Federico Garolla. Saper leggere il tempo

© Federico Garolla | Federico Garolla, Moda, Roma 1958
Dal 16 Marzo 2024 al 12 Maggio 2024
Brescia
Luogo: Mo.Ca. – Centro per le Nuove culture
Indirizzo: Via Moretto 78
Orari: da martedì a domenica dalle 15 alle 19. Ultimo ingresso ore 18
Curatori: Isabella Garolla e Margherita Magnino
Telefono per informazioni: +39 030 2978831
E-Mail info: info@morettocavour.com
Sito ufficiale: http://www.morettocavour.com
Dal 16 marzo al 12 maggio 2024, nell’ambito di Testimoni, VII edizione del Brescia Photo Festival, il Mo.Ca. – Centro per le Nuove Culture ospita una retrospettiva dedicata a Federico Garolla (1925-2012), che documenta uno stile che, tra gli anni ’50 e ’60, ha illuminato il percorso di molti altri fotografi.
La mostra, curata da Isabella Garolla e Margherita Magnino presenta una serie di fotografie, tra cui una decina di inediti, in cui grandi attori teatrali, stelle nascenti della televisione, modelle, artisti ma anche persone comuni prendono parte, come attori sul palcoscenico, del set di uno studio cinematografico.
Garolla è stato tra i primi a portare gli abiti degli atelier più prestigiosi nelle strade al mattino presto, nelle periferie urbane ancora libere dal traffico automobilistico, sulle scalinate di una Roma deserta, e anche in contesti inaspettati. La sua idea di glamour si basa sul confronto tra immagini dissonanti, su antitesi estetiche e su divisioni di classe inequivocabili. Nulla è lasciato al caso, ma tutto appare disinvolto, sofisticatamente casuale e perfettamente orchestrato. L’opera di Garolla si colloca in una dimensione, in linea con Cartier-Bresson e Avedon, in cui il soggetto riflette il “mondo di un’epoca” e lo stile distintivo del suo autore.
La mostra, curata da Isabella Garolla e Margherita Magnino presenta una serie di fotografie, tra cui una decina di inediti, in cui grandi attori teatrali, stelle nascenti della televisione, modelle, artisti ma anche persone comuni prendono parte, come attori sul palcoscenico, del set di uno studio cinematografico.
Garolla è stato tra i primi a portare gli abiti degli atelier più prestigiosi nelle strade al mattino presto, nelle periferie urbane ancora libere dal traffico automobilistico, sulle scalinate di una Roma deserta, e anche in contesti inaspettati. La sua idea di glamour si basa sul confronto tra immagini dissonanti, su antitesi estetiche e su divisioni di classe inequivocabili. Nulla è lasciato al caso, ma tutto appare disinvolto, sofisticatamente casuale e perfettamente orchestrato. L’opera di Garolla si colloca in una dimensione, in linea con Cartier-Bresson e Avedon, in cui il soggetto riflette il “mondo di un’epoca” e lo stile distintivo del suo autore.
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