Annalisa Fulvi. Prospettive Mutanti
Dal 29 Marzo 2015 al 18 Aprile 2015
Cantù | Como
Luogo: Teatro San Teodoro
Indirizzo: via Corbetta 7
Curatori: Elisa Fusi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 347 8086566
E-Mail info: mostre@teatrosanteodoro.it
Sito ufficiale: http://www.teatrosanteodoro.it
Domenica 29 marzo 2015 alle ore 18,30 inaugura presso il Teatro San Teodoro di Cantù la mostra personale di Annalisa Fulvi dal titolo Prospettive mutanti, a cura di Elisa Fusi. In mostra, fino al 18 aprile, una selezione di opere di medie e piccole dimensioni che ci illustrano la ricerca pittorica e lo sguardo dell'artista. Come per le mostre precedenti, il palco del Teatro ospiterà, invece, un'opera di grande formato. Con rigore tematico, Annalisa Fulvi sviluppa un'indagine sul paesaggio percepito come scenario in continua mutazione. Le tele si aprono su ambientazioni in rapida e profonda trasformazione, edifici in costruzione, cantieri, impalcature, travi e recinzioni, periferie urbane in stato di precarietà. Un paesaggio manomesso dal flusso del tempo, fragile e instabile che la Fulvi esamina per poi intervenire su di esso con risvolto evocativo. In questi spazi prevalgono i vuoti e le ombre di architetture incompiute, costruite su improbabili palafitte, dotate di facciate che si vedono e non vedono, di superfici che si confondono e prospettive infedeli che regalano un'illusione di profondità. L'asimmetria, l'intersecazione delle linee, le sovrapposizioni dei piani sono debitori della frantumazione dello spazio cubista, mentre il senso del dinamismo, quasi futurista, è ottenuto attraverso l'uso di molteplici punti di vista e, pittoricamente, con velature e trasparenze. Un'influenza ben visibile nella ricerca di Annalisa Fulvi è quella della Pop Art, a partire dall'uso di colori acrilici dalle tinte accese, volto a caricare di intensità i grigio-neri che caratterizzano gli edifici, fino alla presenza di icone come teiere, topi, carrelli della spesa e altri oggetti noti e riconoscibili che confondono lo spazio urbano con la realtà virtuale e fumettistica. Tali inserti sono prodotti in serie e moltiplicati attraverso il procedimento, caro a Warhol, della serigrafia, con la quale la Fulvi crea anche sfondi, pattern e interi edifici. Tale tecnica spezza il dinamismo della pennellata gestuale introducendo un rigore grafico, preciso e statico, che ha un effetto straniante rispetto alla caoticità apparente del contesto. Questo accostamento di differenti linguaggi pittorici evidenzia maggiormente la discontinuità dello spazio architettonico, che appare tanto frammentato quanto più la pittura si plasma in un una sorta di collage di tecniche. Una teatralità interrotta permea lo spazio: ogni costruzione è una quinta, una scenografia disposta a differenti livelli di profondità, che monumentalizza lo scenario con ardui scorci e altezze mozzafiato, comprimendo uno spazio già soffocato dalle ampie pennellate. Eppure sono spazi senza attori, senza memoria e connotati, dove la figura umana non trova posto se non come traccia delle sue azioni. Nelle tele di Annalisa Fulvi sono protagonisti la solitudine e l'assenza. Il paesaggio appare così poco naturale e tanto modificato dall'intervento umano che ci impone delle riflessioni quanto mai attuali sul rapporto tra uomo e natura, sul conflitto tra industrializzazione e vissuto quotidiano, sulla forza travolgente della modernità e le contraddizioni insite in essa. Biografia: Annalisa Fulvi nasce nel 1986 a Milano. Nel 2008 consegue il diploma di I° livello in pittura presso l’Accademia di Belle arti di Brera; successivamente trascorre un periodo di studi di sei mesi presso l'Académie Royale des Beaux-Arts a Bruxelles e nel 2011 ottiene il diploma di II° livello in Pittura sempre presso l'Accademia di Brera. Tra le esperienze più importanti per lo sviluppo del suo lavoro vi sono le residenze d’artista svolte nel 2012 in Turchia e nel 2014 in Islanda e in Francia. Annalisa Fulvi ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati, sia in Italia che all'Estero.
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