Gabriele Corni. The heart is still beating
Dal 12 Aprile 2022 al 10 Maggio 2022
Bologna
Luogo: Grand Hotel Majestic già Baglioni
Indirizzo: Via Indipendenza 8
Orari: dalle 11.00 alle 18.00
Curatori: Eli Sassoli de’ Bianchi ed Olivia Spatola
E-Mail info: olivia.spatola@gmail.com
Il Grand Hotel Majestic già Baglioni, dal 12 aprile sino al 10 maggio 2022, ponendosi in ascolto con questo tempo storico e le sue complessità e facendosi portavoce di un comune sentire e di un desiderio di rinascita, ospita una selezione di opere fotografiche, dal titolo The heart is still beating, di Gabriele Corni a cura di Eli Sassoli de’ Bianchi ed Olivia Spatola. Le opere, presentate all’interno delle sale del Caffè Marinetti, indagano poeticamente il tema del risveglio alla consapevolezza del sè, attraverso un gesto catartico e di purificazione quale è l’atto di immersione entro una vasca colma di acqua, dalla densità lattiginosa a memento del primo nutrimento dell’uomo e delle sue proprietà sul piano sia materiale che spirituale.
“È come un velo opaco, bianco e denso, la materia liquida entro la quale i volti, i corpi, le figure a mezzo busto di Gabriele Corni sono sospesi – spiega Eli Sassoli de’ Bianchi. Una fenditura si apre a guisa di squarcio svelando una nuca, dei capelli, parti del volto, dettagli di abiti; forme e colori che corrispondono e si accordano via via a memorie diverse; l’arancione di una stoffa “alla Vermeer”, le note sgargianti e floride di vita di un abito rosso di fiori e di primavera.
Altre volte, la figura appare come sospesa; in uno stato di apnea ed in attesa di un desiderio, di un atto di volontà che si fa sforzo nel riattivarne il respiro, ed il risveglio.
Ri-svegliarsi presuppone allora il ritrovato sentire di un cuore pulsante, ed è attraverso questo “porsi in ascolto”, e la conseguente rinnovata presa di consapevolezza del significato più intimo e del potenziale catartico di questo ritrovato respiro, che può avvenire il passaggio ad un nuovo stato di veglia.
Acqua densa di spiritualità, da sempre simbolo del femminile, acqua come elemento dell’anima, flusso catartico e riparatore, luogo contemplativo e spirituale, qui lattiginosa per abbracciare senza costringere, trattenendo a sè, ad una forma prestabilita ed immutabile il ritrattato, colto ed accolto dallo sguardo attento di Gabriele Corni nell’attimo preciso ove avviene il respiro trattenuto in una apnea che rallenta temporaneamente i battiti di un cuore da rigenerare.
Immersi entro il grembo di una vasca entro la quale alleviare il proprio presente, entro la quale beneficiare del liquido purificatore per poi ri-emergere a nuova vita, ad un divenire ove ogni cosa riacquisisce la sua forma originaria che però diviene più’ definita nei contorni, nelle note cromatiche, nelle pieghe dell’anima.
Porsi in ascolto ed in contatto con la parte più intima del sè e con la forza primigenia e generatrice di una natura che ci circonda e della quale siamo parte viva, per riaccendere il soffio di un nuovo respiro, un respiro che questa volta, parte dal cuore”.
Terminati gli studi artistici, Gabriele Corni perfeziona la tecnica di pittura nello studio della pittrice Norma Mascellani, sperimenta la costruzione tridimensionale con materiali metallici con la scultrice Silvia Zagni, per poi dedicarsi definitivamente alla fotografia.
Parallelamente all’attività pubblicitaria, in ambito artistico incentra la sua ricerca sulla raffigurazione del corpo umano, che utilizza come strumento per indagare tematiche psicologiche e d’attualità.
Il lavoro di Corni conduce a diversi piani di riflessione sia sensoriale che intellettuale.
Nel progetto “Adoperabili” (2009), interpreta l’esposizione del corpo femminile come suppellettile decorativo. Nella serie “Apnea” (2015/2017), l’immersione dei soggetti ritratti in acqua rappresenta un’analogia con le complessità esistenziali del quotidiano. Tra il 2018 e il 2020 realizza “Ànemos”(2018), lavoro sulle relazioni e la volatilità delle passioni, “L’età di mezzo” (2019), serie di ritratti che indaga le metamorfosi che abitano il mondo dell’adolescenza e “Lo specchio dell’Ego” (2020) selfie erotici estrapolati da veri profili Instagram.
