Lia Garofalo. Testimonianze artistiche bizantine ed orientali nell'iconografia dei tesori di Bominaco
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Lia Garofalo, Il testimone, olio su tela, 70x100cm, 2002
Dal 28 Marzo 2015 al 06 Aprile 2015
L'Aquila
Luogo: Palazzo Ardinghelli
Indirizzo: piazza Santa Maria Paganica
E-Mail info: iagarofalo49@gmail.com
Il ciclo di opere che la pittrice aquilana Lia Garofalo ha dedicato alla riproduzione e allo studio delle testimonianze artistiche bizantine ed orientali nell’iconografia dei tesori di Bominaco, viene esposto, eccezionalmente, in uno dei principali cantieri di restauro dell’Aquila.
Il settecentesco Palazzo Ardinghelli, interessato da lavori di recupero finanziati dal Governo della Federazione Russa, accoglie dal 28 marzo al 6 aprile le più recenti creazioni della Garofalo, in un ideale omaggio ai donatori e in un rimando tra culture, alla ricerca di comuni radici.
A ridosso del sesto anniversario del sisma, la mostra vuole far conoscere e valorizzare l’antico portato storico e culturale del patrimonio artistico del territorio aquilano, e nello stesso tempo, aprendo al pubblico un cantiere tanto importante, offre l’occasione per gettare uno sguardo sulla ricostruzione “in corso d’opera”, attraverso uno dei restauri più avanzati ed importanti.
Lia Garofalo (il suo vero nome e Quintilia, di cui viene usato il diminutivo) è nata a L'Aquila-Bagno nel 1949. Dopo aver conseguito il diploma di abilitazione magistrale, si è iscritta alia facolta di Magistero, corso di laurea in Pedagogia e Filosofia, che ha frequentato interamente, non discutendo però la tesi finale. Dall'età di 18 anni ha insegnato presso la scuola elementare. Il suo amore per le arti figurative si manifesta a partire dal 1980, anno in cui prende parte, insieme agli artisti più qualificati del capoluogo abruzzese, ad una collettiva presso S. Panfilo d'Ocre. Nel 1994, nell'ambito delle manifestazioni "Paganicaestate", ha ideato la Rassegna Nazionale Arti visive, tenutasi al Palazzo Ducale di Paganica (L'Aquila), strutturata in due sezioni: un omaggio ad un maestro storico (Remo Brindisi), ed una sezione dedicata ad artisti abruzzesi. Della sua ricerca si sono interessati diversi critici, così come numerose sono le collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero ove figurano sue opere. Nel 1994, in occasione d'una sua personale nella Città di Assisi, viene pubblicata una monografia col testo critico di Leo Strozzieri. Nel '99 espone presso Angelus Novus dell'Aquila, presentata da Antonio Gasbarrini ed e invitata alla Rassegna "Maestri a Campo-marino" (CB).
Il settecentesco Palazzo Ardinghelli, interessato da lavori di recupero finanziati dal Governo della Federazione Russa, accoglie dal 28 marzo al 6 aprile le più recenti creazioni della Garofalo, in un ideale omaggio ai donatori e in un rimando tra culture, alla ricerca di comuni radici.
A ridosso del sesto anniversario del sisma, la mostra vuole far conoscere e valorizzare l’antico portato storico e culturale del patrimonio artistico del territorio aquilano, e nello stesso tempo, aprendo al pubblico un cantiere tanto importante, offre l’occasione per gettare uno sguardo sulla ricostruzione “in corso d’opera”, attraverso uno dei restauri più avanzati ed importanti.
Lia Garofalo (il suo vero nome e Quintilia, di cui viene usato il diminutivo) è nata a L'Aquila-Bagno nel 1949. Dopo aver conseguito il diploma di abilitazione magistrale, si è iscritta alia facolta di Magistero, corso di laurea in Pedagogia e Filosofia, che ha frequentato interamente, non discutendo però la tesi finale. Dall'età di 18 anni ha insegnato presso la scuola elementare. Il suo amore per le arti figurative si manifesta a partire dal 1980, anno in cui prende parte, insieme agli artisti più qualificati del capoluogo abruzzese, ad una collettiva presso S. Panfilo d'Ocre. Nel 1994, nell'ambito delle manifestazioni "Paganicaestate", ha ideato la Rassegna Nazionale Arti visive, tenutasi al Palazzo Ducale di Paganica (L'Aquila), strutturata in due sezioni: un omaggio ad un maestro storico (Remo Brindisi), ed una sezione dedicata ad artisti abruzzesi. Della sua ricerca si sono interessati diversi critici, così come numerose sono le collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero ove figurano sue opere. Nel 1994, in occasione d'una sua personale nella Città di Assisi, viene pubblicata una monografia col testo critico di Leo Strozzieri. Nel '99 espone presso Angelus Novus dell'Aquila, presentata da Antonio Gasbarrini ed e invitata alla Rassegna "Maestri a Campo-marino" (CB).
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