Gino Terreni. La Sacralità della vita
Gino Terreni. La Sacralità della vita, Accademia delle Arti del Disegno, Firenze
Dal 4 September 2014 al 28 September 2014
Firenze
Luogo: Accademia delle Arti del Disegno
Indirizzo: via Ricasoli 68
Orari: 9-13 / 17-19; domenica 10-13
Curatori: Leonardo Giovanni Terreni
Telefono per informazioni: +39 055 216261
Sito ufficiale: http://www.aadfi.it
Giovedì 4 settembre 2014 alle ore 17 all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, presso la sala esposizioni dell’Accademia in via Ricasoli 68 (angolo piazza San Marco), si terrà l’inaugurazione della mostra omaggio al Maestro Gino Terreni.
Il 23 marzo 1970 Gino Terreni è stato eletto accademico aggregato della Classe di incisione. Giovanni Colacicchi era presidente dell’Accademia e Armando Nocentini della Classe di incisione. Entrambi stimavano Gino Terreni e lo consideravano uno dei migliori allievi di Francesco Chiappelli e Puietro Parigi. nello stesso anno, Gino Terreni fu tra gli artisti italiani invitati a esporre alla Seconda Biennale Internazionale della Grafica. A Palazzo Strozzi presentò cinque xilografie, tra cui una deposizione del 1962, e Biafra del 1969, cghe ben documentavano la sua posizione di figurativo, con immagini drammatiche quanto umane, irrompenti dalla sua intensa partecipazione all’impegno sociale, alla sofferenza, ma anche alla speranza e alla spiritualità. Proveniente dalla compagna, ha sempre tratto ispirazione dal paesaggio toscano. Una constatazione che ci consente di osservare, per lui e per altri artisti, come la loro nutrita presenza sul territorio non comporti divari in un ideale confronto città-campagna. Da ciò potremmo riconoscere un rapporto città-campagna analoga a quello registrato nel periodo medievale quando furono determinate le fortuna economiche e culturali di Firenze, Siena e Lucca. L’operosa attività di Gino Terreni è legata a un itinerario artistico coerente che, pur segnaqto dalla guerra e dalla resistenza, si è sviluppato fino a confrontarsi con le mete più ambiziose.
Luigi Zangheri, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno (Dalla prefazione al catalogo La Sacralità della Vita, Firenze 2014).
Gino Terreni, è nato a Tartagliana, frazione di Empoli, da una famiglia di coltivatori diretti, il 13 settembre 1925. Ha trascorso la sua infanzia fra le dolci colline di Martignana plasmando l’argilla del luogo e disegnando la vita quotidiana dei contadini della valle dell’Orme. L’evento bellico interrompe i suoi studi. L’8 settembre 1943 entra nella brigata partigiana “Arno”, partecipa a numerose azioni a sud di Empoli e sul monte Morello fino al 25 luglio del 1944. Si arruola nel battaglione arditi d’assalto (divisione Legnano) combattendo sulla Linea Gotica. Finita la guerra, riprende gli studi al Magistero Fiorentino ( Istituto d’Arte di Porta Romana ), sotto la guida di Francesco Chiappelli e Pietro Parigi.
Sue opere si trovano presso numerosi musei, nazionali ed internazionali (alla Galleria degli Uffizi è presente con l’autoritratto giovanile e quattordici disegni del tempo di guerra e una serie di xilografie) e in decine di chiese italiane. Ha realizzato, tra gli altri, il grande monumento dedicato alle vittime per l’eccidio del padule di Fucecchio, inaugurato nel settembre del 2002 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, a Castelmartini di Larciano. Ha in corso di preparazione un grande monumento alla pace per il Comune di Certaldo. Recentemente la Regione Toscana gli ha dedicato una mostra omaggio a Palazzo Cerretani a Firenze.
