Alejandro Cesarco. Personale
![Alejandro Cesarco. Personale, Galleria Raffaella Cortese, Milano Alejandro Cesarco. Personale, Galleria Raffaella Cortese, Milano](http://www.arte.it/foto/600x450/c8/20331-ces.jpg)
Alejandro Cesarco. Personale, Galleria Raffaella Cortese, Milano
Dal 20 Febbraio 2014 al 10 Maggio 2014
Milano
Luogo: Galleria Raffaella Cortese
Indirizzo: via Stradella 1 - 7
Orari: da martedì a sabato 10-13 / 15-19.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 2043555
E-Mail info: info@galleriaraffaellacortese.com
Sito ufficiale: http://www.galleriaraffaellacortese.com
Raffaella Cortese è lieta di presentare la prima mostra personale di Alejandro Cesarco nei due spazi della galleria.
Alejandro Cesarco dialoga con la storia dell’Arte Concettuale ed esprime il suo interesse per la narrativa e le strategie di lettura e traduzione. In mostra una serie di fotografie e testi e un video recente, che tracciano due linee di pensiero: l’idea dell’arte intesa come storia dell’arte (con continui riferimenti alla storia della letteratura e del cinema) e l’ossessione dello stile in relazione al passare del tempo. Al centro di questa intersezione, si pone la consapevolezza che se l’arte ha a che fare con “l’ignoto”, allora una voce o uno stile definito, riconoscibile (e dunque ripetibile) contraddice la nozione di scoperta o di sorpresa. Il suo lavoro prende così la forma di frammenti descrittivi o narrativi, che offrono un racconto discontinuo della realtà, e che una volta ricostruiti suggeriscono un autoritratto dell’artista.
Il video Musings (2013) racconta una serie di aneddoti ispirati a sogni, premonizioni e ad altri generi di messaggi che divengono fonti creative per il lavoro. L’opera, permeata da ricorrenti riferimenti alla morte e alla mortalità, raccoglie storie scritte o ispirate, tra gli altri, da Susan Sontag, Ingmar Bergman, Maurice Blanchot, Italo Calvino, Julio Cortázar e Agnés Varda e analizza, attraverso procedimenti di ripetizione visiva e verbale, i concetti di ispirazione, influenza ed eredità.
The Style it Takes (Excerpts) (2014), sono pagine estratte dall’indice e dalla lista d’illustrazioni di un libro mai scritto sulle possibilità dell’arte, la sua funzione sociale e il ruolo mutevole dell’artista.
Nella serie in divenire, Pictures, Cesarco inverte l’atto di “leggere” la pittura con la sua traduzione in linguaggio. Il nucleo di opere selezionate per la mostra – fotografie in bianco e nero di ritagli di giornale – consiste in descrizioni di dipinti che si soffermano su frammenti di colori, linee e segni che evocano paesaggi ed elementi naturali. In mostra anche il trittico fotografico A Portrait of the Artist Approaching Forty (2013), in cui il ritratto autobiografico si esplicita nei lunghi sottotitoli che accompagnano le astratte composizioni fotografiche, e la quasi impercettibile pittura murale A Truce Mistaken for Surrender (2013).
Alejandro Cesarco dialoga con la storia dell’Arte Concettuale ed esprime il suo interesse per la narrativa e le strategie di lettura e traduzione. In mostra una serie di fotografie e testi e un video recente, che tracciano due linee di pensiero: l’idea dell’arte intesa come storia dell’arte (con continui riferimenti alla storia della letteratura e del cinema) e l’ossessione dello stile in relazione al passare del tempo. Al centro di questa intersezione, si pone la consapevolezza che se l’arte ha a che fare con “l’ignoto”, allora una voce o uno stile definito, riconoscibile (e dunque ripetibile) contraddice la nozione di scoperta o di sorpresa. Il suo lavoro prende così la forma di frammenti descrittivi o narrativi, che offrono un racconto discontinuo della realtà, e che una volta ricostruiti suggeriscono un autoritratto dell’artista.
Il video Musings (2013) racconta una serie di aneddoti ispirati a sogni, premonizioni e ad altri generi di messaggi che divengono fonti creative per il lavoro. L’opera, permeata da ricorrenti riferimenti alla morte e alla mortalità, raccoglie storie scritte o ispirate, tra gli altri, da Susan Sontag, Ingmar Bergman, Maurice Blanchot, Italo Calvino, Julio Cortázar e Agnés Varda e analizza, attraverso procedimenti di ripetizione visiva e verbale, i concetti di ispirazione, influenza ed eredità.
The Style it Takes (Excerpts) (2014), sono pagine estratte dall’indice e dalla lista d’illustrazioni di un libro mai scritto sulle possibilità dell’arte, la sua funzione sociale e il ruolo mutevole dell’artista.
Nella serie in divenire, Pictures, Cesarco inverte l’atto di “leggere” la pittura con la sua traduzione in linguaggio. Il nucleo di opere selezionate per la mostra – fotografie in bianco e nero di ritagli di giornale – consiste in descrizioni di dipinti che si soffermano su frammenti di colori, linee e segni che evocano paesaggi ed elementi naturali. In mostra anche il trittico fotografico A Portrait of the Artist Approaching Forty (2013), in cui il ritratto autobiografico si esplicita nei lunghi sottotitoli che accompagnano le astratte composizioni fotografiche, e la quasi impercettibile pittura murale A Truce Mistaken for Surrender (2013).
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