Le opere della serie “Adoperabili” sono state acquisite dalla Fondazione Boghossian di Bruxelles.
Nel 2016 con il progetto “Apnea”, ha ricevuto la menzione d’onore a Codice MIA - (International Photo Fair Milano). Nel 2017 ha ritratto in acqua, il cast internazionale del film “The Book of Vision” (opera prima del regista Carlo Hintermann per la produzione esecutiva di Terrence Malick),presentato nel 2020 alla 77ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
“È come un velo opaco, bianco e denso, la materia liquida entro la quale i volti, i corpi, le figure a mezzo busto di Gabriele Corni sono sospesi – spiega Eli Sassoli de’ Bianchi. Una fenditura si apre a guisa di squarcio svelando una nuca, dei capelli, parti del volto, dettagli di abiti; forme e colori che corrispondono e si accordano via via a memorie diverse; l’arancione di una stoffa “alla Vermeer”, le note sgargianti e floride di vita di un abito rosso di fiori e di primavera.
Altre volte, la figura appare come sospesa; in uno stato di apnea ed in attesa di un desiderio, di un atto di volontà che si fa sforzo nel riattivarne il respiro, ed il risveglio.
Ri-svegliarsi presuppone allora il ritrovato sentire di un cuore pulsante, ed è attraverso questo “porsi in ascolto”, e la conseguente rinnovata presa di consapevolezza del significato più intimo e del potenziale catartico di questo ritrovato respiro, che può avvenire il passaggio ad un nuovo stato di veglia.
Acqua densa di spiritualità, da sempre simbolo del femminile, acqua come elemento dell’anima, flusso catartico e riparatore, luogo contemplativo e spirituale, qui lattiginosa per abbracciare senza costringere, trattenendo a sè, ad una forma prestabilita ed immutabile il ritrattato, colto ed accolto dallo sguardo attento di Gabriele Corni nell’attimo preciso ove avviene il respiro trattenuto in una apnea che rallenta temporaneamente i battiti di un cuore da rigenerare.
Immersi entro il grembo di una vasca entro la quale alleviare il proprio presente, entro la quale beneficiare del liquido purificatore per poi ri-emergere a nuova vita, ad un divenire ove ogni cosa riacquisisce la sua forma originaria che però diviene più’ definita nei contorni, nelle note cromatiche, nelle pieghe dell’anima.
Porsi in ascolto ed in contatto con la parte più intima del sè e con la forza primigenia e generatrice di una natura che ci circonda e della quale siamo parte viva, per riaccendere il soffio di un nuovo respiro, un respiro che questa volta, parte dal cuore”.
Terminati gli studi artistici, Gabriele Corni perfeziona la tecnica di pittura nello studio della pittrice Norma Mascellani, sperimenta la costruzione tridimensionale con materiali metallici con la scultrice Silvia Zagni, per poi dedicarsi definitivamente alla fotografia.
Parallelamente all’attività pubblicitaria, in ambito artistico incentra la sua ricerca sulla raffigurazione del corpo umano, che utilizza come strumento per indagare tematiche psicologiche e d’attualità.
Il lavoro di Corni conduce a diversi piani di riflessione sia sensoriale che intellettuale.
Nel progetto “Adoperabili” (2009), interpreta l’esposizione del corpo femminile come suppellettile decorativo. Nella serie “Apnea” (2015/2017), l’immersione dei soggetti ritratti in acqua rappresenta un’analogia con le complessità esistenziali del quotidiano. Tra il 2018 e il 2020 realizza “Ànemos”(2018), lavoro sulle relazioni e la volatilità delle passioni, “L’età di mezzo” (2019), serie di ritratti che indaga le metamorfosi che abitano il mondo dell’adolescenza e “Lo specchio dell’Ego” (2020) selfie erotici estrapolati da veri profili Instagram.
Le opere della serie “Adoperabili” sono state acquisite dalla Fondazione Boghossian di Bruxelles.
Nel 2016 con il progetto “Apnea”, ha ricevuto la menzione d’onore a Codice MIA - (International Photo Fair Milano). Nel 2017 ha ritratto in acqua, il cast internazionale del film “The Book of Vision” (opera prima del regista Carlo Hintermann per la produzione esecutiva di Terrence Malick),presentato nel 2020 alla 77ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
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