E’ accademico dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, delle Muse e degli Incisori d’Italia, fa parte dell’Associazione Incisori Veneti ed è “Paiolante” d’onore dell’antica Compagnia del Paiolo di Firenze. E’ Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici. Cittadino onorario dei comuni di Montaione , Abetone e Larciano. Ha fondato, a Empoli, con l’amico Carmignani i “Musei della Resistenza e d’Arte Moderna”. Opera nei suoi studi di Empoli, via Giovanni da Empoli 19, di Castelfiorentino, via O. di Paolo 24 e di San Martino alla Palma, sulle colline di Firenze.
Il 23 marzo 1970 Gino Terreni è stato eletto accademico aggregato della Classe di incisione. Giovanni Colacicchi era presidente dell’Accademia e Armando Nocentini della Classe di incisione. Entrambi stimavano Gino Terreni e lo consideravano uno dei migliori allievi di Francesco Chiappelli e Puietro Parigi. nello stesso anno, Gino Terreni fu tra gli artisti italiani invitati a esporre alla Seconda Biennale Internazionale della Grafica. A Palazzo Strozzi presentò cinque xilografie, tra cui una deposizione del 1962, e Biafra del 1969, cghe ben documentavano la sua posizione di figurativo, con immagini drammatiche quanto umane, irrompenti dalla sua intensa partecipazione all’impegno sociale, alla sofferenza, ma anche alla speranza e alla spiritualità. Proveniente dalla compagna, ha sempre tratto ispirazione dal paesaggio toscano. Una constatazione che ci consente di osservare, per lui e per altri artisti, come la loro nutrita presenza sul territorio non comporti divari in un ideale confronto città-campagna. Da ciò potremmo riconoscere un rapporto città-campagna analoga a quello registrato nel periodo medievale quando furono determinate le fortuna economiche e culturali di Firenze, Siena e Lucca. L’operosa attività di Gino Terreni è legata a un itinerario artistico coerente che, pur segnaqto dalla guerra e dalla resistenza, si è sviluppato fino a confrontarsi con le mete più ambiziose.
Luigi Zangheri, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno (Dalla prefazione al catalogo La Sacralità della Vita, Firenze 2014).
Gino Terreni, è nato a Tartagliana, frazione di Empoli, da una famiglia di coltivatori diretti, il 13 settembre 1925. Ha trascorso la sua infanzia fra le dolci colline di Martignana plasmando l’argilla del luogo e disegnando la vita quotidiana dei contadini della valle dell’Orme. L’evento bellico interrompe i suoi studi. L’8 settembre 1943 entra nella brigata partigiana “Arno”, partecipa a numerose azioni a sud di Empoli e sul monte Morello fino al 25 luglio del 1944. Si arruola nel battaglione arditi d’assalto (divisione Legnano) combattendo sulla Linea Gotica. Finita la guerra, riprende gli studi al Magistero Fiorentino ( Istituto d’Arte di Porta Romana ), sotto la guida di Francesco Chiappelli e Pietro Parigi.
Sue opere si trovano presso numerosi musei, nazionali ed internazionali (alla Galleria degli Uffizi è presente con l’autoritratto giovanile e quattordici disegni del tempo di guerra e una serie di xilografie) e in decine di chiese italiane. Ha realizzato, tra gli altri, il grande monumento dedicato alle vittime per l’eccidio del padule di Fucecchio, inaugurato nel settembre del 2002 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, a Castelmartini di Larciano. Ha in corso di preparazione un grande monumento alla pace per il Comune di Certaldo. Recentemente la Regione Toscana gli ha dedicato una mostra omaggio a Palazzo Cerretani a Firenze.
E’ accademico dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, delle Muse e degli Incisori d’Italia, fa parte dell’Associazione Incisori Veneti ed è “Paiolante” d’onore dell’antica Compagnia del Paiolo di Firenze. E’ Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici. Cittadino onorario dei comuni di Montaione , Abetone e Larciano. Ha fondato, a Empoli, con l’amico Carmignani i “Musei della Resistenza e d’Arte Moderna”. Opera nei suoi studi di Empoli, via Giovanni da Empoli 19, di Castelfiorentino, via O. di Paolo 24 e di San Martino alla Palma, sulle colline di Firenze.
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