Daniele Arosio e Dario Cogliati. Morfologie Effimere
Dal 29 Aprile 2014 al 31 Maggio 2014
Monza | Milano
Luogo: Villa Contemporanea
Indirizzo: via Bergamo 20
Orari: mart-sab 15-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 039 384963
E-Mail info: info@villacontemporanea.it
Sito ufficiale: http://villacontemporanea.it
Daniele Arosio (Lissone, 1957) e Dario Cogliati (Monza, 1977): due esponenti diversi per età, linguaggio ed esperienza artistica, ma accomunati da una stessa provenienza, il Gruppo Koiné; interessantissima realtà artistica contemporanea in cui diversi artisti, seppur mantenendo la propria autonomia, condividono una ricerca comune che pone al centro il rapporto tra l’opera e l’ambiente.
Koiné si è formato nel 1995 e nel corso degli anni il gruppo originale, costituito da sei persone, si è modificato, alcuni si sono aggiunti, altri se ne sono andati. Attualmente fanno parte del gruppo undici artisti. La motivazione per cui è nato è rimasta comunque la stessa: creare un gruppo di lavoro che ha trovato nel confronto e nella discussione la sua forza. La caratteristica sta proprio nella diversità dei linguaggi, ognuno esprime la sua ricerca ma è nel confronto che ciascuno acquista la propria consapevolezza artistica.
Fuori dagli schemi e dalle etichette, il Gruppo Koiné ha sempre mantenuto un rigore intellettuale lontano da logiche di potere e dai meccanismi che regolano il sistema dell’arte; per anni il Gruppo non ha mai accettato di esporre nei luoghi tradizionali deputati all’arte, preferendo spazi dismessi, capannoni industriali, aree periferiche. E’ un grande onore, quindi, per Villa Contemporanea che due artisti del gruppo abbiano accettato di esporre in uno spazio privato, forse riconoscendo nel percorso della galleria la stessa volontà di stimolare il confronto e di privilegiare la ricerca.
In questa bi-personale, entrambi gli artisti riflettono sulla profonda inquietudine che investe la contemporaneità.
L’ansia di un futuro incerto, instabile nelle sue strutture economiche, politiche e sociali, non è una questione relegabile solo alla sfera del singolo individuo bensì a quella collettiva.
L’indecifrabilità e l’impossibilità di prevedere gli sviluppi dei cambiamenti epocali che stanno scuotendo l’Occidente ci rendono vulnerabili, spiazzati, di fronte all’incertezza e all’imponderabilità di ciò che ci attende.
In questa società, sempre più spersonalizzata, il percorso di riappropriazione della nostra identità non può che partire da noi stessi.
Daniele Arosio interviene nella prima sala della galleria con un’installazione costituita da 25 elementi sospesi ad altezza d'uomo che obbligano lo spettatore a viverne fisicamente la presenza camminandoci in mezzo.
Sono forme ibride, che hanno subito processi di manipolazione e deformazione che le hanno rese materializzazioni di forme psichiche, fantasmi della mente. Sono bozzoli informi che visualizzano fossilizzazioni di inquietudini interiori, proiezioni di ansie sedimentate nel tempo. Viscere che richiamano alla mente possibili metamorfosi antropomorfe.
Dario Cogliati utilizza invece il linguaggio fotografico per ibridare corpi umani.
Partendo da se stesso Dario cerca nuove prospettive, nuove forme; il suo corpo, diventa una materia da plasmare che si deforma in nuove posture nel tentativo di superare il confine tra ciò che è fisico e ciò che è mentale.
L’atto di assemblare gli arti e le membra dà vita ad un essere frammentato, moltiplicato, che si manifesta attraverso la fusione in sè, in una ricerca dell’identità che va oltre la corporalità.
Questa mostra si pone come l’inizio di un progetto espositivo della galleria che vuole mettere in relazione differenti generazioni in uno scambio reciproco di esperienze e vissuti.
Tra le innumerevoli mostre a cui ha partecipato il Gruppo Koiné ricordiamo:
Osservanti Osservati, Ex Ospedale Psichiatrico, Imola, 2006; Terre di Eufemia, Forte di Gavi, Gavi (AL), 2011; Forma mentis, Serrone della Villa Reale, Monza, 2011; Quarta Mista, Ex Scuole Elementari via Gian Matteo Ferrario, Agrate Brianza; Giornata della Memoria, Forte Marghera, Venezia, 2013.
Prossimamente inaugurerà una mostra del gruppo al MAC di Lissone che prevede anche una serie di interventi esterni pubblici.
Koiné si è formato nel 1995 e nel corso degli anni il gruppo originale, costituito da sei persone, si è modificato, alcuni si sono aggiunti, altri se ne sono andati. Attualmente fanno parte del gruppo undici artisti. La motivazione per cui è nato è rimasta comunque la stessa: creare un gruppo di lavoro che ha trovato nel confronto e nella discussione la sua forza. La caratteristica sta proprio nella diversità dei linguaggi, ognuno esprime la sua ricerca ma è nel confronto che ciascuno acquista la propria consapevolezza artistica.
Fuori dagli schemi e dalle etichette, il Gruppo Koiné ha sempre mantenuto un rigore intellettuale lontano da logiche di potere e dai meccanismi che regolano il sistema dell’arte; per anni il Gruppo non ha mai accettato di esporre nei luoghi tradizionali deputati all’arte, preferendo spazi dismessi, capannoni industriali, aree periferiche. E’ un grande onore, quindi, per Villa Contemporanea che due artisti del gruppo abbiano accettato di esporre in uno spazio privato, forse riconoscendo nel percorso della galleria la stessa volontà di stimolare il confronto e di privilegiare la ricerca.
In questa bi-personale, entrambi gli artisti riflettono sulla profonda inquietudine che investe la contemporaneità.
L’ansia di un futuro incerto, instabile nelle sue strutture economiche, politiche e sociali, non è una questione relegabile solo alla sfera del singolo individuo bensì a quella collettiva.
L’indecifrabilità e l’impossibilità di prevedere gli sviluppi dei cambiamenti epocali che stanno scuotendo l’Occidente ci rendono vulnerabili, spiazzati, di fronte all’incertezza e all’imponderabilità di ciò che ci attende.
In questa società, sempre più spersonalizzata, il percorso di riappropriazione della nostra identità non può che partire da noi stessi.
Daniele Arosio interviene nella prima sala della galleria con un’installazione costituita da 25 elementi sospesi ad altezza d'uomo che obbligano lo spettatore a viverne fisicamente la presenza camminandoci in mezzo.
Sono forme ibride, che hanno subito processi di manipolazione e deformazione che le hanno rese materializzazioni di forme psichiche, fantasmi della mente. Sono bozzoli informi che visualizzano fossilizzazioni di inquietudini interiori, proiezioni di ansie sedimentate nel tempo. Viscere che richiamano alla mente possibili metamorfosi antropomorfe.
Dario Cogliati utilizza invece il linguaggio fotografico per ibridare corpi umani.
Partendo da se stesso Dario cerca nuove prospettive, nuove forme; il suo corpo, diventa una materia da plasmare che si deforma in nuove posture nel tentativo di superare il confine tra ciò che è fisico e ciò che è mentale.
L’atto di assemblare gli arti e le membra dà vita ad un essere frammentato, moltiplicato, che si manifesta attraverso la fusione in sè, in una ricerca dell’identità che va oltre la corporalità.
Questa mostra si pone come l’inizio di un progetto espositivo della galleria che vuole mettere in relazione differenti generazioni in uno scambio reciproco di esperienze e vissuti.
Tra le innumerevoli mostre a cui ha partecipato il Gruppo Koiné ricordiamo:
Osservanti Osservati, Ex Ospedale Psichiatrico, Imola, 2006; Terre di Eufemia, Forte di Gavi, Gavi (AL), 2011; Forma mentis, Serrone della Villa Reale, Monza, 2011; Quarta Mista, Ex Scuole Elementari via Gian Matteo Ferrario, Agrate Brianza; Giornata della Memoria, Forte Marghera, Venezia, 2013.
Prossimamente inaugurerà una mostra del gruppo al MAC di Lissone che prevede anche una serie di interventi esterni pubblici.
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