Matthias Stom. Un caravaggesco nelle collezioni lombarde

Matthias Stom. Un caravaggesco nelle collezioni lombarde, dal 18 settembre 2025 al 15 febbraio 2026 alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia - courtesy © Fondazione Brescia Musei
Dal 18 September 2025 al 15 February 2026
Brescia
Luogo: Pinacoteca Tosio Martinengo
Indirizzo: Piazza Moretto 4
Orari: Mar - Dom 10.00 – 18.00 (fino al 30 settembre chiusura ore 19) | Lun chiuso
Curatori: Gianni Papi
Enti promotori:
- Comune di Brescia
- Fondazione Brescia Musei
- Alleanza Cultura
Costo del biglietto: € 15
Telefono per informazioni: +39 030 8174200
E-Mail info: cup@bresciamusei.com
Sito ufficiale: http://www.bresciamusei.com/evento/matthias-stom-un-caravaggesco-nelle-collezioni-lombarde/
L’esposizione, prima in Italia dedicata al pittore fiammingo Matthias Stom e curata da Gianni Papi, presenta le opere conservate storicamente sul territorio lombardo del maestro seicentesco, la cui intera vicenda, nonostante la qualità espressa nei dipinti, risulta tuttora in gran parte misteriosa.
A Brescia giungeranno da Bergamo quattro importanti capolavori da collezione privata (Incredulità di san Tommaso; Dedalo mette le ali a Icaro; Guarigione di Tobia; Cristo fra i dottori), tre fondamentali capolavori dell’Accademia Carrara tra cui due notturni, genere per il quale l’artista è noto, e un San Giovanni Battista dalla parrocchia dei Santi Bartolomeo e Stefano.
In mostra, anche il grande quadro con Vespasiano che libera dalle catene Giuseppe Flavio, da Santa Maria Assunta a Soncino (CR), e tre opere della Pinacoteca Tosio Martinengo: l’Incredulità di san Tommaso e due inediti, recentemente concessi in comodato da una collezione privata bresciana.
Se si eccettua l’enorme pala di Chiuduno raffigurante l’Assunzione della Vergine – non presente in mostra ma visitabile in loco – si tratta dell’intero corpus dell’artista conservato in Lombardia, a testimoniare l’eccezionale fortuna collezionistica di Stom nei nostri territori.
Matthias Stom nasce probabilmente intorno al 1600 in una località delle Fiandre meridionali, ma non vi sono notizie circa la data e il luogo di morte.
La sua parabola creativa si può suddividere in diverse stagioni: da quella iniziale, svolta tra Anversa e Utrecht, a quella romana, la più importante e decisiva per la sua carriera; è nella Capitale che Stom mette a punto un linguaggio fortemente naturalistico, rimanendo sempre fedele alle istanze caravaggesche che non tradirà mai.
Dopo Roma si registrano il soggiorno napoletano, documentabile tra il 1635 e il 1638, quindi quello palermitano, intorno al 1640, dove esegue una strabiliante quantità di opere dalle dimensioni assai notevoli. Nel 1643 è poi a Venezia e vi sarà ancora presente nel 1645, per poi non lasciare più tracce documentarie di sé.
A Brescia giungeranno da Bergamo quattro importanti capolavori da collezione privata (Incredulità di san Tommaso; Dedalo mette le ali a Icaro; Guarigione di Tobia; Cristo fra i dottori), tre fondamentali capolavori dell’Accademia Carrara tra cui due notturni, genere per il quale l’artista è noto, e un San Giovanni Battista dalla parrocchia dei Santi Bartolomeo e Stefano.
In mostra, anche il grande quadro con Vespasiano che libera dalle catene Giuseppe Flavio, da Santa Maria Assunta a Soncino (CR), e tre opere della Pinacoteca Tosio Martinengo: l’Incredulità di san Tommaso e due inediti, recentemente concessi in comodato da una collezione privata bresciana.
Se si eccettua l’enorme pala di Chiuduno raffigurante l’Assunzione della Vergine – non presente in mostra ma visitabile in loco – si tratta dell’intero corpus dell’artista conservato in Lombardia, a testimoniare l’eccezionale fortuna collezionistica di Stom nei nostri territori.
Matthias Stom nasce probabilmente intorno al 1600 in una località delle Fiandre meridionali, ma non vi sono notizie circa la data e il luogo di morte.
La sua parabola creativa si può suddividere in diverse stagioni: da quella iniziale, svolta tra Anversa e Utrecht, a quella romana, la più importante e decisiva per la sua carriera; è nella Capitale che Stom mette a punto un linguaggio fortemente naturalistico, rimanendo sempre fedele alle istanze caravaggesche che non tradirà mai.
Dopo Roma si registrano il soggiorno napoletano, documentabile tra il 1635 e il 1638, quindi quello palermitano, intorno al 1640, dove esegue una strabiliante quantità di opere dalle dimensioni assai notevoli. Nel 1643 è poi a Venezia e vi sarà ancora presente nel 1645, per poi non lasciare più tracce documentarie di sé.
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