Design|Opera
Design|Opera, Triennale di Milano
Dal 2 October 2013 al 3 November 2013
Milano
Luogo: Triennale di Milano
Indirizzo: viale Alemagna 6
Orari: da martedì a domenica 10.30-20.30; giovedì 10.30-23
Curatori: Fabia Molteni, Cinzia Rizzo, Franco Rolle
Telefono per informazioni: +39 02 724341
E-Mail info: info@triennale.org
Sito ufficiale: http://www.triennale.org/it/
E’ sera quando Flora Tosca canta l’aria Vissi d’arte, un brano intimo, una parentesi riflessiva che si apre nel movimentato scorrere degli eventi del dramma di Puccini ed è in un paesaggio serale, illuminato solo dalle luci fredde e lunari di dieci videoproiettori, che viene ambientata DesignIOpera, più che una mostra di design un’aria, un movimento ispirato al mutevole fluire della vita.
Design|Opera non vuole celebrare l’oggetto in sé, vuole rappresentare la connessione che si instaura tra cose, forme e sentimenti che si incrociano, si collegano e si allontanano in un mutamento continuo. In un periodo storico in cui la cultura è diffusa, parcellizzata, collocata al di fuori di pratiche e metodologie consuete, in cui l’autore, inteso nella sua valenza etimologica come colui che contribuisce ad accrescere il sapere, è diventato soggetto plurale, occorre che la rappresentazione della contemporaneità non si solidifichi in visioni frutto di singoli ingegni ma, piuttosto si identifichi nel suo fluire.
Design|Opera non propone immagini chiuse ma relazioni aperte che cambiano e, cambiando, modificano la nostra percezione del mondo sensibile e il rapporto che instauriamo con le forme.
In un unico ambiente gli oggetti selezionati nell’Adi Index 2013 si connettono tra loro e con il pubblico attraverso un percorso narrativo che utilizza gli elementi della multimedialità come catalizzatori incaricati di contaminare e rimescolare la materia. La musica, il ritmo, la variabilità della luce, la cadenza concessa alla visione, la sovrapposizione di forme astratte e particellari creano un panorama discontinuo e mutevole.
Agli oggetti in scena non vengono sovrapposti elementi figurativi. Il linguaggio della multimedialità è stato volutamente ridotto ai suoi elementi primari e astratti. I pixel diventano un pulviscolo che riveste le cose, che da forma alle forme, emblema immateriale ed estremo di un’evoluzione digitale che ha coinvolto tutti i settori, dalle pratiche progettuali a quelle comunicative. La griglia digitale si deforma quando incontra gli oggetti esposti e a sua volta li deforma ma mentre la polvere, depositandosi, vela e nasconde le forme, i pixel diventano, all’opposto, i simboli della ricerca esasperata di una sempre maggior definizione: sono la matrice, la trama e l’ordito attraverso la quale vediamo, rappresentiamo e sempre più spesso creiamo il mondo.
Design|Opera è la rappresentazione di un incontro ravvicinato tra persone e persone, tra persone e cose, tra cose e cose; mette in scena la progettualità ma anche l’imprevedibilità di questo contatto.
Design|Opera non vuole celebrare l’oggetto in sé, vuole rappresentare la connessione che si instaura tra cose, forme e sentimenti che si incrociano, si collegano e si allontanano in un mutamento continuo. In un periodo storico in cui la cultura è diffusa, parcellizzata, collocata al di fuori di pratiche e metodologie consuete, in cui l’autore, inteso nella sua valenza etimologica come colui che contribuisce ad accrescere il sapere, è diventato soggetto plurale, occorre che la rappresentazione della contemporaneità non si solidifichi in visioni frutto di singoli ingegni ma, piuttosto si identifichi nel suo fluire.
Design|Opera non propone immagini chiuse ma relazioni aperte che cambiano e, cambiando, modificano la nostra percezione del mondo sensibile e il rapporto che instauriamo con le forme.
In un unico ambiente gli oggetti selezionati nell’Adi Index 2013 si connettono tra loro e con il pubblico attraverso un percorso narrativo che utilizza gli elementi della multimedialità come catalizzatori incaricati di contaminare e rimescolare la materia. La musica, il ritmo, la variabilità della luce, la cadenza concessa alla visione, la sovrapposizione di forme astratte e particellari creano un panorama discontinuo e mutevole.
Agli oggetti in scena non vengono sovrapposti elementi figurativi. Il linguaggio della multimedialità è stato volutamente ridotto ai suoi elementi primari e astratti. I pixel diventano un pulviscolo che riveste le cose, che da forma alle forme, emblema immateriale ed estremo di un’evoluzione digitale che ha coinvolto tutti i settori, dalle pratiche progettuali a quelle comunicative. La griglia digitale si deforma quando incontra gli oggetti esposti e a sua volta li deforma ma mentre la polvere, depositandosi, vela e nasconde le forme, i pixel diventano, all’opposto, i simboli della ricerca esasperata di una sempre maggior definizione: sono la matrice, la trama e l’ordito attraverso la quale vediamo, rappresentiamo e sempre più spesso creiamo il mondo.
Design|Opera è la rappresentazione di un incontro ravvicinato tra persone e persone, tra persone e cose, tra cose e cose; mette in scena la progettualità ma anche l’imprevedibilità di questo contatto.
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