Elmgreen & Dragset. Stigma
Dal 03 Maggio 2015 al 27 Giugno 2015
Milano
Luogo: Galleria Massimo De Carlo
Indirizzo: via Ventura
Orari: mar-sab 11.30 / 19.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 70003987
E-Mail info: info@massimodecarlo.it
Sito ufficiale: http://www.massimodecarlo.it
La galleria Massimo De Carlo è lieta di presentare Stigma, la terza mostra personale degli Elmgreen & Dragset negli spazi milanesi di Via Ventura, dal 3 maggio al 27 giugno 2015. Stigma presenta un nuovo corpo di lavori intitolati Side Effect – una serie di vasi in vetro realizzati su misura e installati nella sala principale. La forma di questi vasi in vetro soffiato è quella di un’urna, anche se leggermente più sottile, con un’altezza che varia dai 50 ai 90 cm e sono riempiti con i coloranti utilizzati per rivestire le pillole di ultima generazione per sconfiggere l’HIV, come la Truvada, l’Atripla, il Stribild e l’Isentress. I pigmenti color pastello – pesca, rosa, verde menta e azzurro – evocano un senso d’innocenza e presentano una facciata apparentemente innocua, persino attraente quasi fossero caramelle, che contraddice la reale tossicità dei farmaci stessi.
Utilizzando e allo stesso tempo sovvertendo i principi del minimalismo, la serie Side Effect può essere vista all’interno del contesto storico che racchiude i lavori di Roni Horn e Felix- Gonzales Torres, oppure come un rivisitazione aggiornata del lavoro PLA©EBO del 1991 del collettivo di artisti General Idea. Tuttavia l’HIV oggi non è più considerata una malattia mortale, con i nuovi farmaci, infatti, i pazienti possono sperare in una vita quasi normale, anche se gravata dagli effetti collaterali delle cure. Nonostante le cifre record dei contagi fra i giovani degli ultimi anni, i media sembrano aver perso il loro interesse, l’HIV non è più un argomento sensazionale. I vasi di Elmgreen & Dragset sono distribuiti in gruppi da due o tre vasi, oppure singolarmente, secondo il dosaggio delle pillole prescritte giornalmente e la combinazione delle pillole fra loro.
I vasi sono esibiti su bassi plinti cilindrici in acciaio inossidabile, che ricordano lo sterile interno di un laboratorio o l’estetica tipica di Donald Judd. Nella seconda stanza della galleria gli Elmgreen & Dragset presentano la loro scultura One Day che raffigura un bambino intento a guardare un fucile esibito in una vetrina.
Il fucile suscita uno strano senso di desiderio nel ragazzo, troppo giovane per capire perché sia paralizzato da quest’artefatto pericoloso ed attraente allo stesso tempo, che cattura la sua immaginazione. Un’altra opera, intitolata Blow Out, è composta da una singola stella filante appesa a una lampada da parete, come se fosse stata dimenticata dopo una festa. I colori pastello del calco metallico della stella filante sono simili a quelli dei pigmenti dei vasi di Side Effect. L’ultima opera è infine un disegno intitolato Rescued che rappresenta un cervo bloccato in mezzo ad un lago ghiacciato qualche minuto prima di essere tratto in salvo. Il disegno è realizzato sul bugiardino informativo ufficiale delle pillole Isentress.
Nel corso degli anni ‘90, l'AIDS era un argomento frequente nei lavori degli artisti più conosciuti, ma oggi appare molto meno nel contesto dell'arte contemporanea. Con Stigma, gli Elmgreen & Dragset fanno di nuovo riferimento alla malattia, anche se in questo momento i trattamenti medici sono diventati più gestibili grazie ai nuovi farmaci disponibili sul mercato. Il titolo Stigma pone l’accento sulle conseguenze sociali e i pregiudizi persistenti che ancora continuano a circondare la malattia.
Michael Elmgreen (1961, Danimarca) e Ingar Dragset (1969, Norvegia) lavorano come duo dal 1995 e vivono e lavorano tra Londra e Berlino. Gli Elmgreen & Dragset hanno esposto con mostre personali in prestigiose istituzioni in tutto il mondo come: Biography, Statens Museum for Kunst, Copenhagen and Astrup Fearnley Museum, Oslo (2014); Tomorrow, Victoria and Albert Museum, Londra (2013); The One & The Many, Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam (2011); Celebrity – The One & The Many, ZKM Karlsruhe (2010); The Welfare Show, Serpentine Gallery, Londra (2006); Prada Marfa, Art Production Fund/Ballroom Marfa, Marfa, Texas (2005); Blocking The View – Just A Single Wrong Move – Somewhere in The World It’s Four O’Clock, Tate Modern, Londra (2004); Short Cut, Fondazione Trussardi, Milano (2003). Gli artisti hanno ricevuto importanti commissioni per realizzare sculture in progetti pubblici come: HAN, Kulturevaerftet Helsingør, Denmark; Powerless Structures, Fig. 101, Fourth Plinth Commission, Trafalgar Square, Londra (il cui lavoro è stato vincitore della commissione selezionato dalla City di Londra) e It's Never Too Late to Say Sorry, una performance giornaliera parte dello Sculpture International Rotterdam nei Paesi Bassi.
Nel 2012 Elmgreen & Dragset hanno partecipato alla Biennale di Liverpool e nel 2009 hanno rappresentato la Danimarca e la Norvegia alla 53esima Biennale di Venezia, con una mostra nel Padiglione danese e nel padiglione dei Paesi Bassi. Gli artisti hanno preso parte anche alle Biennali di Istanbul (2013, 2001), San Paolo (2002), Gwangju (2002) e alla Triennale di Yokohama nel 2008 in Giappone.
Utilizzando e allo stesso tempo sovvertendo i principi del minimalismo, la serie Side Effect può essere vista all’interno del contesto storico che racchiude i lavori di Roni Horn e Felix- Gonzales Torres, oppure come un rivisitazione aggiornata del lavoro PLA©EBO del 1991 del collettivo di artisti General Idea. Tuttavia l’HIV oggi non è più considerata una malattia mortale, con i nuovi farmaci, infatti, i pazienti possono sperare in una vita quasi normale, anche se gravata dagli effetti collaterali delle cure. Nonostante le cifre record dei contagi fra i giovani degli ultimi anni, i media sembrano aver perso il loro interesse, l’HIV non è più un argomento sensazionale. I vasi di Elmgreen & Dragset sono distribuiti in gruppi da due o tre vasi, oppure singolarmente, secondo il dosaggio delle pillole prescritte giornalmente e la combinazione delle pillole fra loro.
I vasi sono esibiti su bassi plinti cilindrici in acciaio inossidabile, che ricordano lo sterile interno di un laboratorio o l’estetica tipica di Donald Judd. Nella seconda stanza della galleria gli Elmgreen & Dragset presentano la loro scultura One Day che raffigura un bambino intento a guardare un fucile esibito in una vetrina.
Il fucile suscita uno strano senso di desiderio nel ragazzo, troppo giovane per capire perché sia paralizzato da quest’artefatto pericoloso ed attraente allo stesso tempo, che cattura la sua immaginazione. Un’altra opera, intitolata Blow Out, è composta da una singola stella filante appesa a una lampada da parete, come se fosse stata dimenticata dopo una festa. I colori pastello del calco metallico della stella filante sono simili a quelli dei pigmenti dei vasi di Side Effect. L’ultima opera è infine un disegno intitolato Rescued che rappresenta un cervo bloccato in mezzo ad un lago ghiacciato qualche minuto prima di essere tratto in salvo. Il disegno è realizzato sul bugiardino informativo ufficiale delle pillole Isentress.
Nel corso degli anni ‘90, l'AIDS era un argomento frequente nei lavori degli artisti più conosciuti, ma oggi appare molto meno nel contesto dell'arte contemporanea. Con Stigma, gli Elmgreen & Dragset fanno di nuovo riferimento alla malattia, anche se in questo momento i trattamenti medici sono diventati più gestibili grazie ai nuovi farmaci disponibili sul mercato. Il titolo Stigma pone l’accento sulle conseguenze sociali e i pregiudizi persistenti che ancora continuano a circondare la malattia.
Michael Elmgreen (1961, Danimarca) e Ingar Dragset (1969, Norvegia) lavorano come duo dal 1995 e vivono e lavorano tra Londra e Berlino. Gli Elmgreen & Dragset hanno esposto con mostre personali in prestigiose istituzioni in tutto il mondo come: Biography, Statens Museum for Kunst, Copenhagen and Astrup Fearnley Museum, Oslo (2014); Tomorrow, Victoria and Albert Museum, Londra (2013); The One & The Many, Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam (2011); Celebrity – The One & The Many, ZKM Karlsruhe (2010); The Welfare Show, Serpentine Gallery, Londra (2006); Prada Marfa, Art Production Fund/Ballroom Marfa, Marfa, Texas (2005); Blocking The View – Just A Single Wrong Move – Somewhere in The World It’s Four O’Clock, Tate Modern, Londra (2004); Short Cut, Fondazione Trussardi, Milano (2003). Gli artisti hanno ricevuto importanti commissioni per realizzare sculture in progetti pubblici come: HAN, Kulturevaerftet Helsingør, Denmark; Powerless Structures, Fig. 101, Fourth Plinth Commission, Trafalgar Square, Londra (il cui lavoro è stato vincitore della commissione selezionato dalla City di Londra) e It's Never Too Late to Say Sorry, una performance giornaliera parte dello Sculpture International Rotterdam nei Paesi Bassi.
Nel 2012 Elmgreen & Dragset hanno partecipato alla Biennale di Liverpool e nel 2009 hanno rappresentato la Danimarca e la Norvegia alla 53esima Biennale di Venezia, con una mostra nel Padiglione danese e nel padiglione dei Paesi Bassi. Gli artisti hanno preso parte anche alle Biennali di Istanbul (2013, 2001), San Paolo (2002), Gwangju (2002) e alla Triennale di Yokohama nel 2008 in Giappone.
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