Andrea Branzi e Michele De Lucchi

Andrea Branzi, Frammenti per Massimo Lunardon, 2023, ed 39 © Max Rommel

 

Dal 18 July 2025 al 8 August 2025

Pietrasanta | Lucca

Luogo: Antonia Jannone Disegni di Architettura

Indirizzo: Via Stagio Stagi 4

Orari: martedì – domenica dalle 18 alle 24 e la mattina su appuntamento

Telefono per informazioni: +39 3298496801

E-Mail info: info@antoniajannone.it

Sito ufficiale: http://www.antoniajannone.it


Venerdì 18 luglio alle ore 19 la galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura inaugura il secondo capitolo della sua programmazione estiva 2025 nella sede di Pietrasanta con una mostra dedicata ad Andrea Branzi e Michele De Lucchi, due protagonisti assoluti del design italiano e internazionale, e della cultura del progetto. Attraverso una selezione di disegni originali, sculture in bronzo e in vetro, l’esposizione racconta la loro visione dell’architettura anche nella dimensione più intima e concettuale del loro lavoro.
 
Di Andrea Branzi in mostra una selezione interamente dedicata ai vetri: oggetti poetici, fragili e concettuali prodotti dal maestro vetraio Massimo Lunardon, in cui la materia trasparente diventa supporto per segni, colori e narrazioni. Nelle sue creazioni il vetro diventa un mezzo per indagare il rapporto tra visibile e invisibile, tra progetto e riflessione. Accanto a queste sculture anche i relativi disegni preparatori di Branzi, in cui linee leggere creano i micromondi che poi prenderanno forma nella fornace.
 
Di Michele De Lucchi in mostra una selezione di disegni e di sculture: i primi nati come gesto, riflessivo e personale, in cui architetture immaginate non seguono la logica costruttiva, ma quella del pensiero e del racconto. Sono opere in cui De Lucchi restituisce al disegno il valore originario di spazio poetico e critico, dove prende forma un’idea di mondo più umana e immaginativa.
Le sculture invece, parte della serie Sassi, mettono al centro il concetto di sasso come elemento simbolico e spirituale: evocando la semplicità della natura, queste sculture simulano oggetti lavorati dal tempo, ma reinterpretati da un materiale nobile come il bronzo, e legandosi così, indissolubilmente, alla mano dell’uomo.
 
 
 
 
 
 

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