Andrea Mori
Dal 22 Febbraio 2022 al 22 Marzo 2022
Milano
Luogo: Manifiesto Blanco
Indirizzo: Via Benedetto Marcello 46
Orari: da martedì a sabato 16 - 19
Costo del biglietto: Ingresso libero con prenotazione
Telefono per informazioni: +39 389 5693638
E-Mail info: info@manifiestoblanco.com
Sito ufficiale: http://www.manifiestoblanco.com
Troverai più nei boschi che nei libri.
Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà
Bernardo di Chiaravalle, Epistola 106 n. 2
“Sono stato per boschi, è lì che sento odore di casa, è lassù che amo stare”.
Da sempre Adrea Mori – artista, performer, cantastorie ma soprattutto camminatore, o meglio, come lui ama definirsi, bighellone – si riconosce in un rapporto simbiotico con boschi e foreste, dove trascorre la maggior parte del proprio tempo, esplorandoli, girovagando ed ascoltandone i suoni. Ci ha vissuto dentro per mesi, nelle selve degli Appennini e delle Alpi, abitandole nel loro silenzio, nutrendosi delle loro voci, delle piccole meraviglie che esse rivelano al viandante.
Andrea sentiva forte il desiderio di ritornare in quei boschi, in quei luoghi che da sempre sono la casa primigenia del genere umano. Questa mostra è la loro storia, è la storia di 22 giorni passati nelle foreste.
bòsco s. m. [dal germ. occid. busk o bosk; cfr. lat. mediev. buscus o boscus] (pl. -chi). – 1. a. Associazione vegetale di alberi selvatici di alto fusto (e inoltre di arbusti, suffrutici ed erbe, che più propr. costituiscono il «sottobosco») su una notevole estensione di terreno: b. di querce, d’abeti, ecc., a seconda della natura delle piante; b. puri, misti, secondo che siano costituiti di una sola o di più specie; b. naturali, artificiali, secondo che derivino da disseminazione naturale oppure da semine o piantamenti operati dall’uomo; boschi d’alto fusto (o fustaie), in cui gli alberi si lasciano crescere fino alla maturità, contrapposti ai b. cedui, che vengono tagliati periodicamente. Nel linguaggio com., anche il terreno su cui l’associazione arborea si estende: fare legna nel b.; internarsi, perdersi nel bosco.
In quest’era pandemica, incerta e rabbiosa, il girovagare di Andrea per le selve – lento, sostenibile, riflessivo e affabile – assume il senso di un’esperienza iniziatica, in cui le regole civili, subalterne a quelle “caotiche” della natura spontanea, perdono valore. Perché la foresta è uno spazio geografico e mentale intriso di contraddizioni, di antitesi: attrae e inquieta al contempo, nutre e priva, conforta e minaccia; offre scorci di intimo raccoglimento e disorienta con l’idea della sua sterminata estensione. La foresta, o il bosco, così come la Terra, possiede caratteristiche creative, metaforiche e cicliche.
La galleria Manifiesto Blanco si trasforma così, per un mese, in una radura boscosa, in una casa-bivacco, in un luogo di accoglienza ed ascolto. Le installazioni site-specific di Andrea all’interno dello spazio espositivo - rigorosamente realizzate con materiali naturali e biodegradabili – propongono al visitatore un’esperienza immersiva nella dimensione meditativa e terapeutica caratteristica degli ambienti selvatici. Impronte olfattive, forme, colori, chiazze di luce e di ombra invitano chi varca la soglia di via Benedetto Marcello 46 a risvegliare tutti quei sensi che vengono normalmente sviliti dalla dimensione urbana e cittadina, inducendo gentilmente ad assumere la lentezza quale forma di conoscenza. L'artista sarà periodicamente presente in mostra per raccontare ai visitatori “attimi di bosco”, e un’installazione sonora diffonderà la voce del bosco per lo spazio espositivo.
Camminare rappresenta un trionfo del corpo, induce un piacere viscerale che stimola l’incontro, la conversazione, la gioiosa fruizione del tempo: rappresenta una forma di meditazione che sollecita la piena partecipazione di tutti i sensi, significa vivere attraverso il corpo. Durante il periodo di mostra, a chi volesse esperire tutte queste sensazioni, sarà offerta l’opportunità di prenotare un’esperienza di pernottamento nei boschi in compagnia dell’artista.
Mori Andrea nasce a Sondrio nel 1977, vive a la Valascia (SO) e lavora nei boschi in cui cammina. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera, con una tesi dedicata al tema del camminare, e successivamente si specializza in Arteterapia con un elaborato finale sulla cultura popolare, le leggende e i sentieri della Valmalenco (SO).
Negli anni ha sviluppato la propria ricerca artistica – incentrata sulla creazione di installazioni site-specific – affrontando tematiche quali il viaggio a piedi, l’osservazione e lo studio del territorio in tutte le sue forme. Fra gli ultimi cammini: 15 giorni a La Palma (Spagna), 7 giorni sulla costa della Sardegna, 10 giorni sui monti d'Abruzzo. Fra le mostre: “L’Albero della Memoria”, Festival del cammino lento, Feltre, 2019 – “Patriarchi Arborei”, Galleria Credito Valtellinese e MVSA, Sondrio, 2017 – “INN-EN”, Styleconception, Innsbruck, 2016.
Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà
Bernardo di Chiaravalle, Epistola 106 n. 2
“Sono stato per boschi, è lì che sento odore di casa, è lassù che amo stare”.
Da sempre Adrea Mori – artista, performer, cantastorie ma soprattutto camminatore, o meglio, come lui ama definirsi, bighellone – si riconosce in un rapporto simbiotico con boschi e foreste, dove trascorre la maggior parte del proprio tempo, esplorandoli, girovagando ed ascoltandone i suoni. Ci ha vissuto dentro per mesi, nelle selve degli Appennini e delle Alpi, abitandole nel loro silenzio, nutrendosi delle loro voci, delle piccole meraviglie che esse rivelano al viandante.
Andrea sentiva forte il desiderio di ritornare in quei boschi, in quei luoghi che da sempre sono la casa primigenia del genere umano. Questa mostra è la loro storia, è la storia di 22 giorni passati nelle foreste.
bòsco s. m. [dal germ. occid. busk o bosk; cfr. lat. mediev. buscus o boscus] (pl. -chi). – 1. a. Associazione vegetale di alberi selvatici di alto fusto (e inoltre di arbusti, suffrutici ed erbe, che più propr. costituiscono il «sottobosco») su una notevole estensione di terreno: b. di querce, d’abeti, ecc., a seconda della natura delle piante; b. puri, misti, secondo che siano costituiti di una sola o di più specie; b. naturali, artificiali, secondo che derivino da disseminazione naturale oppure da semine o piantamenti operati dall’uomo; boschi d’alto fusto (o fustaie), in cui gli alberi si lasciano crescere fino alla maturità, contrapposti ai b. cedui, che vengono tagliati periodicamente. Nel linguaggio com., anche il terreno su cui l’associazione arborea si estende: fare legna nel b.; internarsi, perdersi nel bosco.
In quest’era pandemica, incerta e rabbiosa, il girovagare di Andrea per le selve – lento, sostenibile, riflessivo e affabile – assume il senso di un’esperienza iniziatica, in cui le regole civili, subalterne a quelle “caotiche” della natura spontanea, perdono valore. Perché la foresta è uno spazio geografico e mentale intriso di contraddizioni, di antitesi: attrae e inquieta al contempo, nutre e priva, conforta e minaccia; offre scorci di intimo raccoglimento e disorienta con l’idea della sua sterminata estensione. La foresta, o il bosco, così come la Terra, possiede caratteristiche creative, metaforiche e cicliche.
La galleria Manifiesto Blanco si trasforma così, per un mese, in una radura boscosa, in una casa-bivacco, in un luogo di accoglienza ed ascolto. Le installazioni site-specific di Andrea all’interno dello spazio espositivo - rigorosamente realizzate con materiali naturali e biodegradabili – propongono al visitatore un’esperienza immersiva nella dimensione meditativa e terapeutica caratteristica degli ambienti selvatici. Impronte olfattive, forme, colori, chiazze di luce e di ombra invitano chi varca la soglia di via Benedetto Marcello 46 a risvegliare tutti quei sensi che vengono normalmente sviliti dalla dimensione urbana e cittadina, inducendo gentilmente ad assumere la lentezza quale forma di conoscenza. L'artista sarà periodicamente presente in mostra per raccontare ai visitatori “attimi di bosco”, e un’installazione sonora diffonderà la voce del bosco per lo spazio espositivo.
Camminare rappresenta un trionfo del corpo, induce un piacere viscerale che stimola l’incontro, la conversazione, la gioiosa fruizione del tempo: rappresenta una forma di meditazione che sollecita la piena partecipazione di tutti i sensi, significa vivere attraverso il corpo. Durante il periodo di mostra, a chi volesse esperire tutte queste sensazioni, sarà offerta l’opportunità di prenotare un’esperienza di pernottamento nei boschi in compagnia dell’artista.
Mori Andrea nasce a Sondrio nel 1977, vive a la Valascia (SO) e lavora nei boschi in cui cammina. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera, con una tesi dedicata al tema del camminare, e successivamente si specializza in Arteterapia con un elaborato finale sulla cultura popolare, le leggende e i sentieri della Valmalenco (SO).
Negli anni ha sviluppato la propria ricerca artistica – incentrata sulla creazione di installazioni site-specific – affrontando tematiche quali il viaggio a piedi, l’osservazione e lo studio del territorio in tutte le sue forme. Fra gli ultimi cammini: 15 giorni a La Palma (Spagna), 7 giorni sulla costa della Sardegna, 10 giorni sui monti d'Abruzzo. Fra le mostre: “L’Albero della Memoria”, Festival del cammino lento, Feltre, 2019 – “Patriarchi Arborei”, Galleria Credito Valtellinese e MVSA, Sondrio, 2017 – “INN-EN”, Styleconception, Innsbruck, 2016.
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