Antonella d'Auria Paint exhibition

© Antonella d'Auria

 

Dal 11 Marzo 2016 al 11 Aprile 2016

Terracina | Latina

Luogo: Open Art Cafè

Indirizzo: viale Europa 218/c

Curatori: Fabio D'Achille

Enti promotori:

  • MAD Museo d'Arte Diffusa

Costo del biglietto: Ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 393.3242424

E-Mail info: eventi@madarte.it

Sito ufficiale: http://www.madarte.it



Il Museo d’Arte Diffusa e l’Open Art Cafè di Terracina (Viale Europa, 218) rafforzano il loro sodalizio nella divulgazione dell’arte contemporanea e nella visione enciclopedica della cultura, comune a MAD e al Caffè, che si caratterizza per la promozione artistico – culturale con iniziative quali mostre, presentazioni letterarie, performance teatrali e musica dal vivo.

Ad avvicendare la mostra di Dino Catalano sarà la personale pittorica di Antonella d’Auria a cura di Fabio D’Achille, che sarà inaugurata venerdì 11 marzo alle 20,30, mentre alle 21,00 sarà la volta di Isi D’Oro show, che vedrà il cantante e imitatore napoletano esibirsi con i maggiori successi della musica italiana e internazionale. La serata sarà condita dalle specialità culinarie di Biagio Esposito (menu fisso e alla carta, info e prenotazioni 0773.73330). La mostra di Antonella d’Auria è un perfetto esempio di sinergia tra immagine e letteratura: i suoi fiori dipinti, rimando alla donna che gradualmente svela la sua natura terrena nell’accezione erotica e riproduttiva, incontrano i versi di Raffaella Fiori, generatori a loro volta d’immagini e sensazioni intimistiche. L’ut pictura poesis oraziano, al centro di dibattiti e querelle sulla maggiore efficacia comunicativa della pittura o della poesia, sembra trovare nell’arte di Antonella d’Auria una sintesi, sempre soggetta a revisione da parte di chi è chiamato ad osservare e ad interrogarsi sull’operato dell’artista. Lungi da me, infatti, voler dare una spiegazione univoca all’opera o pretendere di carpirne il vero significato (ammesso che esista), quanto piuttosto stimolare curiosità nel pubblico a guardare, toccare, ascoltare e soprattutto sentire, sentendosi liberi d’interpretare la ricerca pittorica. Sì, perché l’espressione artistica non si esaurisce con la vista ma coinvolge tutti i sensi: di fronte a un quadro di Antonella non viene forse spontaneo chiedersi perché l’autrice ha scelto di usare, che so, una carta leggera, bianca e trasparente che non è supporto ma fuoriuscita di un materiale etereo, esile controcanto al turbinio cromatico denso e pastoso che costituisce il primo strato di stesura? E chi può spiegare una scelta simile, chi può stabilire se nell’animo dell’artista prevaleva la fragilità o la forza emotiva e passionale? Probabilmente neanche l’artista stessa, dal momento che l’atto pittorico è la risultante di un’operazione inconscia. Il nucleo portante della poetica della d’Auria è l’emozione, la volontà di esternare il profumo degli elementi floreali rappresentati, restituiti con un occhio indagatore quasi scientifico, intrisi di un realismo paradossalmente in relazione con una dimensione interiore legata a memorie di sensazioni olfattive, di un momentaneo rifugiarsi nella serenità della bellezza per poi uscirne rigenerati. E la forza centripeta che dalla corolla s’irradia al centro di alcuni fiori sembra catturare fisicamente il fruitore per coinvolgerlo e immergerlo nel profumo evocato e ricercato dall’arte di Antonella, in una dimensione panica ma non arcadica, dove cosmo e caos interagiscono. L’intento della d’Auria – oltre di rendere visibile, attraverso l’incontro tra immaginazione e rappresentazione, ciò che non lo è – è di creare un ponte, una condivisione delle sue sensazioni con il pubblico… resta tuttavia da chiedersi se l’artista non sia capace di instillarne altre in chi osserva, perché se l’Arte è qualcosa che accomuna e in cui molti di noi proiettano aspetti similari, intende anche e soprattutto porre interrogativi personali, stimolare capacità di riflessione individuale. Soltanto così può essere concepita come attività umana, viva, per chi la fa e per chi ne fruisce. Tornando all’ut pictura poesis, i versi scritti da Raffaella Fiori che accompagnano le creazioni di Antonella, permeati di una sensibilità e di una spontaneità disarmante, che sembrano scaturire da un’esternazione di getto,  senza alcun artificio letterario o affettazione stilistica, sono sicuramente legati alle opere, ma, viene da domandarsi, costituiscono solo un compendio alla pittura? Sono esclusivamente complementari ad essa? Sono nati come tali sì, dimostrando la forza che è in grado di scaturire dall’unione tra Arte e Poesia, e allo stesso tempo  – come le creazioni della d’Auria – possono essere capaci di continuare su nuove e infinite strade. D’altra parte, la ricerca artistica e letteraria non conosce punti di arrivo ma si alimenta di un cammino in continua metamorfosi.  

(Laura Cianfarani) 

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI