Picasso e la sua eredità nell’arte italiana
Dal 12 Ottobre 2019 al 12 Gennaio 2020
Cherasco | Cuneo
Luogo: Palazzo Salmatoris
Indirizzo: via Vittorio Emanuele II, 29
Orari: da mercoledì a sabato dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30; festivi dalle ore 9,30 alle 13,00 e dalle 14,30 alle 19
Curatori: Cinzia Tesio, Rino Tacchella
Costo del biglietto: Intero € 8, Ridotto € 5 (da 12 a 18 anni, over 65, studenti universitari, gruppi min.15 persone (prenotazione obbligatoria). Entrata gratuita per i cheraschesi. Scuole gratuito (costo guida € 50 fino a 25 alunni)
Telefono per informazioni: +39 0172427050
E-Mail info: ufficio.stampa©comune.cherasco.cn
Sito ufficiale: http://www.comune.cherasco.cn.it
L’evento espositivo dell’autunno cheraschese a Palazzo Salmatoris è un omaggio a un artista di fama mondiale: Pablo Picasso.
La mostra propone un intrigante percorso dedicato all’arte di Pablo Picasso (Malaga 1881 – Mougins 1973) e tutti quegli autori che con le loro pitture e sculture, a partire dalla fine degli anni dieci del Novecento, periodo in cui per la prima volta Picasso ha soggiornato in Italia, hanno declinano un linguaggio in qualche modo riconducibile all’opera picassiana. Di Picasso sono proposti dipinti, sculture in ceramica, disegni e opere grafiche prodotte in diversi momenti espressivi: dagli anni dieci sino agli anni settanta cercando di coprire un arco temporale vasto e variegato dal punto di vista della creatività.
Ogni composizione contiene idee, pensieri e, soprattutto, innovazioni linguistiche ottenute utilizzando mezzi e materiali inediti (spregiudicati), a volte sconvolgenti considerato il periodo. E’ nel gesto che Picasso imprime i suoi reconditi pensieri, le sue invenzioni, le sue passioni per chi si sofferma a guardare attentamente le sue opere. Durante il soggiorno romano vede le opere e incontra parecchi artisti italiani come Balla, Boccioni, Soffici, Carrà e Depero; ma quello che lo colpisce maggiormente è la vista delle pitture antiche, le sculture classiche e le opere dei geni passati che lo esaltano al punto che ne riproduce alcune. La medesima esaltazione provano gli artisti italiani dinanzi ai suoi lavori soprattutto quelli cubisti, un linguaggio nuovo e moderno affine al futurismo italiano. Parecchi sono gli autori presentati in mostra che producono opere d’ispirazione chiaramente picassiana in cui il realismo si fonde con un nuovo modo di leggere e interpretare la realtà attribuendo una forte valenza simbolica a ciò che dipingono.
Una seconda parte della rassegna è dedicata all’opera ceramica di Picasso e dell’incontro avvenuto con Tullio di Albisola andato a trovarlo con lo scopo di dimostrare che in Italia, già molti anni prima della sua esperienza con l’argilla, artisti e movimenti artistici di chiara fama come il Secondo Futurismo, Martini, Fontana, Melotti, Scanavino avevano realizzato sculture colorate determinando il passaggio della ceramica da Arte Decorativa a Opera d’Arte, molti anni prima dell’esperienza picassiana a Vallauris.
La mostra si compone di un centinaio di opere provenienti da collezioni pubbliche e collezioni private italiane ed è corredata da un catalogo che contiene i testi dei curatori e la riproduzione a colori di tutte le opere esposte. L’obiettivo della mostra è far notare il rapporto tra le opere di Picasso e quelle degli artisti del Novecento per vedere poi come questi ultimi, seppur influenzati, se ne discostano abbastanza rapidamente.
«Cherasco conferma la sua vocazione per le mostre di altissimo livello - commentano il sindaco Carlo Davico e il vice Claudio Bogetti. - Palazzo Salmatoris già in passato ha accolto grandi artisti, le cui opere ben si inseriscono nel contesto suggestivo delle sue antiche e preziose sale storiche. Ospitare i capolavori come quelli di Picasso è per Cherasco un orgoglio ma anche una responsabilità, quella di dare al Maestro la meritata collocazione. È un impegno importante per l'Amministrazione e per tutta la città che si appresta ad accogliere questa straordinaria mostra con il rispetto che si deve ai grandi Maestri. Offrire eventi di questa portata comporta un onere per l'Amministrazione che da sola non riuscirebbe a sostenere: ringraziamo i vari sponsor, istituzionali e privati, che ci permettono di proporre rassegne di questo livello, dimostrando di credere nella nostra città e nella sua vocazione artistica e turistica».
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