ART & ICONS

© Edward Quinn Archive / 29 ARTS IN PROGRESS gallery | Brigitte Bardot and Sacha Distel, Antibes, 1958

 

Dal 12 Marzo 2020 al 25 Aprile 2020

Milano

Luogo: 29 ARTS IN PROGRESS gallery

Indirizzo: via San Vittore 13

Orari: dal Martedì al Sabato dalle ore 11 alle 19. Altri giorni e orari su appuntamento

Costo del biglietto: ingresso gratuito

E-Mail info: info@29artsinprogress.com |

Sito ufficiale: http://www.29artsinprogress.com



Quattro celebri autori, accomunati da un’unica sensibilità espressiva, raccontano alcuni grandi personaggi dagli anni ’50 ad oggi.

Tra affascinanti star hollywoodiane ed echi vintage della Costa Azzurra del dopoguerra, gli scatti del famoso fotogiornalista Edward Quinn riportano alla memoria del visitatore le patinate atmosfere dei dorati anni Cinquanta: l’unicità del fotografo, autore di Stars and Cars of the 50s e Riviera Cocktail, risiede infatti come sottolineato dalla rivista People, nell’abilità di rendere “artistiche le foto delle celebrità. “

Lo scatto emblematico che ritrae Brigitte Bardot e Sacha Distel a bordo di una Austin Healey per le strade di Antibes esprime l’essenza della mostra.

Il fotografo olandese Mart Engelen concentra la sua indagine su personaggi e artisti contemporanei come Julian Schnabel, Willem Dafoe e Karl Lagerfeld. L'intensità di espressione dei soggetti spesso prevarica la loro popolarità, come nel ritratto di Willem Dafoe: nelle loro composizioni di impianto volutamente più tradizionale, i ritratti di Engelen restituiscono allo spettatore emozioni tanto intense proprio perché universali.

Il percorso espositivo prosegue con immagini non convenzionali di celebrità e di artisti leggendari, tra cui il ritratto di Alberto Giacometti del fotografo svizzero Ernst Scheidegger e quello di Salvador Dalì dell’artista francese Jean Dieuzaide. Poetiche, monocromatiche ed eterne come i loro soggetti, queste immagini ci mostrano quanto le storie di questi personaggi incidano ancora sui tempi moderni e quanto la loro influenza come icone sia destinata a durare per sempre nel tempo.

Edward Quinn (1920-1997) nasce in Irlanda. Vive e lavora come fotografo negli anni '50 in Costa Azzurra, documentando il mondo delle celebrità dello spettacolo, dell'arte e degli affari tra cui Grace Kelly, Brigitte Bardot, Sophia Loren, Marlon Brando, Steve McQueen, Pablo Picasso e molti altri. Sempre al posto giusto nel momento giuso, Quinn crea immagini spontanee che catturano il fascino, l’eleganza e la raffinatezza del soggetto, eternandolo.

Mart Engelen. Nato in Olanda nel 1960, è influenzato fin dalla giovane età dai film noir e dal neorealismo italiano da cui deriva la sua predilezione per il bianco e nero: "Non mi piace il colore perché distrae troppo dall'essenza dei miei soggetti. Il bianco e nero chiarisce il mio messaggio. La fotografia mi permette di catturare l’immediatezza, la spontaneità, l’emotività e l’autenticità nei miei soggetti in una frazione di secondo.” Fotografo di celebrità del mondo dell’arte, della moda, del cinema, della musica, ha ritratto, tra gli altri, Morgan Freeman, Willem Dafoe, Al Pacino, Michel Houellebecq, Anselm Kiefer, Julian Schnabel e Gilbert & George. Nel 2009 presenta per la prima volta a TEFAF Maastricht la sua rivista #59 Magazine, ora disponibile in sedici paesi in tutto il mondo.

Ernst Scheidegger (1923-2016), fotografo, pittore, editore svizzero e amico di Alberto Giacometti di cui frequenta e fotografa spesso l’atelier di Parigi. Lavora dai primi anni '50 come fotografo free-lance per la rinomata agenzia Magnum Photos e viaggia molto in Medio Oriente e in India. Nel 1962 fonda la sua casa editrice Verlag Ernst Scheidegger, pubblicando come primo libro un testo su Giacometti.

Jean Dieuzaide (1921-2003), fotografo francese reso noto dal reportage sulla liberazione di Tolosa nel 1944. Fotoreporter professionista, documenta nell’immediato dopoguerra la situazione della Francia Sud-occidentale, Spagna e Portogallo: le sue suggestive immagini di gitani costituiscono una chiara testimonianza dell’ammirazione che il fotografo nutriva per queste popolazioni e per il loro stile di vita. Dieuzaide viene insignito sia del Prix Nadar (1961) che del Prix Niepce (1995).

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