Giovanni Antonio Cybei e il suo tempo. Insigne statuario per le corti europee e Primario Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Carrara
Dal 09 Luglio 2021 al 10 Ottobre 2021
Carrara | Massa-Carrara
Luogo: Sedi varie
Indirizzo: Sedi varie
Orari: Martedì- Domenica 9.30-12.30 / 16-20 (CARMI 17-20). Lunedì chiuso
Curatori: Gerardo de Simone e Luciano Massari
Enti promotori:
- Accademia di Belle Arti di Carrara
- Patrocinio di
- Ministero della Cultura
- Ministero dell'Interno
- Regione Toscana
- Provincia di Massa Carrara
- Touring Club Italiano
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 3351047450
E-Mail info: museo.carmi@comune.carrara.ms.it
Sito ufficiale: http://www.accademiacarrara.it/mostra-cybei-2021
Aprirà al pubblico il prossimo 9 luglio la mostra Giovanni Antonio Cybei e il suo tempo. Insigne statuario per le corti europee e Primario Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Carrara
L'evento espositivo, che si articola su quattro diverse sedi a Carrara ( Accademia di Belle Arti di Carrara, CARMI, Palazzo Binelli e Palazzo Cucchiari) costituisce l'evento culminante delle celebrazioni per i 250 anni dalla fondazione dell’Accademia di Belle Arti di Carrara (1769-2019) ed è promosso e realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, con la collaborazione del Comune di Carrara, della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, e della Fondazione Giorgio Conti, con il Patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministero dell’Interno, della Regione Toscana, della Provincia di Massa Carrara, del Touring Club Italiano, e il contributo delle Associazioni Amici dell'Accademia di Belle Arti di Carrara e Dickens Fellowship e di Mondopi Srl.
L'esposizione celebra il primo direttore dell’Accademia, il grande ma dimenticato scultore carrarese Giovanni Antonio Cybei (1706-1784), che operò per le più illustri case regnanti d'Italia e d'Europa.
L’iniziativa è ideata e curata da Gerardo de Simone, storico dell’arte e docente presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara e da Luciano Massari, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. La mostra offre una dettagliata ricostruzione della figura di Giovanni Antonio Cybei che va a colmare un vuoto nel percorso della scultura nel passaggio tra Barocco e Neoclassicismo. Nella rarità di mostre sulla scultura del Settecento pre-canoviano, questa su Cybei ambisce a costituire una virtuosa eccezione, e a fare da modello nel riscoprire e valorizzare degnamente artisti, contesti, epoche e culture ingiustamente meno conosciute e pubblicizzate.
L'evento espositivo si avvale di un Comitato scientifico di livello internazionale che include i più autorevoli studiosi di scultura del Settecento: Sergey Androsov, direttore del Dipartimento di Arte occidentale al Museo Ermitage di San Pietroburgo; Andrea Bacchi, Presidente della Fondazione Federico Zeri di Bologna; Liliana Barroero, emerita di Storia della critica d'arte presso l'ateneo di Roma Tre; Marco Ciampolini, direttore del Museo CARMI a Carrara; Francesco Freddolini, massimo studioso di Giovanni Baratta, il maestro di Cybei; Andrea Fusani, massimo esperto di Giovanni Antonio Cybei; Volker Krahn, curatore del Dipartimento di Scultura del Sei e Settecento presso gli Staatliche Museen di Berlino; Daniele Sanguineti, docente di Storia dell’arte moderna presso l'Università di Genova; Cinzia Maria Sicca, ordinario di Storia dell’arte moderna presso l'Università di Pisa; Alison Yarrington, docente presso l'Università di Loughborough e presidente del comitato editoriale dello “Sculpture Journal”.
Dell'artista sarà illustrato l'intero arco della sua attività, dalla sua formazione presso la bottega Baratta al Baluardo, fino al quindicennio finale della sua vita in cui Cybei fu nominato direttore della neonata Accademia di Belle Arti. Verranno esposte oltre un centinaio di opere (provenienti da importanti musei pubblici e collezioni private) tra sculture in marmo, modelli in gesso e terracotta, disegni, stampe, volumi, dipinti e saranno documentate nel modo più adeguato anche opere perdute o inamovibili attraverso fonti visive e scritte.
