Un Museo per i templi italici di Schiavi d'Abruzzo

Un Museo per i templi italici di Schiavi d'Abruzzo
Dal 1 January 2014 al 31 December 2014
Schiavi di Abruzzo | Chieti
Luogo: Museo Archeologico
Indirizzo: Schiavi di Abruzzo
Orari: su appuntamento
Enti promotori:
- Soprintendenza beni archeologici dell’Abruzzo
- Comune di Schiavi D’Abruzzo
- Provincia di Chieti
- Cooperativa Parsifal
Telefono per informazioni: +39 0873 970121/ 389 1812311
E-Mail info: csaparsifal@libero.it
Sito ufficiale: http://www.schiavidiabruzzo.com/
Il Museo Archeologico di Schiavi D’Abruzzo, in provincia di Chieti, è dedicato a una tra le più importanti e meglio conservate aree sacre di culto utilizzate dai Sanniti Pentri, la popolazione italica che costruì i templi a partire dal II secolo avanti Cristo. Ospitato nel centro storico del paese, il Museo è frutto della collaborazione tra Soprintendenza beni archeologici dell’Abruzzo, Comune di Schiavi D’Abruzzo, Provincia di Chieti e Cooperativa Parsifal. I due templi che campeggiano nell'Area Sacra sono ubicati a circa 1000 metri di altitudine e sono di estremo interesse per la storia dell'architettura etrusco-italica, sia come articolazione delle parti sia per i votivi anatomici in terracotta emersi dalle ricerche archeologiche.
Nell’Area Sacra l’attività cultuale sembrerebbe continuare senza interruzione dall’età ellenistica fino alle soglie del XIV secolo, quando il sito fu sepolto da una frana. Sempre alla sfera del sacro sembra riconducibile la presenza, nelle immediate vicinanze dell’Area Sacra, di una necropoli che ha sinora restituito sepolture databili dall’XI secolo a.C. al IV secolo d.C.
Il Museo immette il visitatore in un percorso obbligato ad anello che approfondisce due tematiche principali: l’Area Sacra, con un’analisi delle soluzioni architettoniche adottate nei due templi ed i rituali ad essi collegati; le sepolture ed i riti funerari, coi ricchi corredi di prima età imperiale provenienti dalle tombe ad inumazione ed ad incinerazione rinvenute nella vicina necropoli.
Lo spazio espositivo è stato realizzato con una finalità didattico-comunicativa utilizzando varie
forme di linguaggio, che giocano coi colori, i suoni, la luce, le immagini. Ampio spazio alle installazioni tridimensionali volte a "spiegare" in maniera diretta al visitatore alcune delle tematiche più rilevanti tra quelle trattate nell’allestimento.
Nell’Area Sacra l’attività cultuale sembrerebbe continuare senza interruzione dall’età ellenistica fino alle soglie del XIV secolo, quando il sito fu sepolto da una frana. Sempre alla sfera del sacro sembra riconducibile la presenza, nelle immediate vicinanze dell’Area Sacra, di una necropoli che ha sinora restituito sepolture databili dall’XI secolo a.C. al IV secolo d.C.
Il Museo immette il visitatore in un percorso obbligato ad anello che approfondisce due tematiche principali: l’Area Sacra, con un’analisi delle soluzioni architettoniche adottate nei due templi ed i rituali ad essi collegati; le sepolture ed i riti funerari, coi ricchi corredi di prima età imperiale provenienti dalle tombe ad inumazione ed ad incinerazione rinvenute nella vicina necropoli.
Lo spazio espositivo è stato realizzato con una finalità didattico-comunicativa utilizzando varie
forme di linguaggio, che giocano coi colori, i suoni, la luce, le immagini. Ampio spazio alle installazioni tridimensionali volte a "spiegare" in maniera diretta al visitatore alcune delle tematiche più rilevanti tra quelle trattate nell’allestimento.
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