Gilmour&Mathis. L'arte contemporanea incontra l'industria
Dal 03 Ottobre 2013 al 27 Ottobre 2013
Genova
Luogo: Palazzo Ducale
Indirizzo: piazza Matteotti 9
Orari: tutti i giorni 11-19
Curatori: Luca Beatrice
Telefono per informazioni: +39 010 5574065
E-Mail info: palazzoducale@palazzoducale.genova.it
Sito ufficiale: http://www.palazzoducale.genova.it
La cornice del 53° Salone Nautico di Genova, un nuovo mecenate dell’arte contemporanea, una mostra firmata da Luca Beatrice: arte e industria si incontrano al Liguria Spazio Aperto.
Guidi torna a Genova anche quest’anno per partecipare al 53° Salone Nautico e porta con sé la grande passione per l’arte che lo aveva visto nel 2011 proporre la personale Industria di Jill Mathis e nel 2012 essere protagonista al Palazzo della Meridiana della messa in opera della grande installazione di Michelangelo Pistoletto Love Difference.
Quest'autunno invece i riflettori sono puntati su Palazzo Ducale, che ospita negli spazi della Fondazione Regionale per la Cultura e lo Spettacolo, a Liguria Spazio Aperto, la mostra Gilmour & Mathis. L’arte contemporanea incontra l’industria, doppia personale, a cura di Luca Beatrice, che vedrà esposte una selezione di fotografie della serie realizzata da Jill Mathis sul tema della fabbrica e una grande scultura in cartone riciclato prodotta site specific per lo spazio dallo scultore inglese Chris Gilmour.
Entrambi gli artisti lavorano, pur con linguaggi e tecniche completamente differenti, sulla forte potenzialità espressiva dell’edificio industriale e degli oggetti che in essa ‘prendono vita’ tanto da svilupparne una poetica autonoma di forte valenza artistica.
Chris Gilmour propone uno spettacolare piccolo yacht in scala 1:1, interamente realizzato in cartone riciclato, prodotto negli anni Settanta dagli storici Cantieri Navali Camuffo, già allora clienti di Guidi: circa cinque metri di lunghezza, completa di tutti suoi particolari, la scultura evidenzierà il motore e i suoi componenti. Alle pareti alcuni disegni tecnici illustrano l’opera e il suo progetto.
Jill Mathis, invece, prosegue nella sua raffinata ricerca fotografica che in questa esposizione si concentra sulla manualità, una delle principali peculiarità che contraddistingue l’industria italiana nel mondo. Tra le opere esposte una selezione di immagini in close-ups di grande formato, in bianco e nero, dove le mani di operai sono protagoniste, affiancate ad alcune foto che fanno parte di un progetto relativo all’Industria, basato sulla ricerca fotografica/etimologica che l’artista persegue da anni.
Per sottolineare ulteriormente la tematica del lavoro – argomento nodale di questa esposizione – il work in progress della produzione degli artisti è stato documentato in due suggestivi cortometraggi – scritti e diretti dal regista Alberto Nacci – visibili nella sale espositive. Alberto Nacci (Trapani, 1957; vive e lavora a Bergamo) già docente di Progettazione sonora all’Accademie di Belle Arti di Bergamo e Brescia, dopo una lunga attività di musicista, si è dedicato alla produzione di documentari d’arte e cultura, filmati industriali, didattici e opere di videoarte, ricevendo numerosi riconoscimenti a livello internazionale.
Inoltre la mostra è inserita nel programma di eventi GenovaInBlu, vera e propria rete che unisce i principali appuntamenti che si svolgono in città in occasione del Salone Nautico (www.genovainblu.it).
Infine questo un breve abstract della mostra a firma di Luca Beatrice:
Il rapporto tra arte e industria ha radici profonde, fin dal realismo pittorico di fine ‘800 dove rappresentazioni di vita reale prendono il posto di ambientazioni scenografiche e bucoliche di matrice romantica, per giungere al Futurismo che fonda le basi del proprio pensiero culturale ed espressivo nel dinamismo meccanico, nella velocità, nell'enfasi modernista. Se poi si guarda al dopoguerra, l’affermazione di movimenti come la Pop Art e il Nouveau Realisme dimostrano con esiti ancor più convincenti questo legame. Oggi a prendere forma è un nuovo concetto: il mecenatismo industriale, che offre la possibilità ad artisti contemporanei di esprimere il proprio immaginario visivo, il proprio codice stilistico mantenendo un rapporto forte con la committenza senza perdere di vista la loro creatività. La maggior parte degli artisti opera in un ambiente metropolitano e globale, dove l’importanza dell’industria e il valore del lavoro sono intesi e vissuti come principi fondanti di una società competitiva, nonostante il periodo di contrazione economica. In questo senso s’inseriscono le esperienze di Chris Gilmour, nato a Stockport in Inghilterra ma residente a Udine e Jill Mathis fotografa americana, cresciuta in Texas ma da anni in Italia.
