il direttore artistico Riccardo Carbutti - hanno saputo dare gli strumenti ai suoi fruitori per poter tradurre in pensiero ciò che si guarda anche senza conoscere; creato un territorio franco dell’immaginario in cui più pubblici si sono mescolati in una ibridazione positiva e stimolante, e dato alle giovani compagnie invisibili la possibilità di potersi esprimere nelle loro costruzioni drammaturgiche più innovative.
Il cartellone di questa edizione dei due ideatori Riccardo Carbutti e Francesco Fisfola, accompagnati dalla gestione dell’associazione Malearti, è ricco di imperdibili eventi e linee direttrici, evocative di messaggi universali e risponde ad una necessità. I mondi del teatro e della cultura tout court versano in grave pericolo. Il distanziamento sociale e le severe misure di controllo dei contagi hanno generato un estraniarsi comune, che ha minato le relazioni reciproche. Impietosi sono infatti i dati della disaffezione del pubblico agli spettacoli. Il mondo degli operatori della comunicazione artistica è chiamato ad un supplementare esercizio di inclusione della gente negli spazi comuni. La rinnovata sete di libertà e dialogo è quindi una delle chiavi di lettura del programma attuato per l’edizione del 2021.
Una rassegna di questo spessore è laboratorio e scuola, ricerca di linguaggi nuovi ed al passo con il nostro tempo. È un lento lievito di educazione e formazione, che emancipa i fruitori verso una conoscenza consapevole ed una partecipazione nuova e militante alla realtà contemporanea.
Il Festival di Castel dei Mondi non è solo un attento contenitore di idee. È uno strumento di responsabilizzazione ed elevazione del pensiero. Le sue performance nuove ed emozionanti schiudono mondi inediti.
Il programma policromo è la filosofia del Festival, nel suo lungo e luminoso itinerario. Questa filosofia ha avvicinato tanti giovani all’arte e li ha preparati all’idea di viverla come una professione, da coltivare con tenacia e passione, per una crescita autentica.
Si parte venerdì 27 agosto a Palazzo Ducale alle 21,15 con la performance di Equilibrio Dinamico Dance Company “Confini disumani”. La coreografia di Roberta Ferrara, ispirata al testo ‘Solo Andata’ dello scrittore Erri De Luca, è una preghiera fisica, una denuncia, un quadro nudo e svilito della nostra società odierna dove nazione e patria si sgretolano a causa della mancata umanità che il mondo subisce. L’onestà dei corpi e il potente coinvolgimento drammaturgico fanno di ‘Confini Disumani’ un lavoro intenso e toccante che porta lo spettatore a riflettere e a tratti a sentirsi colpevole del mancato valore etico e morale dell’essere umano.
Ma i numeri del Festival si moltiplicano: 2 installazioni, 10 spettacoli, 3 laboratori, 2 post show, 3 conversazioni con l'autore, 2 prime nazionali e 4 prime regionali.
Ad affiancare il programma tradizionale del Festival, ci saranno differenti sezioni: ‘Lab’, una serie di workshop gratuiti, tenuti da professionisti, che rendono il festival anche un’occasione di formazione e crescita; ‘Andria Off’, una rassegna-indagine, già sperimentata in altre edizioni, questa volta dedicata agli artisti della regione Puglia con 4 spettacoli, un laboratorio, una conversazione di approfondimento; ‘Talk’, sezione dedicata ai libri, tenuti come punto di partenza per discutere di temi particolarmente cari alla manifestazione; ‘Post show’, incontri ravvicinati fra artisti e pubblico, oltre il filtro del palcoscenico, del testo teatrale, dell’impostazione attoriale; il progetto speciale ‘Le Persone al Centro’, sezione fortemente voluta dall’Assessorato alla Cultura nella persona dell’ass. Daniela Di Bari, come occasione d’inclusione, partecipazione diretta e formazione, intreccio virtuoso tra Festival e comunità con 3 laboratori, una conversazione di approfondimento, 3 exhibition itineranti tra cui anche una mostra diffusa ‘L'arte nel vento,’ curata da Cinzia Di Corato, che verrà allestita in via Regina Margherita a partire dal 27 agosto per permanere sino all’11 settembre.Un gruppo di artiste pugliesi: Stefania Ormas, Jara Marzulli, Ezia Mitolo, Irene Petrafesa, Mariantonietta Bagliato, Grazia Salierno, Luisa Valenzano, AnjoS, Maria Antonietta Barnaba, Angela Regina, Angela Fusillo, Francesca Divece, Marina Mancuso esporranno ai balconi lenzuola dipinte. Durante i riti della Settimana Santa, e in altre espressioni di culto vissute attraversando le vie cittadine, tra le tradizioni più popolari e diffuse nei Paesi del Sud Italia e della Spagna, c’è quella di esporre dai balconi i copriletti più belli del corredo: un segno di accoglienza attraverso le bellezze dell’intimità domestica. Pratica mutuata dalle tradizioni dell’antica Roma nella quale con l’esposizione di drappi colorati venivano accolti gli eroi delle battaglie.Le opere pittoriche che compongono il progetto, proprio come i lenzuoli o i copriletti tradizionalmente realizzati dall’artigianato femminile, sono capolavori di donne e rappresentano il mondo visto gli con occhi delle donne.
