Helidon Xhixha. Everlasting
Dal 15 Ottobre 2015 al 30 Aprile 2016
Milano
Luogo: Aeroporto di Milano Malpensa
Indirizzo: Porta di Milano (Terminal 1)
Orari: 8-22
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 232323
SEA presenta dal 15 ottobre 2015 al 30 aprile 2016, all’aeroporto di Milano Malpensa, Everlasting, un’installazione di grandi dimensioni dell’artista albanese Helidon Xhixha (Durazzo, 1970) che dialoga con l’Ultima cena di Leonardo da Vinci, invitando il visitatore a indagare il capolavoro rinascimentale da un punto di vista contemporaneo.
L’iniziativa conferma la volontà di SEA di rendere Milano Malpensa un unicum nel panorama degli aeroporti mondiali, dove in tempi recenti si sono alternate esposizioni dedicate a grandi maestri dell’arte italiana quali Fausto Melotti, Marino Marini, Giò Ponti, Giuseppe Pellizza da Volpedo e rafforza il suo impegno culturale, come testimonia la collaborazione con il Teatro alla Scala per L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, recitato proprio all'aeroporto di Malpensa.
Per La Porta di Milano, Helidon Xhixha ha creato un’opera composta da dodici pilastri in acciaio inossidabile lucidati a specchio, posizionati davanti a nove pannelli che riproducono il Cenacolo vinciano.
Le colonne, che rappresentano i dodici apostoli, sono disposte simmetricamente attorno alla più grande, Gesù Cristo. L’armonia della composizione, creata dalle forme fluide delle sculture, s’interrompe grazie a un utilizzo mirato dei materiali che esclude la figura di Giuda Iscariota, il traditore, il cui pilastro è stato fuso in acciaio cortèn non riflettente.
In questo modo, la scelta dei materiali segue la disposizione dei personaggi leonardeschi, separando il bene dal male. Infatti, le dodici colonne di acciaio inossidabile appaiono leggere, luminescenti e flessibili rispetto all'unica opaca e statica colonna in acciaio cortèn.
Xhixha non solo trasforma la scena biblica in uno spazio tridimensionale, ma sottolinea l'universalità del capolavoro vinciano e va oltre il significato religioso dell'opera.
“La perfetta simmetria e la linearità logica delle sculture - afferma lo stesso Xhixha - valgono tanto per i pilastri di acciaio quanto per la composizione di Leonardo da Vinci e simboleggiano il messaggio del numero dodici nell’ordine universale. Le forme chiare e semplici richiamano l'universalità pura, che si trova oltre la superficie splendente dell’opera, così come tra le diverse religioni e credenze”.
Inoltre, l'aeroporto, inteso come luogo di collegamento tra diversi luoghi e tempi, agisce come un ponte tra l'osservatore e la pittura rinascimentale, tra il XV secolo e i giorni nostri, sottolineando l'atemporalità e l’attualità del messaggio di Leonardo da Vinci. Le sculture progettate e realizzate da Helidon Xhixha per spazi pubblici escono dai canoni della pura rappresentazione per entrare in un ambito evocativo, metaforico, altamente simbolico, in una dimensione che dona, attraverso i riflessi, le ombre e i giochi di luce, una possibilità di interazione tra lo spettatore e l’opera, nonché un dialogo della stessa con l’ambiente circostante.
La riproduzione dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, indispensabile contributo scenografico all’installazione Everlasting, è stata realizzata grazie alla tecnologia sviluppata da HALTADEFINIZIONE®, marchio riconosciuto a livello internazionale tra i principali protagonisti per la valorizzazione del patrimonio culturale. L’immagine in altissima definizione prodotta da HALTADEFINIZIONE® ha consentito di riprodurre fedelmente e in dimensioni maggiori a quelle dell’originale, il capolavoro di Leonardo.
Helidon Xhixha
Nasce a Durazzo nel dicembre 1970. Figlio d’arte, trascorre la sua infanzia nello studio del padre Sali dal quale eredita una forte passion per le fine arts, ma soppratutto per la scultura. Mentre inizia a frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Tirana, decide di trasferirsi in Italia. Nel 1998, grazie ad una borsa di studio, ha la possibilità di frequentare la Kingston University di Londra e migliorare così le sue tecniche d’incisione, scultura e fotografia. Nel febbraio 1999, si laurea all’Accademia delle Belle Arti di Milano, Brera.
Conosciuto nell’ambito accademico per il suo stile, sperimenta e realizza opere e sculture in acciaio inox con una tecnica innovativa. I suoi lavori continuano ad avere un ruolo importante nell’arena internazionale dell’arte. Innumerevoli sono le sue esposizioni in Italia e all’estero (Stati Uniti d’America, Dubai, Germania, Francia, Austria, Russia, Inghilterra, Principato di Monaco, Svizzera). Numerose sono le opere pubbliche e monumentali.