Cenni biografici degli artisti e del curatore
Chris Gilmour è nato a Stockport, vicino a Manchester, nel Regno Unito, nel 1973, ha studiato scultura in Inghilterra, vive e lavora a Udine. Ha vinto il Premio Cairo nel 2006, esposto nel 2001 a Bergamo al Museo Archeologico, a Padova alla Galleria Perugi, alla Fondazione Stelline di Milano nel 2005, a New York al Museo Art e Design e alla Galleria Freight & Volume e in numerose fiere italiane e estere; attualmente lavora con Freight+Volume di New York e con la Galleria Marcorossi artecontemporanea. Nel 2011 ha partecipato a diverse rassegne pubbliche: al Museo Diocesano di Milano, a Palazzo Bottini di Lucca, a Nuova creatività italiana a Gambettola, Alzano Lombardo e Padova, a Progetto scultura 2011, a cura di Beatrice Buscaroli, a Rimini e ha esposto la personale Nothing is real, a cura di Walter Guadagnini, a Torino allo spazio Ersel. Nel 2012 ha esposto a Pietrasanta in una rassegna intitolata, Archeologia del futuro, Rexistenz, a cura di Alessandro Romanini, in una personale da Marcorossi artecontemporanea e ha vinto lo storico Premio Michetti 2012. Nel 2013 partecipa alla rassegna intitolata Un’idea di scultura presso le gallerie Marcorossi artecontemporanea di Verona ed eventinove di Borgomanero. L’artista è uno dei più originali e affermati scultori inglesi dell’ultima generazione e realizza sculture a grandezza naturale con cartone riciclato e colla, plasmando e trasformando questo materiale povero, traendone un potenziale espressivo insospettabile. Prende ispirazione da oggetti che fanno parte della nostra vita quotidiana e della nostra storia, tutti oggetti che appartengono al nostro immaginario sia collettivo che privato.www.chrisgilmour.com
Jill Mathis é cresciuta in Texas studiando fotografia all’University of Texas/ San Antonio. Nel 1988 accede alla School of Photojournalism University of Texas di Austin. Dopo aver vissuto cinque anni a New York City, dove è stata assistente di Ralph Gibson, si é trasferita in Italia.
Da tempo lavora a una sequenza fotografica che ha come soggetto la ricerca etimologica iniziata con una mostra e un libro finanziato da Olympus Cameras, UK.
Nel 2012 ha pubblicato con Damiani editore il volume, Dreaming of Ingmar Bergman, una ricerca fotografica/etimologica/filosofica ispirata alla poetica di Bergman, dove le foto nascono intorno a parole evocative, ricercate nella produzione del regista e nei luoghi della Svezia in cui Bergman ha vissuto e filmato.
Il suo lavoro è stato citato in diversi studi universitari ed è incluso in molte collezioni accademiche tra cui la Columbia University, Georgetown University, University of Pennsylvania, Vanderbilt University e la University of Maryland.
Jill Mathis espone in Europa e negli Stati Uniti e le sue fotografie fanno parte di numerose collezioni private e pubbliche fra cui il The Whitney Musuem of American Art, The Jewish Museum, NYC; The Brooklyn Musuem, The Delaware Art Museum; The Norton Museum of Art, The Birmingham Museum of Art, The Museum of Contemporary Art; San Diego. www.jillmathis.com
Luca Beatrice è nato a Torino il 4 aprile 1961. Vive a Torino. Critico d’arte contemporanea e curatore, ha realizzato monografie e cataloghi di mostre personali di importanti artisti italiani e internazionali. Ha collaborato con numerose istituzioni pubbliche e fondazioni private. Curatore della Biennale di Praga (2003-2005), commissario alla sezione Anteprima della XIV Quadriennale di Torino(2004). È stato presidente della commissione nazionale del concorso Seat Pagine bianche d’autore (2004-2006). È curatore della programmazione culturale per l’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia (2005-2013). Curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2009. Ha pubblicato numerosi volumi e saggi sulla giovane arte italiana. Collabora con il quotidiano Il Giornale, sul settimanale Torino Sette de La Stampa e Il Domenicale, sulla rivista Arte, Max e Riders. È stato docente per più di dieci anni di storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Brera, Milano; dall’autunno 2009 insegna all’Accademia Albertina di Torino. È Presidente del Circolo dei Lettori a Torino. www.lucabeatrice.com
Guidi torna a Genova anche quest’anno per partecipare al 53° Salone Nautico e porta con sé la grande passione per l’arte che lo aveva visto nel 2011 proporre la personale Industria di Jill Mathis e nel 2012 essere protagonista al Palazzo della Meridiana della messa in opera della grande installazione di Michelangelo Pistoletto Love Difference.
