TRAMANDO. Francesco Arcangeli tra la Pinacoteca nazionale e la Galleria d'Arte Moderna di Bologna
Dal 24 Maggio 2024 al 06 Gennaio 2025
Bologna
Luogo: Mostra diffusa
Indirizzo: Sedi varie
Nell’ambito del progetto Tramando, con il quale la Pinacoteca nazionale di Bologna, il Museo Morandi e il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici Bologna rendono omaggio a Francesco Arcangeli (Bologna, 1915 - 1974) nel cinquantesimo anniversario della morte, le tre sedi museali presentano un progetto espositivo condiviso che, declinato in tre itinerari, propone una lettura di parte del loro patrimonio attraverso le parole del grande storico e critico d’arte.
Si tratta di un viaggio nelle tre collezioni che interessa opere e artisti amati e studiati dal critico e che riflette la sua idea di continuità tra l’arte del passato e quella del presente. Ad accompagnare i visitatori saranno speciali didascalie con brani tratti da suoi testi accostati alle opere selezionate.
Il termine Tramando, che dà il nome all’intero progetto e alla mostra diffusa fra i tre musei, è una parola chiave della visione critica di Arcangeli. Tramando è per lui un filo nascosto di pensiero, di una inconscia affinità di visione del mondo, che lega artisti diversi nel tempo e nello spazio e permette di ritrovare denominatori comuni. È la tradizione nella quale si è nati e si cammina e che lasceremo alle generazioni che seguiranno.
Questo è il filo conduttore dei tre itinerari nelle sedi museali bolognesi con le quali Arcangeli ebbe modo di lavorare. Egli fu infatti al fianco di Cesare Gnudi e Andrea Emiliani negli anni della loro direzione della Pinacoteca e fu direttore della Galleria Comunale d’Arte Moderna - oggi MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - dal 1958 al 1968.
Al MAMbo e al Museo Morandi:
TRAMANDO
Francesco Arcangeli tra la Pinacoteca nazionale e la Galleria d’Arte Moderna di Bologna
a cura di Lorenza Selleri e Uliana Zanetti
Al Museo Morandi sei dipinti e quattordici acqueforti della collezione sono accompagnati da commenti e interpretazioni tratti dalla monografia dedicata all’artista bolognese, Giorgio Morandi (1964), e dal testo Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana (1970). La selezione dei testi intende avvicinare il pubblico all’altissima qualità letteraria della prosa di
Francesco Arcangeli, magistrale interprete dell’opera morandiana.
All’interno delle collezioni del MAMbo, invece, i visitatori potranno leggere, accanto a tre opere, scelte tra le tante acquisite da Francesco Arcangeli per la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna negli anni della sua direzione, alcuni suoi brani tratti da presentazioni e saggi.
“L’attività d’acquisto e d’accrescimento del patrimonio artistico, e la conseguente possibilità del pubblico di fruire di documenti diretti (i più numerosi e ad un tempo selezionati che sia possibile) dell’arte moderna e contemporanea, resta, secondo me, lo scopo precipuo del mio lavoro di storico e critico dell’arte chiamato a dirigere la Galleria d’Arte Moderna della mia città. - scrive Francesco Arcangeli nella presentazione del catalogo sulla mostra Nuove acquisizioni alla Galleria d’Arte Moderna, allestita presso il Museo Civico di Bologna dal 2 al 15 marzo 1963. - […] È possibile, insomma, ridare equilibrata consistenza a una tradizione complessa, a un raggio di vita artistica già più che secolare? […]. Inoltre, la meta non è univoca. Ne esiste una locale; una di significato nazionale; una, se possibile, di allargamento al campo internazionale. Ove si tenga presente che la Galleria del Comune è l’unica in Bologna addetta all’arte moderna e contemporanea, penso che nessuna di queste mete sia da trascurare. […] Bologna deve anche affacciarsi ad una cognizione diretta dei valori internazionali. Anche opere straniere, dunque, anzitutto a disposizione di tutti coloro pei quali - studenti, impiegati, professionisti e lavoratori d’ogni specie e condizione - non sia, tuttora, facile il viaggio”.
