Occhio ai preti! Chiesa e fascismo nella Romagna forlivese, 1929-1931

Occhio ai preti! Chiesa e fascismo nella Romagna forlivese, 1929-1931

 

Dal 25 Novembre 2016 al 11 Dicembre 2016

Forlì | Forlì-Cesena

Luogo: Chiesa di San Biagio

Indirizzo: piazzetta S. Biagio 8

Curatori: F. D’Emilio, P. Poponessi

Enti promotori:

  • Opera Salesiana di Forlì
  • Sala Multimediale San Luigi
  • Parrocchia di San Biagio
  • Con il patrocinio del Comune di Forlì
  • Archivio di Stato di Forlì-Cesena

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 0543 31217

E-Mail info: as-fc@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://www.archiviodistato.forli-cesena.it



Il 25 novembre p.v., a Forlì, nella canonica della Chiesa di San Biagio, p.zza Garbin 1, si inaugura alla presenza del Sindaco Davide Drei la mostra storico-documentaria Occhio ai preti! Chiesa e fascismo nella Romagna forlivese,1929-1931.  Curata da F. D’Emilio e P. Poponessi, promossa da Opera Salesiana di Forlì, Sala Multimediale San Luigi e Parrocchia di San Biagio, con il patrocinio del Comune di Forlì e dell’Archivio di Stato di Forlì-Cesena, l’evento espositivo vuole approfondire le vicende, fino ad oggi non molto indagate, relative al contrasto tra Chiesa e associazioni cattoliche, da una parte, e Fascismo, dall’altra, emerse successivamente alla firma dei Patti Lateranensi. 
Dell’associazionismo cattolico il fascismo temeva, infatti, che la sua attività, lungi dall’essere relegata ad un ambito solo devozionale, sviluppasse un processo educativo-formativo del cittadino in direzione opposta ai fondamenti dell’ideologia fascista, di qui le aggressioni di militanti cattolici, gli assalti di tipo squadristico a sedi associative, infine la chiusura d’autorità di numerosi circoli: la crisi rientrò apparentemente solo con il cedimento della Chiesa perché l’attività del suo associazionismo rientrasse nell’ambito più propriamente religioso. Tuttavia, pur con molta prudenza, la Chiesa continuò, all’interno del suo associazionismo, a educare al rispetto della libertà e della centralità della persona, preparando, così, una generazione di saldi principi e valori, capace di affrontare le prove della guerra, della liberazione dal nazifascismo e della costruzione dell’Italia libera e democratica.
Con documenti provenienti sia da collezioni private, in particolar modo dall’Associazione Culturale Garbatella 44 di Roma, che dall’Archivio di Stato di Forlì-Cesena, la mostra evidenzia il succedersi, anche nel forlivese, di pressioni e minacce fasciste nei confronti di membri e sedi dell’associazionismo cattolico, accusati di non accettare il monopolio fascista delle coscienze. Quanto il regime fosse sospettoso nei confronti della Chiesa è dimostrato pure da documenti circa la sua stretta sorveglianza, spesso ricorrendo a spie ed infiltrati, dell’attività dei circoli cattolici e delle parrocchie, sino al punto di far schedare dalle forze dell’ordine tutti  i sacerdoti della provincia di Forlì. 
La mostra, aperta fino all’ 11 dicembre, è visitabile il sabato e la domenica con orario 10-12 e 16-19 oppure in giorni diversi, con orario da convenirsi, solo su prenotazione.

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