Quest'autunno invece i riflettori sono puntati su Palazzo Ducale, che ospita negli spazi della Fondazione Regionale per la Cultura e lo Spettacolo, a Liguria Spazio Aperto, la mostra Gilmour & Mathis. L’arte contemporanea incontra l’industria, doppia personale, a cura di Luca Beatrice, che vedrà esposte una selezione di fotografie della serie realizzata da Jill Mathis sul tema della fabbrica e una grande scultura in cartone riciclato prodotta site specific per lo spazio dallo scultore inglese Chris Gilmour.
Entrambi gli artisti lavorano, pur con linguaggi e tecniche completamente differenti, sulla forte potenzialità espressiva dell’edificio industriale e degli oggetti che in essa ‘prendono vita’ tanto da svilupparne una poetica autonoma di forte valenza artistica.
Chris Gilmour propone uno spettacolare piccolo yacht in scala 1:1, interamente realizzato in cartone riciclato, prodotto negli anni Settanta dagli storici Cantieri Navali Camuffo, già allora clienti di Guidi: circa cinque metri di lunghezza, completa di tutti suoi particolari, la scultura evidenzierà il motore e i suoi componenti. Alle pareti alcuni disegni tecnici illustrano l’opera e il suo progetto.
Jill Mathis, invece, prosegue nella sua raffinata ricerca fotografica che in questa esposizione si concentra sulla manualità, una delle principali peculiarità che contraddistingue l’industria italiana nel mondo. Tra le opere esposte una selezione di immagini in close-ups di grande formato, in bianco e nero, dove le mani di operai sono protagoniste, affiancate ad alcune foto che fanno parte di un progetto relativo all’Industria, basato sulla ricerca fotografica/etimologica che l’artista persegue da anni.
Per sottolineare ulteriormente la tematica del lavoro – argomento nodale di questa esposizione – il work in progress della produzione degli artisti è stato documentato in due suggestivi cortometraggi – scritti e diretti dal regista Alberto Nacci – visibili nella sale espositive. Alberto Nacci (Trapani, 1957; vive e lavora a Bergamo) già docente di Progettazione sonora all’Accademie di Belle Arti di Bergamo e Brescia, dopo una lunga attività di musicista, si è dedicato alla produzione di documentari d’arte e cultura, filmati industriali, didattici e opere di videoarte, ricevendo numerosi riconoscimenti a livello internazionale.
Inoltre la mostra è inserita nel programma di eventi GenovaInBlu, vera e propria rete che unisce i principali appuntamenti che si svolgono in città in occasione del Salone Nautico (www.genovainblu.it).
Infine questo un breve abstract della mostra a firma di Luca Beatrice:
Il rapporto tra arte e industria ha radici profonde, fin dal realismo pittorico di fine ‘800 dove rappresentazioni di vita reale prendono il posto di ambientazioni scenografiche e bucoliche di matrice romantica, per giungere al Futurismo che fonda le basi del proprio pensiero culturale ed espressivo nel dinamismo meccanico, nella velocità, nell'enfasi modernista. Se poi si guarda al dopoguerra, l’affermazione di movimenti come la Pop Art e il Nouveau Realisme dimostrano con esiti ancor più convincenti questo legame. Oggi a prendere forma è un nuovo concetto: il mecenatismo industriale, che offre la possibilità ad artisti contemporanei di esprimere il proprio immaginario visivo, il proprio codice stilistico mantenendo un rapporto forte con la committenza senza perdere di vista la loro creatività. La maggior parte degli artisti opera in un ambiente metropolitano e globale, dove l’importanza dell’industria e il valore del lavoro sono intesi e vissuti come principi fondanti di una società competitiva, nonostante il periodo di contrazione economica. In questo senso s’inseriscono le esperienze di Chris Gilmour, nato a Stockport in Inghilterra ma residente a Udine e Jill Mathis fotografa americana, cresciuta in Texas ma da anni in Italia.