In Pinacoteca:
TRAMANDO
Natura ed espressione nelle opere della Pinacoteca nazionale di Bologna
a cura di Maria Luisa Pacelli con la collaborazione di Grazia Agostini
Le parole di Francesco Arcangeli che i visitatori troveranno lungo il percorso sono tratte dal catalogo della mostra Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana che ebbe luogo presso l’Archiginnasio nell’autunno del 1970.
In questa mostra, che riassumeva gli studi e le ricerche di una vita, Arcangeli delinea un’interpretazione dell’arte emiliana e bolognese, divenuta da allora in poi imprescindibile, che ne privilegia la componente più espressiva e popolare, fondata su una remota radice contadina in un totale “rapporto, altrettanto remoto e irriflesso, col mondo della natura”.
Ampliando l’interpretazione di Roberto Longhi, Arcangeli fa emergere prepotentemente questo aspetto in contrasto con quello colto e legato alla tradizione classica, già ampiamente studiato, e rende protagonista l’arte di un territorio, di una “provincia” come la chiama, fino ad allora trascurato dalla critica.
La connessione fondamentale tra arte e natura segna, per Arcangeli, il percorso di artisti, da Wiligelmo a Giorgio Morandi, passando per Vitale da Bologna, Amico Aspertini, Ludovico Carracci e Giuseppe Maria Crespi, nati negli stessi luoghi ma in tempi diversi, che manifestano “constanti” stilistiche e incarnano il carattere essenziale di una terra in cui Arcangeli si riconosce e che rappresenta la sua stessa comunità. Il percorso attraverso le diciassette opere selezionate fluisce come una linea ininterrotta, che attraversa il tempo e congiunge passato e presente, senza distinzioni di periodi artistici o di epoche, ma i cui passaggi sono scanditi da quel riemergere di un filo nascosto di pensiero, di una inconscia affinità di visione del mondo, quella “tradizione inconsapevole di costume e di vita”, che Arcangeli chiama ‘tramando’.
Il lungo racconto si dipana per otto secoli, attraverso artisti che, sempre in “rivolta” contro le sovrastrutture intellettuali o accademiche del loro tempo, “attingono la loro forza da una radice più largamente umana, rispetto alla cultura che li circonda… rifiutando spontaneamente le certezze di qualsiasi tipo, per aderire alla passione dell’uomo e delle cose, al mutare del tempo e delle stagioni, al nostro vivere ‘qui ed ora’”.
Il progetto Tramando fa parte di Bologna Estate 2024, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.
Si tratta di un viaggio nelle tre collezioni che interessa opere e artisti amati e studiati dal critico e che riflette la sua idea di continuità tra l’arte del passato e quella del presente. Ad accompagnare i visitatori saranno speciali didascalie con brani tratti da suoi testi accostati alle opere selezionate.
Il termine Tramando, che dà il nome all’intero progetto e alla mostra diffusa fra i tre musei, è una parola chiave della visione critica di Arcangeli. Tramando è per lui un filo nascosto di pensiero, di una inconscia affinità di visione del mondo, che lega artisti diversi nel tempo e nello spazio e permette di ritrovare denominatori comuni. È la tradizione nella quale si è nati e si cammina e che lasceremo alle generazioni che seguiranno.
Questo è il filo conduttore dei tre itinerari nelle sedi museali bolognesi con le quali Arcangeli ebbe modo di lavorare. Egli fu infatti al fianco di Cesare Gnudi e Andrea Emiliani negli anni della loro direzione della Pinacoteca e fu direttore della Galleria Comunale d’Arte Moderna - oggi MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - dal 1958 al 1968.
Al MAMbo e al Museo Morandi:
TRAMANDO
Francesco Arcangeli tra la Pinacoteca nazionale e la Galleria d’Arte Moderna di Bologna
a cura di Lorenza Selleri e Uliana Zanetti
Al Museo Morandi sei dipinti e quattordici acqueforti della collezione sono accompagnati da commenti e interpretazioni tratti dalla monografia dedicata all’artista bolognese, Giorgio Morandi (1964), e dal testo Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana (1970). La selezione dei testi intende avvicinare il pubblico all’altissima qualità letteraria della prosa di
Francesco Arcangeli, magistrale interprete dell’opera morandiana.
All’interno delle collezioni del MAMbo, invece, i visitatori potranno leggere, accanto a tre opere, scelte tra le tante acquisite da Francesco Arcangeli per la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna negli anni della sua direzione, alcuni suoi brani tratti da presentazioni e saggi.
“L’attività d’acquisto e d’accrescimento del patrimonio artistico, e la conseguente possibilità del pubblico di fruire di documenti diretti (i più numerosi e ad un tempo selezionati che sia possibile) dell’arte moderna e contemporanea, resta, secondo me, lo scopo precipuo del mio lavoro di storico e critico dell’arte chiamato a dirigere la Galleria d’Arte Moderna della mia città. - scrive Francesco Arcangeli nella presentazione del catalogo sulla mostra Nuove acquisizioni alla Galleria d’Arte Moderna, allestita presso il Museo Civico di Bologna dal 2 al 15 marzo 1963. - […] È possibile, insomma, ridare equilibrata consistenza a una tradizione complessa, a un raggio di vita artistica già più che secolare? […]. Inoltre, la meta non è univoca. Ne esiste una locale; una di significato nazionale; una, se possibile, di allargamento al campo internazionale. Ove si tenga presente che la Galleria del Comune è l’unica in Bologna addetta all’arte moderna e contemporanea, penso che nessuna di queste mete sia da trascurare. […] Bologna deve anche affacciarsi ad una cognizione diretta dei valori internazionali. Anche opere straniere, dunque, anzitutto a disposizione di tutti coloro pei quali - studenti, impiegati, professionisti e lavoratori d’ogni specie e condizione - non sia, tuttora, facile il viaggio”.
In Pinacoteca:
TRAMANDO
Natura ed espressione nelle opere della Pinacoteca nazionale di Bologna
a cura di Maria Luisa Pacelli con la collaborazione di Grazia Agostini
Le parole di Francesco Arcangeli che i visitatori troveranno lungo il percorso sono tratte dal catalogo della mostra Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana che ebbe luogo presso l’Archiginnasio nell’autunno del 1970.
In questa mostra, che riassumeva gli studi e le ricerche di una vita, Arcangeli delinea un’interpretazione dell’arte emiliana e bolognese, divenuta da allora in poi imprescindibile, che ne privilegia la componente più espressiva e popolare, fondata su una remota radice contadina in un totale “rapporto, altrettanto remoto e irriflesso, col mondo della natura”.
Ampliando l’interpretazione di Roberto Longhi, Arcangeli fa emergere prepotentemente questo aspetto in contrasto con quello colto e legato alla tradizione classica, già ampiamente studiato, e rende protagonista l’arte di un territorio, di una “provincia” come la chiama, fino ad allora trascurato dalla critica.
La connessione fondamentale tra arte e natura segna, per Arcangeli, il percorso di artisti, da Wiligelmo a Giorgio Morandi, passando per Vitale da Bologna, Amico Aspertini, Ludovico Carracci e Giuseppe Maria Crespi, nati negli stessi luoghi ma in tempi diversi, che manifestano “constanti” stilistiche e incarnano il carattere essenziale di una terra in cui Arcangeli si riconosce e che rappresenta la sua stessa comunità. Il percorso attraverso le diciassette opere selezionate fluisce come una linea ininterrotta, che attraversa il tempo e congiunge passato e presente, senza distinzioni di periodi artistici o di epoche, ma i cui passaggi sono scanditi da quel riemergere di un filo nascosto di pensiero, di una inconscia affinità di visione del mondo, quella “tradizione inconsapevole di costume e di vita”, che Arcangeli chiama ‘tramando’.
Il lungo racconto si dipana per otto secoli, attraverso artisti che, sempre in “rivolta” contro le sovrastrutture intellettuali o accademiche del loro tempo, “attingono la loro forza da una radice più largamente umana, rispetto alla cultura che li circonda… rifiutando spontaneamente le certezze di qualsiasi tipo, per aderire alla passione dell’uomo e delle cose, al mutare del tempo e delle stagioni, al nostro vivere ‘qui ed ora’”.
Il progetto Tramando fa parte di Bologna Estate 2024, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.
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