La mostra, allestita a cura degli architetti Giuseppe Cannilla e Alberto Giuliani, avrà sede in quattro edifici storici di grande suggestione, costituendo in città un percorso espositivo diffuso che toccherà le sale del CARMI (Museo Carrara e Michelangelo, nella Villa Fabbricotti), di Palazzo Binelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, di Palazzo Cucchiari, sede della Fondazione Giorgio Conti, e una sezione nel Palazzo Cybo Malaspina, sede dell’Accademia.
La mostra si articolerà nelle seguenti sezioni:
– al CARMI la bottega Baratta, con capolavori di Giovanni e del fratello Pietro, e le opere sacre e monumentali di Cybei (tra cui l’Immacolata dell'Ospedale Civico di Carrara, il San Giovanni Battista del Battistero di Volterra e il modello per la Fontana dei putti in piazza dei Miracoli a Pisa);
– a Palazzo Binelli un focus sul ritratto, genere in cui la maestria di Cybei fu maggiormente riconosciuta, con busti di insigni aristocratici, politici ed eruditi (Francesco Del Testa Del Tignoso, Bernardo Tanucci, Ludovico Antonio Muratori, Carlo Sigonio), e una sala dedicata alla duchessa Maria Teresa Cybo Malaspina, benemerita fondatrice dell’Accademia di Belle Arti di Carrara.
– a Palazzo Cucchiari una sezione sul Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena, esponente del dispotismo illuminato, ed un'altra sul colossale Monumento equestre del duca Francesco III d’Este a Modena, eretto da Cybei nel 1774 e distrutto nei tumulti rivoluzionari, illustrato da modelli preparatori, vedute, piante, documenti e dall’unico frammento superstite.
– nella sede dell’Accademia di Belle Arti un'aula accoglierà testimonianze documentarie, librarie e figurative sulla prima attività dell'Accademia (tra cui il chirografo di fondazione, volumi, incisioni, gessi, documenti su Cybei in qualità di Direttore e di docente di Scultura), e sul territorio, con le celebri vedute delle cave di marmo di Saverio Salvioni, e due splendide mappe a volo d'uccello del litorale apuano, una delle quali realizzata da Filippo del Medico, Ispettore della Scuola di Architettura al tempo di Cybei e progettista del Palazzo Rosso, commissionato come sede dell’Accademia di Belle Arti e destinato nei prossimi anni ad ospitare la ricchissima Gipsoteca dell'istituto.
In mostra ci saranno anche pregevoli opere di confronto di scultori e pittori contemporanei (Jean-Baptiste Boudard, Michelangelo Borghi, Agostino Cornacchini, Domenico Andrea Pelliccia, Francesco Maria Schiaffino, Innocenzo Spinazzi, Pietro Stagi; Corrado Giaquinto, Guido Pignatta, Antonio Consetti, Giuseppe Maria Soli, Domenico De Angelis).
L'itinerario cybeiano si completerà a Carrara con le opere realizzate da Cybei in Duomo, di cui fu cappellano (l'altare “del Riscatto”, la Madonna del Rosario in cartapesta policroma, e la sua lastra tombale), con i bassorilievi mitologici nell'atrio del palazzo Del Medico Staffetti, e con due importanti nuove attribuzioni, le statue di San Francesco e di San Bernardino da Siena nella chiesa di San Francesco. Inoltre è in preparazione, a cura di Cinzia Maria Sicca, un convegno internazionale su I percorsi globali della scultura. Carrara e il marmo tra Sette e Ottocento, che coinvolgerà autorevoli studiosi italiani e stranieri.
Da segnalare infine il grande contributo dato alla mostra dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, sia in fase organizzativa che nel suo svolgersi, come guide e assistenti sala, per offrire ai visitatori un'accoglienza ottimale, compatibilmente con le restrizioni imposte dalla pandemia.
Giovanni Antonio Cybei nasce a Carrara, nel 1706, da Carlo Andrea, mercante di tessuti di origine ebraica, e Maria Maddalena Carusi: orfano a soli quattro anni, viene accolto dalla famiglia dei nonni materni, presso i quali muove i primi passi nel mondo della scultura. Presto entra nella bottega del celebre conte Giovanni Baratta, a lui legato da vincoli di parentela, diventandone l’allievo prediletto. A sedici anni è inviato a Roma, presso Agostino Cornacchini, dove rimane a lungo collaborando al Carlo Magno (1725) per la basilica di San Pietro. Richiamato dal Baratta, inizia quindi a supportarlo nelle sue principali imprese, assumendo gradualmente la direzione del prestigioso studio “al Baluardo”.