Cenni biografici degli artisti e del curatore
Chris Gilmour è nato a Stockport, vicino a Manchester, nel Regno Unito, nel 1973, ha studiato scultura in Inghilterra, vive e lavora a Udine. Ha vinto il Premio Cairo nel 2006, esposto nel 2001 a Bergamo al Museo Archeologico, a Padova alla Galleria Perugi, alla Fondazione Stelline di Milano nel 2005, a New York al Museo Art e Design e alla Galleria Freight & Volume e in numerose fiere italiane e estere; attualmente lavora con Freight+Volume di New York e con la Galleria Marcorossi artecontemporanea. Nel 2011 ha partecipato a diverse rassegne pubbliche: al Museo Diocesano di Milano, a Palazzo Bottini di Lucca, a Nuova creatività italiana a Gambettola, Alzano Lombardo e Padova, a Progetto scultura 2011, a cura di Beatrice Buscaroli, a Rimini e ha esposto la personale Nothing is real, a cura di Walter Guadagnini, a Torino allo spazio Ersel. Nel 2012 ha esposto a Pietrasanta in una rassegna intitolata, Archeologia del futuro, Rexistenz, a cura di Alessandro Romanini, in una personale da Marcorossi artecontemporanea e ha vinto lo storico Premio Michetti 2012. Nel 2013 partecipa alla rassegna intitolata Un’idea di scultura presso le gallerie Marcorossi artecontemporanea di Verona ed eventinove di Borgomanero. L’artista è uno dei più originali e affermati scultori inglesi dell’ultima generazione e realizza sculture a grandezza naturale con cartone riciclato e colla, plasmando e trasformando questo materiale povero, traendone un potenziale espressivo insospettabile. Prende ispirazione da oggetti che fanno parte della nostra vita quotidiana e della nostra storia, tutti oggetti che appartengono al nostro immaginario sia collettivo che privato.www.chrisgilmour.com
Jill Mathis é cresciuta in Texas studiando fotografia all’University of Texas/ San Antonio. Nel 1988 accede alla School of Photojournalism University of Texas di Austin. Dopo aver vissuto cinque anni a New York City, dove è stata assistente di Ralph Gibson, si é trasferita in Italia.
Da tempo lavora a una sequenza fotografica che ha come soggetto la ricerca etimologica iniziata con una mostra e un libro finanziato da Olympus Cameras, UK.
Nel 2012 ha pubblicato con Damiani editore il volume, Dreaming of Ingmar Bergman, una ricerca fotografica/etimologica/filosofica ispirata alla poetica di Bergman, dove le foto nascono intorno a parole evocative, ricercate nella produzione del regista e nei luoghi della Svezia in cui Bergman ha vissuto e filmato.
Il suo lavoro è stato citato in diversi studi universitari ed è incluso in molte collezioni accademiche tra cui la Columbia University, Georgetown University, University of Pennsylvania, Vanderbilt University e la University of Maryland.
Jill Mathis espone in Europa e negli Stati Uniti e le sue fotografie fanno parte di numerose collezioni private e pubbliche fra cui il The Whitney Musuem of American Art, The Jewish Museum, NYC; The Brooklyn Musuem, The Delaware Art Museum; The Norton Museum of Art, The Birmingham Museum of Art, The Museum of Contemporary Art; San Diego. www.jillmathis.com
Luca Beatrice è nato a Torino il 4 aprile 1961. Vive a Torino. Critico d’arte contemporanea e curatore, ha realizzato monografie e cataloghi di mostre personali di importanti artisti italiani e internazionali. Ha collaborato con numerose istituzioni pubbliche e fondazioni private. Curatore della Biennale di Praga (2003-2005), commissario alla sezione Anteprima della XIV Quadriennale di Torino(2004). È stato presidente della commissione nazionale del concorso Seat Pagine bianche d’autore (2004-2006). È curatore della programmazione culturale per l’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia (2005-2013). Curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2009. Ha pubblicato numerosi volumi e saggi sulla giovane arte italiana. Collabora con il quotidiano Il Giornale, sul settimanale Torino Sette de La Stampa e Il Domenicale, sulla rivista Arte, Max e Riders. È stato docente per più di dieci anni di storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Brera, Milano; dall’autunno 2009 insegna all’Accademia Albertina di Torino. È Presidente del Circolo dei Lettori a Torino. www.lucabeatrice.com
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