Lorenzo Polimeno. Step by step

Lorenzo Polimeno, Polimeno, Organum, 2016

 

Dal 02 Luglio 2017 al 30 Agosto 2017

Tricase | Lecce

Luogo: Chiesa della Madonna di Costantinopoli

Indirizzo: via Madonna di Loreto

Orari: su appuntamento

Curatori: Raffaele Gemma

Enti promotori:

  • Comune di Nociglia
  • Associazione Meditinere Tricase

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 3284224666

E-Mail info: meditinere@gmail.com



Lorenzo Polimeno, l’artista poliedrico di Sogliano Cavour (LE), ritorna a Tricase domenica 2 luglio (vernissage ore 20) con un’altra personale degna di nota, dopo la recente esposizione a Palazzo Gallone. La sede prescelta è questa volta la Chiesa della Madonna di Costantinopoli, anche nota come Chiesa Nuova o Chiesa dei Diavoli, appellativo che ricorda il motivo per cui fu edificata nel 1685, vale a dire una scommessa tra il marchese Arborio Gattinara ed il diavolo. La chiesa, interdetta al culto da secoli e sottoposta nel tempo a saccheggi, ora rivive in virtù delle manifestazioni culturali che vi si tengono grazie alla sapiente gestione dell’associazione Meditinere di Tricase, inserita in importanti circuiti turistico-culturali. Ed è tra queste iniziative che si inscrive la mostra di Polimeno, voluta fortemente dal Presidente dell’associazione Michele Turco. 

La mostra, in realtà l’anteprima di una grande antologica itinerante-policentrica dal titolo “Step by step” che porterà il maestro salentino dapprima a Nociglia (LE), poi a Lecce ed a Matera, è a cura di Raffaele Gemma ed è organizzata in collaborazione con l’Amministrazione ed il Settore Cultura del Comune di Nociglia, che coordineranno tutti gli eventi riguardanti il maestro, inserendoli nel ricco programma culturale che andrà ad interessare gli spazi espositivi recentemente restaurati del Palazzo Baronale Gallone-Pignatelli, ma anche altre cittadine regionali ed extra-regionali, in un clima di cooperazione e gemellaggio.

Le opere di Polimeno, selezionate con un criterio che tiene conto di alcuni passaggi significativi dell’evoluzione artistica del maestro, si inseriscono in maniera sorprendente nell’ambiente ottagonale della Chiesa e le pareti ormai spoglie delle storiche tele a carattere sacro che un tempo l’abbellivano, ritornano a vivere sotto una luce diversa, laica ma sicuramente altrettanto intimista, secondo i canoni cui l’autore oramai da tempo ci ha abituati. Così i diari lirici di Polimeno (che non dimentichiamo è anche scrittore e poeta) così cari a Carlo Bo ed anche i suoi appunti estetici vengono abilmente trasdotti in opere pittoriche, ma non solo. Così in un angolo della chiesa possiamo imbatterci ancora una volta nelle pecore in polistirolo, sorprese a brucare tra i messaggi dell’artista, mutevoli con le riflessioni del momento. Il richiamo bucolico sembra ripetersi nelle raffigurazioni delle “Figlie del contadino”, avvolte in veli orientaleggianti con cuciture eseguite a mano dall’artista, nel recupero delle usanze avite, ed anche negli “Artefatti”. Nelle nicchie si inseriscono splendidamente i “Reperti” a volte trasformati in “Package” per assumere una luminosità più lucida, e poi i “Paesaggi Semplici”, evoluzione dei “Villages” mai superati, fino ai cosiddetti “Scudi”. Quest’ultimo tema rappresenta il geniale punto di arrivo di una ricerca che sembra procedere per cicli compositivi, quasi a sottolineare l’ordine mentale di questo autore. Gli “Scudi”, a volte rappresentati in maniera reiterata nelle “Sequenze” sono originati dai “Campi Estetici” della ricerca sul “Marginalismo”, movimento creato dall’artista grazie al contributo teorico dei critici Raffaele Gemma e Carmelo Cipriani. Queste rappresentazioni apparentemente svincolate dalla figurazione più diretta tipica del passato, anche piuttosto recente, mantengono la valenza estetico-percettiva dei campi estetici, pur tramutandosi in “scudi della memoria”, “scudi dei sogni”, ossia strumento di difesa contro l’aggressione e la distruzione del nostro patrimonio storico-culturale e mentale, ed è proprio grazie ad essi che l’artista sembra farsi impavido paladino della libertà individuale. La mostra è visitabile dal 2 luglio al 30 agosto previo appuntamento o contatto telefonico con l’Associazione Meditinere.

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