Nel 1739 viene ordinato sacerdote, ma la sua attività non subisce rallentamenti: risalgono a questi anni le sue prime opere autonome, le Virtù per Santa Caterina (Lucca, 1741), la preziosa Immacolata (Carrara, dopo il 1741) ed i lavori per la cattedrale di Sarzana, la Gloria dell’Assunta (1744) e le statue per l’altare di Sant’Agostino (1747-1749).
Nel 1750 lascia Carrara e si stabilisce a Roma, dove rimane quasi due anni, frequentando lo studio di pittura di Corrado Giaquinto per puro diletto; al rientro in patria realizza le sculture per il mausoleo del cardinale Alberoni (Piacenza, 1753) e termina la Gloria della Vergine per il santuario di Montenero (1755). Negli anni successivi la carriera di Cybei procede nella collaborazione con vari mercanti di scultura, i carraresi Don Antonio Del Medico (opere per Napoli e Caserta) e Giuseppe Vaccà (la Fontana dei Putti a Pisa, 1765), fino all’amburghese Peter Von Spreckelsen (statue per la reggia di Rheinsberg, 1766). Nel 1768 realizza, con Carlo Bianconi, il monumento funebre di Francesco Algarotti (Pisa, Camposanto), opera che suscita grande scalpore per il linguaggio innovativo, anticipatore delle tendenze classiciste.
Nell’estate 1769 Cybei viene chiamato a ritrarre dal vivo Aleksej Orlov, comandante della flotta imperiale russa: è l’inizio della sua ascesa, sociale e lavorativa. In breve tempo viene nominato Primario Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, è ricevuto a corte dal granduca Pietro Leopoldo, che ritrae con la consorte, e nominato scultore dei duchi di Modena (tutto entro il gennaio 1770). La sua fama cresce grazie a una sequenza di pregevoli busti ritratto e alla monumentale Caterina II per San Pietroburgo (1771, distrutta 1917), culminando nell’erezione della statua equestre a Francesco III d’Este (Modena, 1774, distrutta 1796), in seguito alla quale ottiene anche una patente di nobiltà. Negli ultimi anni si dedica all’Accademia, aumentandone il patrimonio di gessi e libri, e favorendone gli sviluppi. Muore a Carrara nel 1784 ed è sepolto in un oratorio annesso al duomo.
Suoi lavori sono conservati in Russia, Estonia, Polonia, Germania, Inghilterra, Francia e Stati Uniti: localmente permangono sue opere in Sant’Andrea e in San Francesco, nel palazzo Del Medico Staffetti, e nelle collezioni dell’Accademia di Belle Arti.
Andrea Fusani
L'evento espositivo, che si articola su quattro diverse sedi a Carrara ( Accademia di Belle Arti di Carrara, CARMI, Palazzo Binelli e Palazzo Cucchiari) costituisce l'evento culminante delle celebrazioni per i 250 anni dalla fondazione dell’Accademia di Belle Arti di Carrara (1769-2019) ed è promosso e realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, con la collaborazione del Comune di Carrara, della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, e della Fondazione Giorgio Conti, con il Patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministero dell’Interno, della Regione Toscana, della Provincia di Massa Carrara, del Touring Club Italiano, e il contributo delle Associazioni Amici dell'Accademia di Belle Arti di Carrara e Dickens Fellowship e di Mondopi Srl.
L'esposizione celebra il primo direttore dell’Accademia, il grande ma dimenticato scultore carrarese Giovanni Antonio Cybei (1706-1784), che operò per le più illustri case regnanti d'Italia e d'Europa.
L’iniziativa è ideata e curata da Gerardo de Simone, storico dell’arte e docente presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara e da Luciano Massari, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. La mostra offre una dettagliata ricostruzione della figura di Giovanni Antonio Cybei che va a colmare un vuoto nel percorso della scultura nel passaggio tra Barocco e Neoclassicismo. Nella rarità di mostre sulla scultura del Settecento pre-canoviano, questa su Cybei ambisce a costituire una virtuosa eccezione, e a fare da modello nel riscoprire e valorizzare degnamente artisti, contesti, epoche e culture ingiustamente meno conosciute e pubblicizzate.
L'evento espositivo si avvale di un Comitato scientifico di livello internazionale che include i più autorevoli studiosi di scultura del Settecento: Sergey Androsov, direttore del Dipartimento di Arte occidentale al Museo Ermitage di San Pietroburgo; Andrea Bacchi, Presidente della Fondazione Federico Zeri di Bologna; Liliana Barroero, emerita di Storia della critica d'arte presso l'ateneo di Roma Tre; Marco Ciampolini, direttore del Museo CARMI a Carrara; Francesco Freddolini, massimo studioso di Giovanni Baratta, il maestro di Cybei; Andrea Fusani, massimo esperto di Giovanni Antonio Cybei; Volker Krahn, curatore del Dipartimento di Scultura del Sei e Settecento presso gli Staatliche Museen di Berlino; Daniele Sanguineti, docente di Storia dell’arte moderna presso l'Università di Genova; Cinzia Maria Sicca, ordinario di Storia dell’arte moderna presso l'Università di Pisa; Alison Yarrington, docente presso l'Università di Loughborough e presidente del comitato editoriale dello “Sculpture Journal”.
Dell'artista sarà illustrato l'intero arco della sua attività, dalla sua formazione presso la bottega Baratta al Baluardo, fino al quindicennio finale della sua vita in cui Cybei fu nominato direttore della neonata Accademia di Belle Arti. Verranno esposte oltre un centinaio di opere (provenienti da importanti musei pubblici e collezioni private) tra sculture in marmo, modelli in gesso e terracotta, disegni, stampe, volumi, dipinti e saranno documentate nel modo più adeguato anche opere perdute o inamovibili attraverso fonti visive e scritte.
La mostra, allestita a cura degli architetti Giuseppe Cannilla e Alberto Giuliani, avrà sede in quattro edifici storici di grande suggestione, costituendo in città un percorso espositivo diffuso che toccherà le sale del CARMI (Museo Carrara e Michelangelo, nella Villa Fabbricotti), di Palazzo Binelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, di Palazzo Cucchiari, sede della Fondazione Giorgio Conti, e una sezione nel Palazzo Cybo Malaspina, sede dell’Accademia.
La mostra si articolerà nelle seguenti sezioni:
– al CARMI la bottega Baratta, con capolavori di Giovanni e del fratello Pietro, e le opere sacre e monumentali di Cybei (tra cui l’Immacolata dell'Ospedale Civico di Carrara, il San Giovanni Battista del Battistero di Volterra e il modello per la Fontana dei putti in piazza dei Miracoli a Pisa);
– a Palazzo Binelli un focus sul ritratto, genere in cui la maestria di Cybei fu maggiormente riconosciuta, con busti di insigni aristocratici, politici ed eruditi (Francesco Del Testa Del Tignoso, Bernardo Tanucci, Ludovico Antonio Muratori, Carlo Sigonio), e una sala dedicata alla duchessa Maria Teresa Cybo Malaspina, benemerita fondatrice dell’Accademia di Belle Arti di Carrara.
– a Palazzo Cucchiari una sezione sul Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena, esponente del dispotismo illuminato, ed un'altra sul colossale Monumento equestre del duca Francesco III d’Este a Modena, eretto da Cybei nel 1774 e distrutto nei tumulti rivoluzionari, illustrato da modelli preparatori, vedute, piante, documenti e dall’unico frammento superstite.
– nella sede dell’Accademia di Belle Arti un'aula accoglierà testimonianze documentarie, librarie e figurative sulla prima attività dell'Accademia (tra cui il chirografo di fondazione, volumi, incisioni, gessi, documenti su Cybei in qualità di Direttore e di docente di Scultura), e sul territorio, con le celebri vedute delle cave di marmo di Saverio Salvioni, e due splendide mappe a volo d'uccello del litorale apuano, una delle quali realizzata da Filippo del Medico, Ispettore della Scuola di Architettura al tempo di Cybei e progettista del Palazzo Rosso, commissionato come sede dell’Accademia di Belle Arti e destinato nei prossimi anni ad ospitare la ricchissima Gipsoteca dell'istituto.
In mostra ci saranno anche pregevoli opere di confronto di scultori e pittori contemporanei (Jean-Baptiste Boudard, Michelangelo Borghi, Agostino Cornacchini, Domenico Andrea Pelliccia, Francesco Maria Schiaffino, Innocenzo Spinazzi, Pietro Stagi; Corrado Giaquinto, Guido Pignatta, Antonio Consetti, Giuseppe Maria Soli, Domenico De Angelis).
L'itinerario cybeiano si completerà a Carrara con le opere realizzate da Cybei in Duomo, di cui fu cappellano (l'altare “del Riscatto”, la Madonna del Rosario in cartapesta policroma, e la sua lastra tombale), con i bassorilievi mitologici nell'atrio del palazzo Del Medico Staffetti, e con due importanti nuove attribuzioni, le statue di San Francesco e di San Bernardino da Siena nella chiesa di San Francesco. Inoltre è in preparazione, a cura di Cinzia Maria Sicca, un convegno internazionale su I percorsi globali della scultura. Carrara e il marmo tra Sette e Ottocento, che coinvolgerà autorevoli studiosi italiani e stranieri.
Da segnalare infine il grande contributo dato alla mostra dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, sia in fase organizzativa che nel suo svolgersi, come guide e assistenti sala, per offrire ai visitatori un'accoglienza ottimale, compatibilmente con le restrizioni imposte dalla pandemia.
Giovanni Antonio Cybei nasce a Carrara, nel 1706, da Carlo Andrea, mercante di tessuti di origine ebraica, e Maria Maddalena Carusi: orfano a soli quattro anni, viene accolto dalla famiglia dei nonni materni, presso i quali muove i primi passi nel mondo della scultura. Presto entra nella bottega del celebre conte Giovanni Baratta, a lui legato da vincoli di parentela, diventandone l’allievo prediletto. A sedici anni è inviato a Roma, presso Agostino Cornacchini, dove rimane a lungo collaborando al Carlo Magno (1725) per la basilica di San Pietro. Richiamato dal Baratta, inizia quindi a supportarlo nelle sue principali imprese, assumendo gradualmente la direzione del prestigioso studio “al Baluardo”.
Nel 1739 viene ordinato sacerdote, ma la sua attività non subisce rallentamenti: risalgono a questi anni le sue prime opere autonome, le Virtù per Santa Caterina (Lucca, 1741), la preziosa Immacolata (Carrara, dopo il 1741) ed i lavori per la cattedrale di Sarzana, la Gloria dell’Assunta (1744) e le statue per l’altare di Sant’Agostino (1747-1749).
Nel 1750 lascia Carrara e si stabilisce a Roma, dove rimane quasi due anni, frequentando lo studio di pittura di Corrado Giaquinto per puro diletto; al rientro in patria realizza le sculture per il mausoleo del cardinale Alberoni (Piacenza, 1753) e termina la Gloria della Vergine per il santuario di Montenero (1755). Negli anni successivi la carriera di Cybei procede nella collaborazione con vari mercanti di scultura, i carraresi Don Antonio Del Medico (opere per Napoli e Caserta) e Giuseppe Vaccà (la Fontana dei Putti a Pisa, 1765), fino all’amburghese Peter Von Spreckelsen (statue per la reggia di Rheinsberg, 1766). Nel 1768 realizza, con Carlo Bianconi, il monumento funebre di Francesco Algarotti (Pisa, Camposanto), opera che suscita grande scalpore per il linguaggio innovativo, anticipatore delle tendenze classiciste.
Nell’estate 1769 Cybei viene chiamato a ritrarre dal vivo Aleksej Orlov, comandante della flotta imperiale russa: è l’inizio della sua ascesa, sociale e lavorativa. In breve tempo viene nominato Primario Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, è ricevuto a corte dal granduca Pietro Leopoldo, che ritrae con la consorte, e nominato scultore dei duchi di Modena (tutto entro il gennaio 1770). La sua fama cresce grazie a una sequenza di pregevoli busti ritratto e alla monumentale Caterina II per San Pietroburgo (1771, distrutta 1917), culminando nell’erezione della statua equestre a Francesco III d’Este (Modena, 1774, distrutta 1796), in seguito alla quale ottiene anche una patente di nobiltà. Negli ultimi anni si dedica all’Accademia, aumentandone il patrimonio di gessi e libri, e favorendone gli sviluppi. Muore a Carrara nel 1784 ed è sepolto in un oratorio annesso al duomo.
Suoi lavori sono conservati in Russia, Estonia, Polonia, Germania, Inghilterra, Francia e Stati Uniti: localmente permangono sue opere in Sant’Andrea e in San Francesco, nel palazzo Del Medico Staffetti, e nelle collezioni dell’Accademia di Belle Arti.
Andrea Fusani
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