Cristina Gardumi. Gli adulti non esistono
Dal 26 Febbraio 2015 al 15 Marzo 2015
Genova
Luogo: Sala Dogana - Palazzo Ducale
Indirizzo: piazza Matteotti 13
Orari: da martedì a domenica 15-20
Curatori: Beatrice Giovannoni
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 010 5573975
E-Mail info: saladogana@comune.genova.it
Sito ufficiale: http://www.genovacreativa.it/dogana
Gardumi presenta un progetto site specific per indagare sulla possibilità di rituali personali, quotidiani, anche routinari, come forma replicante e nevrotica nella contemporaneità del mito, precedente l’organizzazione del pensiero razionale per l’uomo all’inizio della sua storia, e apparato/frammento abbastanza necessario a sostenerne la capacità di guardare la sua condizione esistenziale.
Dice Gardumi che questo processo sperimentale, di conoscenza e autoaffermazione della specie, che da sempre continua senza esclusione di colpi, avviene oggi secondo modalità che appaiono meno codificate in ortodossie collettive, macro rituali, e più probabilmente riferibili a minuscoli, ossessivi esercizi di controllo, preferibilmente? autoreferenziali, condotti nello spazio, privato, che meglio definisce il nostro limite individuale, confortevole, spietato, eternamente piccolo, tra(n)scendente? Cosi, la macaca è l’antropoide e la psiche da toeletta, la scimmia esplorata, manipolata, abusata, ammaestrata, il mandylion che restituisce nello sguardo il segno penoso del confronto, vicinissimo, da uomo a uomo, un tentativo di autoidentificazione, e di evoluzione controllata, tollerabile, della specie umana, su ogni altra.
Al suo ingresso, il visitatore è provvisto di QR code, la cui scansione per il tramite di una applicazione per smartphone consente l’ascolto della fase sonora dell’installazione.
Cristina Gardumi, Brescia 1978, artista visiva, performer, attrice. Vive e lavora tra Pisa, Roma e Genova. Ha vinto il Premio Celeste Pittura 2011 e il Premio Arte Laguna Pittura 2012.
Dice Gardumi che questo processo sperimentale, di conoscenza e autoaffermazione della specie, che da sempre continua senza esclusione di colpi, avviene oggi secondo modalità che appaiono meno codificate in ortodossie collettive, macro rituali, e più probabilmente riferibili a minuscoli, ossessivi esercizi di controllo, preferibilmente? autoreferenziali, condotti nello spazio, privato, che meglio definisce il nostro limite individuale, confortevole, spietato, eternamente piccolo, tra(n)scendente? Cosi, la macaca è l’antropoide e la psiche da toeletta, la scimmia esplorata, manipolata, abusata, ammaestrata, il mandylion che restituisce nello sguardo il segno penoso del confronto, vicinissimo, da uomo a uomo, un tentativo di autoidentificazione, e di evoluzione controllata, tollerabile, della specie umana, su ogni altra.
Al suo ingresso, il visitatore è provvisto di QR code, la cui scansione per il tramite di una applicazione per smartphone consente l’ascolto della fase sonora dell’installazione.
Cristina Gardumi, Brescia 1978, artista visiva, performer, attrice. Vive e lavora tra Pisa, Roma e Genova. Ha vinto il Premio Celeste Pittura 2011 e il Premio Arte Laguna Pittura 2012.
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