Tutto avverrà sotto l’ombrello della gigantesca (13 metri) e straordinaria installazione, in piazza Catuma dal 27 agosto al 3 settembre, “Man” della tasmaniana Amanda Parer, ispirata all’ottocentesco Pensatore di Auguste Rodin, che ritrae l’uomo riflettere sulle fragilità del nostro tempo.
È una ripartenza imperiosa, per allontanare le paure.
Il Festival non è di pochi eletti. È stato in questi anni l’esempio della rigenerazione di un territorio, un esempio della sua capacità di intercettare le nuove scommesse culturali e di innovazione, trasformando le città in paesaggi culturalmente vivi, fortemente propositivi, offrendo continue opportunità di crescita culturale e occupazionale. Tra le chiese ed i castelli, i piccoli musei ed i palazzi storici, i vicoli, gli slarghi e le terrazze nasce dal nulla l’osmosi tra l’arte e la gente, che timidamente si riaccosta al convivio gioioso. La Città di Andria è sprovvista di un teatro comunale. Il Festival ha portato gli spettacoli e la propria idea progettuale in favore della libera e maggiore fruizione e valorizzazione dei beni architettonici di proprietà pubblica, unici scenari alle esecuzioni artistiche, assieme alle piazze e alle vie pubbliche. Dal 27 agosto il Festival, infatti, “abiterà” Castel del Monte, la Corte di Palazzo Ducale, Piazza Catuma, il Chiostro di San Francesco, l’Officina San Domenico, il Quartiere San Valentino.
Il Festival è di tutti. Le sue nozze d’argento con la gente, l’arte innovativa, ricca di fantasia e orizzonti a perdi occhio, sono il crocevia di tanti destini in attesa.
È tempo di ricominciare, contro la solitudine e lo smarrimento di questi anni tormentati e precari, incolti e grondanti di silenzio.
25 edizioni di un festival multidisciplinare di arti performative – come sottolinea il direttore artistico Riccardo Carbutti - hanno saputo dare gli strumenti ai suoi fruitori per poter tradurre in pensiero ciò che si guarda anche senza conoscere; creato un territorio franco dell’immaginario in cui più pubblici si sono mescolati in una ibridazione positiva e stimolante, e dato alle giovani compagnie invisibili la possibilità di potersi esprimere nelle loro costruzioni drammaturgiche più innovative.
Il cartellone di questa edizione dei due ideatori Riccardo Carbutti e Francesco Fisfola, accompagnati dalla gestione dell’associazione Malearti, è ricco di imperdibili eventi e linee direttrici, evocative di messaggi universali e risponde ad una necessità. I mondi del teatro e della cultura tout court versano in grave pericolo. Il distanziamento sociale e le severe misure di controllo dei contagi hanno generato un estraniarsi comune, che ha minato le relazioni reciproche. Impietosi sono infatti i dati della disaffezione del pubblico agli spettacoli. Il mondo degli operatori della comunicazione artistica è chiamato ad un supplementare esercizio di inclusione della gente negli spazi comuni. La rinnovata sete di libertà e dialogo è quindi una delle chiavi di lettura del programma attuato per l’edizione del 2021.
Una rassegna di questo spessore è laboratorio e scuola, ricerca di linguaggi nuovi ed al passo con il nostro tempo. È un lento lievito di educazione e formazione, che emancipa i fruitori verso una conoscenza consapevole ed una partecipazione nuova e militante alla realtà contemporanea.
Il Festival di Castel dei Mondi non è solo un attento contenitore di idee. È uno strumento di responsabilizzazione ed elevazione del pensiero. Le sue performance nuove ed emozionanti schiudono mondi inediti.
Il programma policromo è la filosofia del Festival, nel suo lungo e luminoso itinerario. Questa filosofia ha avvicinato tanti giovani all’arte e li ha preparati all’idea di viverla come una professione, da coltivare con tenacia e passione, per una crescita autentica.
Si parte venerdì 27 agosto a Palazzo Ducale alle 21,15 con la performance di Equilibrio Dinamico Dance Company “Confini disumani”. La coreografia di Roberta Ferrara, ispirata al testo ‘Solo Andata’ dello scrittore Erri De Luca, è una preghiera fisica, una denuncia, un quadro nudo e svilito della nostra società odierna dove nazione e patria si sgretolano a causa della mancata umanità che il mondo subisce. L’onestà dei corpi e il potente coinvolgimento drammaturgico fanno di ‘Confini Disumani’ un lavoro intenso e toccante che porta lo spettatore a riflettere e a tratti a sentirsi colpevole del mancato valore etico e morale dell’essere umano.
Ma i numeri del Festival si moltiplicano: 2 installazioni, 10 spettacoli, 3 laboratori, 2 post show, 3 conversazioni con l'autore, 2 prime nazionali e 4 prime regionali.
Ad affiancare il programma tradizionale del Festival, ci saranno differenti sezioni: ‘Lab’, una serie di workshop gratuiti, tenuti da professionisti, che rendono il festival anche un’occasione di formazione e crescita; ‘Andria Off’, una rassegna-indagine, già sperimentata in altre edizioni, questa volta dedicata agli artisti della regione Puglia con 4 spettacoli, un laboratorio, una conversazione di approfondimento; ‘Talk’, sezione dedicata ai libri, tenuti come punto di partenza per discutere di temi particolarmente cari alla manifestazione; ‘Post show’, incontri ravvicinati fra artisti e pubblico, oltre il filtro del palcoscenico, del testo teatrale, dell’impostazione attoriale; il progetto speciale ‘Le Persone al Centro’, sezione fortemente voluta dall’Assessorato alla Cultura nella persona dell’ass. Daniela Di Bari, come occasione d’inclusione, partecipazione diretta e formazione, intreccio virtuoso tra Festival e comunità con 3 laboratori, una conversazione di approfondimento, 3 exhibition itineranti tra cui anche una mostra diffusa ‘L'arte nel vento,’ curata da Cinzia Di Corato, che verrà allestita in via Regina Margherita a partire dal 27 agosto per permanere sino all’11 settembre.Un gruppo di artiste pugliesi: Stefania Ormas, Jara Marzulli, Ezia Mitolo, Irene Petrafesa, Mariantonietta Bagliato, Grazia Salierno, Luisa Valenzano, AnjoS, Maria Antonietta Barnaba, Angela Regina, Angela Fusillo, Francesca Divece, Marina Mancuso esporranno ai balconi lenzuola dipinte. Durante i riti della Settimana Santa, e in altre espressioni di culto vissute attraversando le vie cittadine, tra le tradizioni più popolari e diffuse nei Paesi del Sud Italia e della Spagna, c’è quella di esporre dai balconi i copriletti più belli del corredo: un segno di accoglienza attraverso le bellezze dell’intimità domestica. Pratica mutuata dalle tradizioni dell’antica Roma nella quale con l’esposizione di drappi colorati venivano accolti gli eroi delle battaglie.Le opere pittoriche che compongono il progetto, proprio come i lenzuoli o i copriletti tradizionalmente realizzati dall’artigianato femminile, sono capolavori di donne e rappresentano il mondo visto gli con occhi delle donne.
Tutto avverrà sotto l’ombrello della gigantesca (13 metri) e straordinaria installazione, in piazza Catuma dal 27 agosto al 3 settembre, “Man” della tasmaniana Amanda Parer, ispirata all’ottocentesco Pensatore di Auguste Rodin, che ritrae l’uomo riflettere sulle fragilità del nostro tempo.
È una ripartenza imperiosa, per allontanare le paure.
Il Festival non è di pochi eletti. È stato in questi anni l’esempio della rigenerazione di un territorio, un esempio della sua capacità di intercettare le nuove scommesse culturali e di innovazione, trasformando le città in paesaggi culturalmente vivi, fortemente propositivi, offrendo continue opportunità di crescita culturale e occupazionale. Tra le chiese ed i castelli, i piccoli musei ed i palazzi storici, i vicoli, gli slarghi e le terrazze nasce dal nulla l’osmosi tra l’arte e la gente, che timidamente si riaccosta al convivio gioioso. La Città di Andria è sprovvista di un teatro comunale. Il Festival ha portato gli spettacoli e la propria idea progettuale in favore della libera e maggiore fruizione e valorizzazione dei beni architettonici di proprietà pubblica, unici scenari alle esecuzioni artistiche, assieme alle piazze e alle vie pubbliche. Dal 27 agosto il Festival, infatti, “abiterà” Castel del Monte, la Corte di Palazzo Ducale, Piazza Catuma, il Chiostro di San Francesco, l’Officina San Domenico, il Quartiere San Valentino.
Il Festival è di tutti. Le sue nozze d’argento con la gente, l’arte innovativa, ricca di fantasia e orizzonti a perdi occhio, sono il crocevia di tanti destini in attesa.
È tempo di ricominciare, contro la solitudine e lo smarrimento di questi anni tormentati e precari, incolti e grondanti di silenzio.
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