Iginio Iurilli. L'eco della memoria

Iginio Iurilli, L'eco della memoria, Museo Civico di Foggia
Dal 12 Maggio 2018 al 30 Maggio 2018
Foggia
Luogo: Museo Civico di Foggia
Indirizzo: Piazza Vincenzo Nigri
Curatori: Angelo Pantaleo
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura del Comune di Foggia
- Aps Creo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 3282781831
E-Mail info: fineart.creo@gmail.com
Sabato 12 maggio alle ore 18.30 con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Foggia, nella sala Diomede del Museo Civico, sarà inaugurata la mostra personale dell’artista mediterraneo Iginio Iurilli: “L’eco della memoria”.
Una sala dedicata a Diomede che diviene il luogo della presentazione di opere realizzate con una delle più antiche tecniche artistiche conosciute insieme ai graffiti delle grotte paleolitiche: la ceramica. Iurilli ci presenta un Medusa dal corpo bianco opalino merlato di viola che ci rimanda indietro di milioni di anni ovvero all’origine della vita animale su questa nostra terra.
E l’elemento Acqua accompagna e viaggia da molto tempo nelle opere di questo artista che insieme a quella sostanza lattiginosa vero terrore balneare, si unisce la creatura marina più complessa e articolata che s’incontra nei nostri mari: il Riccio. Un’opera artistica dalle forme suggestive e dal colore cangiante come cangianti sono le sperimentazioni che nel corso degli anni Iurilli ha fatto su questo soggetto, che incarna l’idea dell’architettura e della proporzione leonardesca nella forma tridimensionale e poliedrica complessa che è poi quella del riccio.
Il tema mare, come fonte e origine della Vita, l’artista ce lo ripropone in alcuni piatti ceramici dove ha utilizzato l’antica tecnica dell’impressione, non dei propri polpastrelli e/o unghie, ma di lische di pesci che ha mangiato. Una sorta di restituzione alla madre terra di una parte di ciò che ha consumato. Quello del gesto ecologico è una delle costanti che accompagnano le opere di Iginio Iurilli. Un segno impresso che ci rammenta i fossili che facilmente si trovano in quelle concrezione morbide che sono i tufi, da quelli più chiari a quelli più scuri ci regalano l’emozioni di ritrovare forme geometriche che vanno dai nautilus a pesci veri e propri.
Le forme plastiche, sono generate e composte da linee sinuose che ammiccano a petali di rose e allo stesso tempo a qualcosa che rimanda all’origine della vita o del mondo, labbra di una vulva o a valve di conchiglie.
Orari d’apertura: martedì - sabato 9-13. martedì - giovedì 16-19
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 15 febbraio 2025 al 29 giugno 2025 Milano | Palazzo Reale
Casorati
-
Dal 14 febbraio 2025 al 14 settembre 2025 Roma | Chiostro del Bramante
FLOWERS. Dal Rinascimento all’intelligenza artificiale
-
Dal 14 febbraio 2025 al 06 aprile 2025 Torino | CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia
Henri Cartier-Bresson e l’Italia / Riccardo Moncalvo. Fotografie 1932-1990
-
Dal 11 febbraio 2025 al 18 maggio 2025 Roma | Musei Capitolini
I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una collezione
-
Dal 04 febbraio 2025 al 23 aprile 2025 Roma | Parco archeologico del Colosseo - Curia Iulia
Da Sharjah a Roma lungo la via delle spezie
-
Dal 05 febbraio 2025 al 07 settembre 2025 Bologna | MAMbo - Museo di Arte Moderna di Bologna
Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo