Cesare Colombo. Fotografie Photographs 1952-2012
Dal 21 Febbraio 2020 al 30 Settembre 2020
Milano
Luogo: Castello Sforzesco
Indirizzo: piazza Castello
Orari: Gli orari di accesso fino al 13 settembre 2020 sono i seguenti: dal giovedì alla domenica e dalle ore 11 alle ore 18 (ultimo ingresso alle ore 17)
Curatori: Silvia Paoli con Silvia e Sabina Colombo
Enti promotori:
- Patrocinio di Touring Club Italiano
Prolungata: fino al 30 settembre 2020
Costo del biglietto: ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Telefono per informazioni: +39 02 884. 63700
E-Mail info: c.craaifotografico@comune.milano.it
Sito ufficiale: http://www.milanocastello.it
Il 20 febbraio 2020 è stata inaugurata nella sala Viscontea del Castello Sforzesco di Milano, la mostra Cesare Colombo. Fotografie/ Photographs 1952-2012, a cura di Silvia Paoli, con Silvia e Sabina Colombo, e in collaborazione con Italo Lupi, curatore dell’allestimento e della grafica in mostra.
La mostra è stata chiusa in corrispondenza del lockdown proclamato in tutto il territorio nazionale a causa dell’emergenza sanitaria. Riapre ora al pubblico nel rispetto delle regole prescritte a livello sanitario.
L’accesso, gratuito, sarà consentito fino al 13 settembre 2020 esclusivamente con ingressi contingentati e prenotazione obbligatoria al sito https://museicivicimilano.vivaticket.it/.
La prenotazione è effettuabile anche dal sito ufficiale del Castello Sforzesco.
Cesare Colombo (1935-2016) è stato uno dei maggiori protagonisti della fotografia italiana.
Nato in una famiglia di artisti - il padre Augusto è un pittore riconosciuto che insegna al figlio a usare il primo apparecchio fotografico - a metà degli anni Cinquanta inizia la professione di fotografo, dedicandosi poi anche alla grafica e alla comunicazione visiva. Dal 1957 al 1962 dirige l’Ufficio Pubblicità dell’Agfa Foto. Sin da giovane partecipa a importanti convegni, anima dibattiti e incontri, collabora con riviste come “Ferrania”, “Fotografia”, “Camera”, “Zoom” e con fotografi e grafici, tra cui Mario Bellavista e Franco Grignani, intrattiene rapporti con numerosi intellettuali.
Si dedica poi alla fotografia industriale e di architettura, lavorando per numerose aziende, quali IRI, IBM, 3M, Bayer, e per le riviste “Domus” e “Abitare”, dove ha modo di collaborare con alcuni tra i principali architetti, grafici e designer italiani. Negli anni Sessanta insegna ai corsi della Società Umanitaria ed è nella redazione di “Foto Magazin”, poi “Foto Film”, a fianco di Antonio Arcari, Gianfranco Mazzocchi e Toni Nicolini. Con quest’ultimo condivide per anni lo studio, che diventa luogo di incontro e dibattito per molti fotografi e amici. Nel 1964 firma due libri fotografici come autore, la monografia dedicata a Giancarlo De Carlo e Le Prealpi Varesine, con Piero Chiara. Mosso da autentica passione civile, osserva per più di mezzo secolo la città di Milano, nei suoi mutamenti sociali, politici, culturali, e negli eventi che ne segnano la storia, divenendone così uno dei più attenti testimoni. Molti i suoi servizi fotografici dedicati alle lotte politiche degli anni Sessanta e Settanta, agli eventi drammatici che colpiscono Milano (come la strage di piazza Fontana), ma anche al mondo delle donne (espone alla galleria “Il Diaframma” di Lanfranco Colombo la serie Le altre donne nel 1968), agli eventi artistici (documenta la settimana del Nouveau Réalisme nel 1970, dedica una monografia nel 1997 a Claudio Abbado) e all’affermarsi del design e della moda italiana.
Cura mostre importanti sia per la storia della fotografia, come la prima, Francesco Negri fotografo a Casale (1841-1924), del 1969, sia per la storia culturale, sociale, politica ed economica, tra cui L’Occhio di Milano, dedicata nel 1977 alla città e ai suoi fotografi, e l’ultima, Cento anni di imprese per l’Italia, del 2010, in occasione del centenario di Confindustria.
Si avvicina sempre più alla ricerca storica e si occupa del riordino e della valorizzazione di archivi fotografici di grandi aziende, come la Ferrania 3M, il Touring Club Italiano, la Fiera di Milano. Lavora per molti anni anche con la Fratelli Alinari, curando importanti mostre e collaborando alla rivista “Fotologia”. È autore inoltre di numerosi interventi storico-critici, tra cui l’antologia Lo sguardo critico. Cultura e fotografia in Italia 1943-1968, del 2004.
Importanti le sue mostre antologiche, Milano Veduta Interna, del 1990, e Life Size, Photos 1956-2006, del 2009. Nel 2012 La FIAF gli dedica un volume monografico, a cura di Giovanna Calvenzi, nella collana Grandi Autori della fotografia contemporanea. Ripercorre infine tutta la sua vicenda, umana e lavorativa, nella lunga intervista con Simona Guerra, pubblicata nel volume La camera del tempo, del 2014.
La mostra intende quindi rendere omaggio a Cesare Colombo presentando oltre cento fotografie, dal 1952 al 2012, dedicate alla città di Milano e ai suoi molteplici aspetti culturali, economici, politici e sociali, offrendo così un vivace ritratto della metropoli lombarda lungo sessant’anni di sviluppo urbano e di importanti trasformazioni.
Il progetto espositivo è stato reso possibile grazie alla donazione di cento fotografie che nel 2019 gli eredi hanno fatto al Civico Archivio Fotografico di Milano, selezionando le immagini più importanti dedicate a Milano ed esemplificative della sua intera carriera. Tali fotografie integrano in modo significativo i fondi del Civico Archivio Fotografico dedicati alla città e permettono al grande pubblico di accostarsi all’opera di uno dei più interessanti fotografi italiani.
La mostra presenta, attraverso l’allestimento e le peculiari soluzioni grafiche di Italo Lupi, con il quale Colombo ebbe un lungo rapporto di lavoro e di amicizia, la vicenda biografica e professionale di Cesare Colombo nei suoi principali snodi, approfondita anche grazie alla consultazione di numerose fonti archivistiche e bibliografiche rese disponibili dall’Archivio Cesare Colombo. È stato così possibile dare luogo ad una ricostruzione filologica del suo percorso, mettendo in evidenza anche aspetti finora meno conosciuti. In mostra sarà inoltre possibile vedere alcuni filmati inediti degli anni Sessanta e Settanta.
L’esposizione e il catalogo sono quindi l’esito di un lavoro di ricerca scientifico che speriamo possa dare un ulteriore contributo alla conoscenza di questo importante autore della fotografia italiana, aprendo anche nuovi orizzonti di studio.
Il catalogo della mostra, a cura di Silvia Paoli, edito da Silvana Editoriale, bilingue, presenta la selezione di fotografie in esposizione e, oltre al saggio di approfondimento del curatore, un capitolo dedicato all’allestimento e alla grafica di Italo Lupi, una sezione di apparati, a cura di Sofia Brugo, che comprende il percorso biografico, la bibliografia, l’elenco delle mostre, dei filmati e degli audiovisivi.
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