L’arte di Helidon Xhixha rappresenta al tempo stesso un punto di continuità e di svolta nello scenario artistico internazionale. La tecnica adottata, la scelta dei materiali e il linguaggio plastico che sempre più ha assunto connotati di originalità fanno di questo giovane scultore tanto un prosecutore della grande tradizione del secondo 900 – quella che da Richard Serra porta fino ad Anish Kapoor – quanto un infaticabile ricercatore e innovatore.
L’iniziativa conferma la volontà di SEA di rendere Milano Malpensa un unicum nel panorama degli aeroporti mondiali, dove in tempi recenti si sono alternate esposizioni dedicate a grandi maestri dell’arte italiana quali Fausto Melotti, Marino Marini, Giò Ponti, Giuseppe Pellizza da Volpedo e rafforza il suo impegno culturale, come testimonia la collaborazione con il Teatro alla Scala per L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, recitato proprio all'aeroporto di Malpensa.
Per La Porta di Milano, Helidon Xhixha ha creato un’opera composta da dodici pilastri in acciaio inossidabile lucidati a specchio, posizionati davanti a nove pannelli che riproducono il Cenacolo vinciano.
Le colonne, che rappresentano i dodici apostoli, sono disposte simmetricamente attorno alla più grande, Gesù Cristo. L’armonia della composizione, creata dalle forme fluide delle sculture, s’interrompe grazie a un utilizzo mirato dei materiali che esclude la figura di Giuda Iscariota, il traditore, il cui pilastro è stato fuso in acciaio cortèn non riflettente.
In questo modo, la scelta dei materiali segue la disposizione dei personaggi leonardeschi, separando il bene dal male. Infatti, le dodici colonne di acciaio inossidabile appaiono leggere, luminescenti e flessibili rispetto all'unica opaca e statica colonna in acciaio cortèn.
Xhixha non solo trasforma la scena biblica in uno spazio tridimensionale, ma sottolinea l'universalità del capolavoro vinciano e va oltre il significato religioso dell'opera.
“La perfetta simmetria e la linearità logica delle sculture - afferma lo stesso Xhixha - valgono tanto per i pilastri di acciaio quanto per la composizione di Leonardo da Vinci e simboleggiano il messaggio del numero dodici nell’ordine universale. Le forme chiare e semplici richiamano l'universalità pura, che si trova oltre la superficie splendente dell’opera, così come tra le diverse religioni e credenze”.
Inoltre, l'aeroporto, inteso come luogo di collegamento tra diversi luoghi e tempi, agisce come un ponte tra l'osservatore e la pittura rinascimentale, tra il XV secolo e i giorni nostri, sottolineando l'atemporalità e l’attualità del messaggio di Leonardo da Vinci. Le sculture progettate e realizzate da Helidon Xhixha per spazi pubblici escono dai canoni della pura rappresentazione per entrare in un ambito evocativo, metaforico, altamente simbolico, in una dimensione che dona, attraverso i riflessi, le ombre e i giochi di luce, una possibilità di interazione tra lo spettatore e l’opera, nonché un dialogo della stessa con l’ambiente circostante.
La riproduzione dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, indispensabile contributo scenografico all’installazione Everlasting, è stata realizzata grazie alla tecnologia sviluppata da HALTADEFINIZIONE®, marchio riconosciuto a livello internazionale tra i principali protagonisti per la valorizzazione del patrimonio culturale. L’immagine in altissima definizione prodotta da HALTADEFINIZIONE® ha consentito di riprodurre fedelmente e in dimensioni maggiori a quelle dell’originale, il capolavoro di Leonardo.
Helidon Xhixha
Nasce a Durazzo nel dicembre 1970. Figlio d’arte, trascorre la sua infanzia nello studio del padre Sali dal quale eredita una forte passion per le fine arts, ma soppratutto per la scultura. Mentre inizia a frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Tirana, decide di trasferirsi in Italia. Nel 1998, grazie ad una borsa di studio, ha la possibilità di frequentare la Kingston University di Londra e migliorare così le sue tecniche d’incisione, scultura e fotografia. Nel febbraio 1999, si laurea all’Accademia delle Belle Arti di Milano, Brera.
Conosciuto nell’ambito accademico per il suo stile, sperimenta e realizza opere e sculture in acciaio inox con una tecnica innovativa. I suoi lavori continuano ad avere un ruolo importante nell’arena internazionale dell’arte. Innumerevoli sono le sue esposizioni in Italia e all’estero (Stati Uniti d’America, Dubai, Germania, Francia, Austria, Russia, Inghilterra, Principato di Monaco, Svizzera). Numerose sono le opere pubbliche e monumentali.
L’arte di Helidon Xhixha rappresenta al tempo stesso un punto di continuità e di svolta nello scenario artistico internazionale. La tecnica adottata, la scelta dei materiali e il linguaggio plastico che sempre più ha assunto connotati di originalità fanno di questo giovane scultore tanto un prosecutore della grande tradizione del secondo 900 – quella che da Richard Serra porta fino ad Anish Kapoor – quanto un infaticabile ricercatore e innovatore.
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